I cittadini dei comuni della Val d’Agri chiedono sicurezza e tranquillità. E’ da tempo che come Csail rivendichiamo il rafforzamento da parte delle forze dell’ordine del controllo del territorio che continua a perdere presidi importanti nella logica dei tagli di spesa e penalizzazione delle aree più interne. In passato, abbiamo promosso iniziative e petizioni popolari esponendoci in prima persona e subendo atti di ritorsione e danneggiamento.
Il comprensorio petrolifero, sicuramente per effetto delle attività estrattive, non è più l’isola felice di tanti anni fa quando la gente poteva lasciare la porta di casa sempre aperta. E’ ampiamente diffusa – senza voler alimentare sospetti e tensioni – la percezione che la presenza di persone provenienti da varie parti d’Italia, dell’Europa dell’est e Paesi extracomunitari abbia un suo peso nell’incremento di furti ed episodi di microcriminalità. E non c’è centro abitato o contrada rurale che non sia immune dal rischio come sanno agricoltori ed allevatori e titolari di laboratori artigiani. A Villa d’Agri, dove il fenomeno dei furti in negozi e case è maggiore, il Comune, sotto la pressione innanzitutto dei commercianti, ha pensato all’installazione di sistemi di videosorveglianza. E’ un sicuro deterrente per prevenire e contrastare la criminalità ma non basta. Anche volendo tenere l’intera valle sotto osservazione di telecamere non sarebbe mai possibile prevenire gli atti di criminalità senza un numero adeguato di uomini addetti alla sicurezza che invece nelle caserme dei carabinieri sono pochi. In proposito la riduzione e lo smantellamento di istituti privati di vigilanza hanno un’influenza negativa. Il Csail riprenderà l’iniziativa perchè sia garantita la serenità alla vita di tanti anziani e donne che sono i soggetti più allarmati e rilancia l’appello alla “cittadinanza attiva” vale a dire a comportamenti di autotutela e vigilanza riscoprendo il valore della solidarietà di vicinato sorvegliando insieme le proprie abitazioni ed attività economiche.
Dic 29