Emergenza cinghiali, il Sindaco Bennardi ha chiesto un tavolo di confronto in Prefettura che si terrà nella mattinata di lunedì 7 novembre e avvia una intesa con l’Ente Parco per un piano di cattura. Abbattimento solo come soluzione estrema e in forma selettiva. Occorre insistere sul Piano Operativo Regionale. DI seguito la nota integrale condivisa dal Sindaco di Matera Domenico Bennardi e dal Presidente dell’Ente Parco della Murgia Materana Michele Lamacchia.
Con la presenza sempre più frequente dei cinghiali anche nel territorio materano, compreso quello di Matera, anche il Sindaco Bennardi ha richiesto un incontro urgente in prefettura per affrontare quella che ormai è da considerare come una emergenza.
Il Sindaco Bennardi ha avviato intanto un’intesa con il Presidente dell’Ente Parco per un piano di cattura nelle aree estese del Parco della Murgia. Gli ungulati catturati vengono affidati a ditte specializzate.
“E’ importante intervenire senza attendere oltre, – ha affermato il Sindaco Bennardi – ed è opportuno affrontare la questione dei cinghiali con tutti i soggetti ed enti interessati, soprattutto con chi ha la competenza e responsabilità oltre che le risorse adeguate e mi riferisco all’ente regionale. Allo stesso tempo è necessario affrontare la questione in modo organico, non solo emergenziale e non solo con all’abbattimento. Sono fiducioso nella sinergia con l’Ente Parco della Murgia Materana da dove transitano spesso molti ungulati. Rimango personalmente scettico su ordinanze comunali a favore dell’abbattimento in contesti urbani e periurbani dove la caccia è vietata e può naturalmente determinare un ulteriore rischio per la comunità. La massiccia presenza di cinghiali sul territorio lucano rappresenta in ogni caso un pericolo concreto e crescente per le strade e una minaccia alle coltivazioni. C’è da aggiornare e migliorare la strategia a livello regionale, è fondamentale riprendere il confronto tra Regione in primis che ha la competenza sui cinghiali, Comuni, Parchi, Provincia ma anche l’azienda sanitaria, il servizio veterinario, le associazioni del settore caccia e le organizzazioni del mondo agricolo. E’ prioritario l’attuazione del Piano operativo della nostra Regione con interventi urgenti e diffusi per la gestione, il controllo e l’eradicazione della specie cinghiale. La tutela della pubblica incolumità e delle produzioni dei campi deve rimanere l’obiettivo prioritario del piano regionale e dei Comuni, come di tutti gli enti preposti. Non si può continuare però a delegare ai cacciatori la gestione della fauna italiana e lucana. E’ necessario essere tutti concordi nel mettere definitivamente fine ad ogni pratica di ripopolamento e foraggiamento degli ungulati e pensare alla caccia “di selezione” come ultima soluzione, e non quella braccata o selvaggia, che può far addirittura aumentare le popolazioni di cinghiali. Abbattendo gli individui di maggiori dimensioni, gli adulti, può conseguire una riproduzione anticipata degli individui più giovani. Gli abbattimenti selettivi dovrebbero in ogni caso essere effettuati esclusivamente da personale adeguatamente formato a livello tecnico e scientifico. Si devono mettere in campo tutte quelle modalità di prevenzione e gestione del territorio che riducono la possibilità di accesso della fauna alle coltivazioni, riferendosi in particolare alle recinzioni elettrificate e ai muretti a secco, che per i nostri territori rappresentano un modello sostenibile di limitazione rurale dei confini, da installare nei periodi di maggiore vulnerabilità delle colture, soprattutto dopo la semina, con la comparsa dei germogli o dei frutti maturi. Azioni realizzabili grazie ai relativi fondi messi a disposizione dai Piani di sviluppo rurale cofinanziati dall’Unione europea, finora poco utilizzati. Si giunga quindi a definire una nuova strategia a livello regionale più organica per affrontare al meglio la situazione, confidando anche nell’operato del nuovo governo che deve fare la sua parte, in particolare nella modifica della legge 157 del 1992 per l’ampliamento del periodo di caccia al cinghiale e la possibilità da parte delle Regioni di effettuare piani di controllo e selezione nelle aree protette”.
Il presidente dell’Ente Parco della Murgia Materana, Michele Lamacchia afferma: «Ritengo importante l’intervento del Prefetto anche nei confronti di altri soggetti istituzionali poco inclini a capire la gravità del fenomeno. Da mesi evidenziamo l’emergenza in atto che ha già prodotto numerosi danni. Come Ente siamo pronti a fare la nostra parte considerando che abbiamo realizzato chiusini espletato un bando di gara, ecc. . Urge intervenire in maniera concreta e rapida per il bene del territorio e della biodiversità”. L’intesa tra L’amministrazione comunale e l’ente parco sarà sicuramente proficua ai fini del conseguimento dei risultati volti esclusivamente al bene comune”