Oggi in tutta Italia la Polizia di Stato ha celebrato San Michele Arcangelo, suo Santo Patrono.
A Matera, questa mattina si è tenuta una santa messa in Suo onore nella chiesa di San Francesco da Paola, officiata da Monsignor Biagio Colaianni Vicario Generale della Diocesi di Matera e Irsina.
Insieme al Questore Eliseo Nicolì e ai poliziotti di Matera e della provincia, hanno partecipato il Prefetto Sante Copponi, e i rappresentanti delle altre Forze dell’ordine.
Al termine della funzione religiosa, è stata pronunciata la preghiera del poliziotto a San Michele Arcangelo.
Nel pomeriggio si è svolto il Family day, un momento di incontro dedicato ai familiari e agli amici della Polizia di Stato, i quali hanno avuto modo di visitare le strutture e gli uffici di Polizia. È stata l’occasione per la consegna da parte del Questore delle medaglie di commiato al personale recentemente collocato in quiescenza.
San Michele Arcangelo viene celebrato dalla chiesa (insieme a San Gabriele e San Raffaele) il 29 settembre. Il suo nome in ebraico Mi – ka – El significa: “Chi come Dio?” Nell’iconografia, orientale e occidentale, San Michele Arcangelo viene rappresentato come un combattente, con la spada o la lancia nella mano e sotto i suoi piedi il dragone, simbolo di satana, sconfitto in battaglia.
Nel Nuovo Testamento (capitolo 12° del libro dell’Apocalisse) S. Michele è presentato come avversario del demonio, vincitore dell’ultima battaglia contro satana e i suoi sostenitori: “Scoppiò quindi una guerra nel cielo: Michele e i suoi angeli combattevano contro il drago (…) Il grande drago, il serpente antico, colui che chiamiamo il diavolo e satana e che seduce tutta la terra, fu precipitato sulla terra e con lui furono precipitati anche i suoi angeli”.
Per i cristiani è considerato il più potente difensore del popolo di Dio, del bene contro il male. E a lui sono state dedicate diverse chiese, cappelle e oratori in tutta l’Europa dove spesso è raffigurato in cima a campanili e monumenti come guardiano contro le forze del male.
Proclamato patrono e protettore della Polizia da Papa Pio XII il 29 settembre 1949 per la lotta che il poliziotto combatte tutti i giorni come impegno professionale al servizio dei cittadini. Per l’ordine, l’incolumità delle persone e la difesa delle cose.
Più di 60 località italiane, tra le quali Caserta, Cuneo, Alghero, Albenga e Vasto, lo venerano come Santo patrono, ma S. Michele, oltre che della Polizia di Stato, è protettore di molte altre categorie di lavoratori: farmacisti, doratori, commercianti, fabbricanti di bilance, giudici, maestri di scherma, radiologi. Si affidano a lui anche i paracadutisti d’Italia e di Francia.