Lo stato di attuazione dell’Accordo di partenariato e dei PO 2014-2020, è l’oggetto della riunione annuale di riesame fra la Commissione europea e le Autorità di gestione dei Programmi operativi 2014/2020 cofinanziati dal Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e dal Fondo Sociale Europeo (FSE). All’incontro, che si è svolto nella sala conferenze del Matera Hotel, hanno partecipato 220 persone che fanno parte degli organismi di gestione dei programmi FESR e FSE di tutte le regioni italiane e delle due province autonome di Trento e Bolzano, della Direzione generale della politica regionale e urbana e la Direzione generale occupazione, affari sociali e inclusione della Commissione europea, dell’Agenzia per la coesione territoriale, dell’Agenzia nazionale per le politiche attive del lavoro, del Dipartimento per le politiche di coesione della Presidenza del consiglio dei Ministri e del ministero dell’Economia e delle Finanze – Ispettorato generale per i rapporti finanziari con l’Unione europea.
Il Sindaco di Matera ha aperto i lavori dell’assemblea.
Questo il testo dell’intervento: “La scelta di Matera risulta vincente perché la città non è solo la designata a capitale europea della cultura per l’anno 2019, ma è una delle città vive più antiche del mondo.
Siete ospiti di uno spazio geografico che si è fatto storia; della città dell’abitare perenne, segnata dai valori della costanza e dell’accomodamento.
Infatti la vicenda umana di Matera è stata così pregnante e continua, tra memoria e nuova produzione di storia, da testimoniare il lungo e ininterrotto cammino della umanità. Si può affermare che è la storia dell’umanità che si identifica a quella di Matera.
Ma Matera è anche una città comunitaria perché i suoi storici rioni, i Sassi, sono stati edificati dalla intera comunità, attraverso generazioni di capomastri, senza prìncipi, senza aristocrazie, senza architetti.
A Matera la storia del luogo non viene servita come una pietanza da gustare in fretta, né come memoria da contemplare, ma come opportunità territoriale per costruire un inedito e moderno sistema di sviluppo e di specializzazione, in questo senso la sua identità storica si traduce nel ruolo della città per lo sviluppo.
Questo stimolante contesto è stato rafforzato dalla scelta di Matera quale città culturale.
E’ la conseguenza del teorema secondo cui la cultura non può essere un mero servizio, ma la condizione della esistenza di una comunità. Una cultura che non si compra e che non si consuma, ma che si produce, si diffonde, si cambia e che si alimenta dal territorio.
In questo scenario segnalo la importanza degli strumenti finanziari, e in particolare il ruolo dei fondi strutturali nel sostegno al patrimonio ed ai valori culturali perché, come ho detto, la cultura è il fondamento strategico per costruire vere e stabili alleanze tra i popoli d’Europa.
Forte di tale convinzione posso affermare che oggi vince la società orientata alla produzione della conoscenza e della innovazione; vince il territorio dove la piattaforma sociale della innovazione è la cultura.
Matera è tutto questo. La ragione della sua designazione a capitale europea della cultura 2019, non è uno scandalo, perché, la cultura rende inevitabile ciò che è altamente improbabile.
In questo contesto Matera ha immaginato un progetto di vita, di società, di valori, di organizzazione, di economia possibile, a partire dal Sud, senza la paura di partire dal Sud.
Un Sud alla convinta ricerca della propria autenticità che lo collochi, con le sue antiche radici nella modernità del presente.
Matera ha superato la paura di rimanere Sud di fronte all’Europa, perché convinta che l’autonomia economica del Mezzogiorno passa attraverso un costruito legame tra identità e tecnica, tra autenticità e innovazione tecnologica”.