“È per me motivo di orgoglio l’apertura della sede dell’enoteca regionale a Venosa. Oggi la città oraziana si arricchisce di un vero gioiello che rafforza ulteriormente la propria immagine come punto di riferimento della viticoltura ormai di rilievo nazionale. Un traguardo che, come già sottolineato altre volte, ha rappresentato una battaglia vera e propria. L’attesa è stata davvero lunga, considerato che la legge che ha istituito l’enoteca, la 13 del 2008, è ‘vecchia’ di ben otto anni”. È quanto ha dichiarato il presidente del Consiglio regionale, Francesco Mollica, nel suo intervento all’inaugurazione della sede dell’enoteca regionale nel castello Pirro del Balzo a Venosa.
“In questi anni – ha tenuto a sottolineare rivolto al presidente dell’enoteca, Paolo Montrone – molte sono state le battaglie per ottenere soprattutto l’assegnazione a Venosa della sede. Innanzitutto la proposta di legge e non il disegno di legge, che è della Giunta e nasce da una discussione che l’Associazione italiana sommelier mi fece intraprendere con il direttore dell’enoteca nazionale di Siena. Costruito il ‘giocattolino’, furono in molti quelli che si affaticavano per ottenerne la paternità. Dopo l’approvazione della legge, nata anche grazie all’allora consigliere Pittella e al sindaco di Venosa Carmine Miranda Castelgrande con il quale facemmo approvare nel 2013 un emendamento che stanziava 50 mila euro utilizzati poi per l’avvio dell’enoteca, nacque la diatriba su quale doveva essere la sede”.
“La caparbietà, che discende soprattutto dal profondo legame con il mio territorio – ha continuato il presidente del Consiglio regionale – ha portato ad ottenere questo risultato. Non poteva che essere Venosa; cittadina a cui mi onoro di appartenere. Un campanilismo sano perché risultato di dati oggettivi. Parliamo di un territorio che vanta un diritto che affonda le sue radici nella storia, nella qualità e nei numeri delle produzioni vitivinicole. Venosa vanta la superficie vitata più alta dell’intero territorio, detiene il numero di ettari indicati doc più numerosi degli altri, oltre ad avere una produzione quantitativa elevata. L’enoteca rappresenta un importante strumento di sviluppo e diffusione, da utilizzare sull’intero territorio non solo regionale ma anche nazionale, di un prodotto come il vino lucano, prodotto di punta dell’economia regionale”.
Rivolgendosi all’assessore Braia, Mollica ha fatto notare inoltre come sia “necessario andare incontro ai produttori, per troppi anni lasciati soli, e a tutto l’indotto che gravita su questo segmento importante dell’economia regionale, accelerando le nuove norme sull’agricoltura e soprattutto operare sullo snellimento delle procedure burocratiche, ancora troppo radicate nel settore della produzione e che, dice, inevitabilmente ne bloccano la commercializzazione”.
A parere del presidente del Consiglio regionale “i due fattori cardine da padroneggiare per far sì che le nostre produzioni vincano le sfide internazionali sono tipicità ed innovazione, due aspetti strettamente connessi che devono sostenersi a vicenda. La storia senza l’innovazione è semplicemente uno sguardo volto al passato, mentre l’innovazione senza la valorizzazione delle origini è solamente aria fritta, pertanto è giusto che la tradizione vitivinicola del Vulture continui ad essere sostenuta per rendere i vini lucani più competitivi sui mercati nazionali ed esteri. I nostri vini, con il loro gusto, il loro profumo, con i loro colori, la loro storia e con la comprovata capacità delle imprese del settore di innovare, soprattutto in qualità, per soddisfare anche le esigenze dei palati più moderni, parlano nel mondo e raccontano non solo del Vulture ma della Basilicata intera. È inspiegabile la soddisfazione di trovare a 16 milachilometri di distanza una bottiglia di Aglianico nella città di Asunción, capitale del Paraguay”.
“Ammirevole, dunque, che un testimonial così importante del nostro territorio e di prestigio per la nostra Basilicata sia stato riconosciuto ufficialmente attraverso l’enoteca regionale e valorizzato dalle istituzioni regionali in maniera univoca e coerente. Auspico adesso – ha concluso Mollica – una stretta e sana collaborazione per una modifica della legge regionale affinché si creino gli elementi per fare rete non solo tra i produttori ma tra tutti gli attori che gravitano intorno al settore, dalle istituzioni alle associazioni tutte affinché l’enoteca diventi il loro punto di riferimento ma soprattutto una realtà vera in un mondo dove non siamo secondi a nessuno”.