Sono 28 i Comuni lucani che si apprestano al voto il prossimo 5 giugno, ben il 21% di tutta la regione. Si tratta di 125 mila abitanti interessati a grandi temi che interessano la Basilicata. Non è passato molto tempo dallo tsunami giudiziario che ha coinvolto mediaticamente il territorio lucano, facendone uscire un’immagine distruttiva dell’ambiente e dell’agroalimentare. Per queste ragioni Coldiretti Basilicata, in occasione della competizione elettorale, pone all’attenzione dei candidati sindaci e consiglieri, l’invito a non ricadere nella trappola dello “scaricare le colpe altrui” o, ancor peggio, del far emergere solo i difetti ambientali di antiche gestioni politiche che hanno fatto prevalere più il senso del progresso industriale che i valori del popolo lucano. Coldiretti chiede a tutti i candidati, proposte e progetti validi, finalizzati a dare valore e a rafforzare le tipicità, l’ambiente e l’agroalimentare di questo territorio, rendendolo sempre più appetibile al turismo nazionale ed estero. Si deve necessariamente ripartire con forza dall’agroalimentare, sia dalle produzioni di nicchia e che da quelle afferenti la grande distribuzione organizzata. Le condizioni ci sono tutte per crederci e realizzarlo. Abbiamo i giovani, quei giovani che in questi giorni stanno scegliendo il loro destino, e che hanno deciso di restare in Basilicata e di investire in agricoltura, ma quella moderna, protagonista, multifunzionale, tecnologica e amica di consumatori. A questi giovani serve dargli coraggio non solo a parole ma con fatti, con idee e progetti che li facciano sentire padroni della loro terra e non ospiti indesiderati.
Abbiamo aperto le porte alla nuova programmazione, ora con i primi insediamenti e a breve con misure specifiche per il rafforzamento delle filiere produttive – tema molto caro a Coldiretti – perche’ dai progetti di filiera sui cereali, sul latte e sulla carne si può identificare nel mondo il made in Basilicata e garantire il valore aggiunto alle imprese agricole, colpite da una crisi senza precedenti per colpa di una politica europea errata che premia contraffazione, inganni e mancanza di trasparenza sull’etichettatura del cibo creando perdita di valore e perdita di identità.
Coldiretti Basilicata ha già intessuto la tela, condividendo con importanti partner agroindustriali lucani la strada per fare ciò, ma serve il salto di qualità nelle attenzioni da parte di coloro che andranno a ricoprire dal 5 giungo gli incarichi di sindaco.
E proprio a loro chiediamo:
– che nei dibattiti elettorali venga messo in primo piano il tema dell’agroalimentare lucano;
– che diano la possibilità ai produttori che hanno scelto la strada delle vendite dirette di animare le piazze dei Comuni con i mercati di Campagna Amica, luogo di massima espressione del protagonismo della impresa agricola e di contatto visivo con i consumatori alla ricerca della storia del cibo, e del volto di chi lo produce;
– che nelle mense scolastiche, luoghi della formazione alimentare dei bambini, vengano utilizzati prodotti legati al territorio, coltivati e trasformati direttamente da mani lucane con il fine di “cementare” i saperi e i sapori del gusto lucano di coloro che un domani saranno i futuri consumatori;
-che gli ospedali, luoghi di sofferenza, possano offrire anche loro una mensa e cibi legati alle tradizione lucana;
-che riconoscano il ruolo sociale e valoriale delle imprese agricole sulle aree marginali interne.
Concludendo, Coldiretti Basilicata chiede ai candidati un impegno specifico sul progetto messo in campo, non solo a parole ma con fatti conseguenziali e concreti, non dimenticando i grandi numeri di questa Regione che conta 46.600 imprese agricole, 495.440 ettari di superficie agricola, 1400 imprese giovani under 40, su cui di deve fondare il futuro economico e sociale.
Mag 30