“Nell’anniversario della fine della prima guerra mondiale e Giorno dedicato all’Unità Nazionale e alle Forze Armate onoriamo il sacrificio di tanti giovani che in quel conflitto persero la vita o rimasero per sempre segnati dalle ferite riportate in battaglia.
La guerra del 15/18 fu un conflitto di proporzioni mai viste prima e con un tributo di morti enorme.
Nella Grande Guerra i caduti italiani furono oltre 600.000 (nessuno conosce la cifra esatta) oltre a più di 1.000.000 di feriti e mutilati, su una popolazione di poco più di 30.000.000.
Queste scarne cifre, pur nella loro crudezza, non danno un’idea precisa del massacro di una generazione quale fu quello che avvenne nei 41 mesi di guerra.
Più che le cifre, valgono a testimoniare l’ecatombe, le migliaia di monumenti, lapidi, colonne mozze, che in ogni città, paese, villaggio, anche il più sperduto, furono eretti nell’immediato dopoguerra a ricordo delle giovani vite troncate.
Anche paesini di poche centinaia di abitanti riportano sulla loro lapide decine di nomi di giovani, quasi sempre rimasti là dove caddero e raccolti successivamente nei grandi Cimiteri di Guerra, spesso senza nome.
Poi altre guerre vennero, altri nomi furono aggiunti nelle lapidi, ma il numero di soldati morti nella Grande Guerra fu molto più alto. Fu una guerra tecnologicamente moderna, ma fu anche l’ultima guerra del passato. Una vera e propria “mattanza” tra eserciti di contadini che si scontrarono con ogni mezzo.
Fu l’ultima guerra di Indipendenza che l’Italia combatté.
Onoriamo dunque quegli eroi. Onoriamo quegli italiani di cui in molti casi non conosciamo neppure i nomi.
E onoriamo il Milite Ignoto con il viaggio del treno che in questi giorni ha ripercorso lo stesso tragitto del 1921 dal tempio di Aquileia all’Altare della patria a Roma.
Ricordare, non dimenticare per assumere tutti insieme l’impegno a scongiurare altre guerre, altri conflitti.
Dunque una celebrazione, quella odierna che non vuole essere vuota retorica o peggio ancora sterile esaltazione.
Siamo qui per onorare coloro che con il sacrificio della vita hanno consentito la costruzione di un Paese libero e indipendente.
Ma al tempo stesso vogliamo rinnovare l’impegno a rifiutare la violenza, rinnovare l’impegno per il rispetto degli individui senza distinzione di razza, provenienza, orientamento sessuale o religione.
Questi principi vanno difesi con convinzione e senza esitazione, al fine di scongiurare qualsiasi deriva autoritaria o lesiva dell’integrità nazionale; per questo è essenziale il recupero della memoria collettiva della nostra comunità nazionale.
Nella Giornata delle forze armate rendiamo oggi gli onori a tutti i nostri militari quelli che si sono immolati per la Patria e rendiamo merito a quelli che costantemente operano per garantire la sicurezza e la democrazia nel nostro Paese e per promuovere pace e solidarietà nei territori funestati dai conflitti.
Viviamo un momento molto difficile.
La crisi economica che investe l’Europa rischia di travolgere i progressi che i lavoratori, le forze produttive del vecchio continente hanno conquistato a partire dalla ricostruzione del secondo dopo guerra. Abbiamo bisogno di unità e di coesione per affrontare questa grave crisi.
Al Presidente della Repubblica che in questi giorni spende tutte le sue energie per persuadere coloro che hanno responsabilità politiche a mostrare consapevolezza e spirito patriottico vada la nostra convinta solidarietà ed adesione per lo sforzo che sta facendo per contribuire a ridare fiducia ai cittadini, al nostro Paese. W LE FORZE ARMATE, W L’ITALIA”.
Salvatore Adduce, Sindaco di Matera
Forze Armate: intervento dell’assessore regionale Vilma Mazzocco: “Indubbio l´impegno per la democrazia e la pace”
“La giornata del 4 novembre è occasione solenne per rivolgere alle Forze Armate il ringraziamento per l´incondizionata e fattiva azione rivolta a favore dello sviluppo sociale ed economico globale e della cooperazione pacifica tra i popoli. Nei vari scenari gli uomini delle Forze Armate hanno saputo interpretare, con spirito di abnegazione, il valore assoluto della loro missione al servizio dell´Italia, e tale impegno è riconosciuto nelle sedi internazionali per la dedizione e la professionalità dimostrata”.
Così l´assessore all´Agricoltura della Regione Basilicata, Vilma Mazzocco, che ha partecipato, in rappresentanza del governo regionale, a Potenza alla celebrazione del Giorno dell´Unità d´Italia e della Giornata delle Forze Armate.
“Quella di oggi – ha proseguito l´assessore – è una cerimonia che ci aiuta a ricordare chi ci ha permesso di vivere in una democrazia e testimonia la perenne riconoscenza dell´Italia per i soldati che hanno perso la vita nel primo conflitto mondiale e per tutti coloro che hanno combattuto a difesa dei nobili valori che il nostro Paese promuove nel mondo. Un itinerario della memoria attraverso un percorso che tocca, come un filo rosso, i protagonisti della nostra storia”.
“E alle Forze Armate, chiamate a svolgere un ruolo nuovo ed essenziale al servizio dell’Italia e della Comunità Internazionale, mi rivolgo in questa ricorrenza che riveste un particolare significato per il nostro Paese, soprattutto quest’anno, che abbiamo celebrato il 150° anniversario dell’Unità d’Italia.
La condanna della guerra come strumento di risoluzione delle controversie internazionali – ha continuato – è oramai scritta nelle nostre coscienze ancor prima che nella nostra Costituzione, ma dobbiamo recuperare il senso di attaccamento al Paese di chi, in un contesto storico e culturale diverso, arrivò anche a sacrificare la propria vita per l´Italia
A 150 anni dall´Unità d´Italia sembra ancora necessario, e forse con maggior vigore, lavorare per l´affermazione di concetti quali il senso dello Stato, il sentimento responsabile dell´identità nazionale e il bene comune.
PISTICCI COMMEMORA I CADUTI DELLA GRANDE GUERRA
Nel solco di una nobile e gloriosa tradizione Pisticci anche quest’anno ha rinnovato il suo tributo di riconoscenza e ricordato i suoi degni figli che si sono immolati per la patria, nella ricorrenza del 4 Novembre, 93° Anniversario 1018-2011, Giornata delle Forze Armate e dell’Unità Nazionale. Una cerimonia che acquista un particolare significato perché cade in concomitanza con il 150° Anniversario dell’Unità d’Italia. Con una popolazione di 10319 abitanti, Pisticci ha pagato il suo tributo con il sacrificio di 117 militari tra morti e dispersi; 67 tra mutilati ed invalidi, tredici i decorati al valore: tenenti Antonio Pelazzi, Filippo e Giambattista Lazazzera, Michelangelo Di Tursi, Francesco Paolicelli; sottotenenti Gaetano Giannace; serg. magg. Luigi Di Maggio; sergenti Giovanni Viggiani, Angelo Barbalinardo e Domenico Gesualdi; aiutante di batteria Giambattista Romano; soldati Francesco Marrese e Francesco Schiuma. Questi i motivi per cui la ricorrenza del 4 novembre di quest’anno si è svolta con particolare solennità e commozione. Dopo il raduno in Piazza Umberto I dei rappresentanti del comune, delle autorità civili e militari, degli istituti scolastici di Pisticci e Marconia e della sezione dei Reduci ed Invalidi di guerra che hanno esposto il loro Albo di Gloria, è stata officiata una Santa Messa a suffragio dei martiri della Grande Guerra nella Chiesa Parrocchiale di S. Antonio. Subito dopo si è formato un corteo che ha avuto termine davanti al Monumento dei Caduti per la deposizione di una corona d’alloro. Il sindaco di Pisticci Vito Di Trani ha quindi esaltato i valori e gli ideali della Patria e ricordato quei giovani che hanno versato il sangue per difendere il sacro suolo. Nel pomeriggio poi presso la sede della Sezione Invalidi, gli storici Dino D’Angella e Giuseppe Coniglio, presentati da Nicola Dolce, hanno trattato della Grande Guerra nei suoi aspetti sociali, politici, economici e militari.
Giuseppe Coniglio