Filippo Novello, Franco e Lucio Candido: “75° anniversario dell’occupazione delle terre a Montescaglioso. Un centro di documentazione per non dimenticare”. Di seguito la nota integrale.
Abbiamo aspettato oggi 18 dicembre, per evidenziare la totale mancanza di commemorazioni o celebrazioni del 75° anniversario di quel famoso 1949, quando il popolo di Montescaglioso seppe condurre una dura battaglia per rivendicare un obiettivo diverso da quello che il fato sembrava avere attribuito alle classi sociali meno abbienti, che necessitavano di maggiore attenzione viste le miserevoli condizioni in cui versavano! In quell’occasione il padre di Filippo, Giuseppe Novello, che proprio il 18 dicembre 1949 avrebbe compiuto 32 anni, rimase ucciso da colpi di mitra sparati dalle forze di polizia che il ministro Scelba, aveva ben addestrato nel contrastare le lotte di inermi braccianti che rivendicavano una vita migliore, dimenticando quello che avrebbe dovuto contrastare con maggiore decisione: mafia, camorra e similari! Il detto forte con i deboli e debole con i forti è sempre esistito e sempre esisterà! Torniamo comunque ai fatti di Montescaglioso. La mattina del 14 dicembre oltre a Giuseppe Novello, rimasto ferito gravemente e che morirà il 17 dicembre, rimase ferito gravemente Michele Oliva e rimasero feriti decine di persone che non ricorsero alle cure mediche e ospedaliere, per timore di ritorsioni! Per coloro che hanno la memoria “corta” e che parlano solo per spirito di contraddizione, volevo rammentare che erano stati effettuati una decina di arresti delle persone che erano ritenute a capo della “rivolta” e che quasi tutta Montescaglioso era scesa in piazza nell’ingenua convinzione che avrebbero potuto liberare i compagni arrestati; le forze di polizia che intervennero quella mattina erano tante e armate a tutto punto! In quella occasione, oltre a Mariannina Menzano, Anna Avena e Nunzia Suglia, tre donne ritenute le più indomite tra gli organizzatori delle occupazioni, vi furono altri che rimasero coinvolti: Pietro Rossetti, Leonardo Cicorella, Vincenzo Castellaneta per citarne alcuni. Tra questi non vi erano alcuni dei capi-popolo che avevano posti di rilievo nell’organizzazione e tra questi Ciro Candido, che aveva anche avvertito i compagni della possibilità di essere arrestati. Aveva anche suggerito loro di non dormire per qualche notte, presso le proprie abitazioni, perché era alto il rischio di arresti: cosa che puntualmente si verificò!
Noi fratelli, da taluni, siamo stati attaccati per avere in questi anni, fatto di tutto per non permettere che la memoria venisse meno! Siamo stati indicati come coloro che volevano solo ricordare i propri cari a discapito di altri personaggi che avevano avuto un ruolo attivo nelle lotte bracciantili del 1949 cosa assolutamente non veritiera! Purtroppo occorre constatare con amarezza che i sindacati e le forze di sinistra non hanno intrapreso nessuna azione per commemorare il 75° anno di quelle battaglie (sempre attuali pensando ai “nuovi braccianti” e ai morti sul lavoro). Temi affrontati nelle commemorazioni che, grazie agli sforzi della nostra famiglia, siamo riusciti ad organizzare con il supporto di altre organizzazioni sociali e culturali, negli ultimi anni… Purtroppo e lo ribadiamo con forza, per questo 75°, nulla é stato fatto!
Per evitare che ciò possa avvenire ancora, lanciamo un appello per gli anni a venire: non si dimentichi di ricordare e di riflettere su quelle lotte, per continuare a difendere il diritto ad un lavoro sicuro e ai diritti così duramente conquistati. Inoltre l’idea che avevamo proposto in altre occasioni: creazione di un centro studi per la ricerca storica e la conservazione di atti di vitale importanza, prenda consistenza mediante l’impegno di sindacati, partiti, associazioni storiche pubbliche e private e con il contributo dell’Amministrazione Comunale di Montescaglioso che dovrebbe assumersi l’onere di portare compiutamente a termine la realizzazione di questo progetto.