Una cerimonia semplice e toccante quella svoltasi presso Auditorium Comunale della Pace, per festeggiare il pensionamento del medico di famiglia Maria Teresa D’Amico, medico e punto di riferimento della comunità grassanese per oltre quarant’anni. Medici, associazioni, istituzioni e tanti cittadini l’hanno salutata ufficialmente ringraziandola per la presenza costante, discreta e attiva al fianco dei grassanesi.
“Più che un atto doveroso” ha spiegato il sindaco Francesco Sanseverino “ abbiamo voluto salutare con affetto la Dottoressa , come si fa con una vera amica, trascorrendo con lei e la sua famiglia, i suoi colleghi e i cittadini un momento piacevole ricordando episodi belli e purtroppo anche episodi brutti. Un medico di famiglia per una piccola comunità ancora oggi è un punto di riferimento, nonostante l’evoluzione legislativa in questo campo abbia sconvolto tutto. La dottoressa iniziò la sua carriera lavorativa quando non vi erano ancora strutture sanitarie, come ad esempio il servizio del 118, quindi insieme ad altri medici ha dovuto assolvere anche al compito di primo soccorso. Ma l’attestato di stima nei confronti della dottoressa da parte della Giunta e dell’intero Consiglio Comunale non è solamente per la sua professione, ma anche per il suo grande carisma umano e l’attiva collaborazione e il forte attaccamento alla comunità grassanese nello svolgere attività sociali, artistiche, culturale e religiose”. Durante la serata diverse testimonianze, come quella del dottor Vincenzo Denisi Direttore del distretto Sanitario Medio Basento e di Giuseppe Bonelli,un cittadino . Ad alternare le parole e i ricordi, un gruppo musicale di Irsina ( composto alcuni colleghi della D’Amico) gli “‘AS tel”. Infine, una gradita sorpresa con due piccoli musicisti di organetto Rocco Abate e Luigi Digeronimo che hanno magistralmente eseguito alcuni pezzi del loro repertorio rallegrando la sala. Visibilmente commossa la dottoressa D’Amico ha così commentato , dopo un lungo e commosso applauso della sala e di un pubblico alzatosi in piedi, : “ quando ero all’università ho studiato tanto perché volevo il premio nobel, non c’è premio migliore che l’affetto e la riconoscenza dimostrata da tutti i grassanesi”.