Dopo aver raccolto presso il Comune di Matera 2019 firme per la messa in sicurezza dello svincolo “Matera zona Paip” che collega via La Martella con strada statale 7 il signor Francesco Paolo Lapolla all’ora di pranzo è sceso in strada per avviare una nuova forma di protesta verbale con cui contestare la ripresa dei lavori di un immobile adiacente al suo fabbricato dove risiede, lavori avviati dal proprietario del suolo Paolo Fortunato che a suo avviso impedirebbero la costruzione di una complanare in prossimità dello svincolo per la strada statale 7. La protesta avviata da Lapolla è contro le presunte ingiustizie subite dell’ufficio tecnico del Comune di Matera, dalla Prefettura, dalla Procura dell Repubblica, dalle forze dell’ordine. Dopo le proteste in strada Lapolla a quel punto ha preferito rifugiarsi sul tetto del fabbricato, dove è stato raggiunto anche dalla madre. Sul posto sono intervenute due pattuglie dei Carabinieri, una pattuglia della Polizia Locale e due mezzi dei Vigili del fuoco. L’obiettivo è quello di scongiurare una forma di protesta ancora più eclatante. Il traffico su via La Martella non ha subito interruzioni ma a distanza di oltre tre ore il signor Francesco Paolo Lapolla, che nell’ultimo mese è anche diventato un referente locale del Movimento dei Forconi, preferisce restare sul tetto del fabbricato, per proseguire questa originale forma di protesta con cui chiede di fermare i lavori di costruzione dell’immobile adiacente alla sua abitazione.
La vicenda si è conclusa a lieto fine intorno alle 18,30. Decisivo l’intervento dei negoziatori, due marescalli dei Carabinieri, gli unici due della Basilicata in servizio presso il Comando provinciale dei Carabinieri. La prima a scendere è stata sua madre, quindi anche il signor Lapolla è tornato a terra, per precisare che non aveva intenzioni pericolose nè tantomeno aveva pensato al sucidio, piuttosto ha scelto questa forma di protesta per attirare l’attenzione su questa situazione che ha portato anche ad una raccolta firme nei mesi scorsi. Lapolla, che era in buone condizioni di salute, è stato comunque trasferito all’ospedale di Matera e poi dimesso. L’auspicio è che questa forma di protesta resti un caso eccezionale, visto che l’episodio ha ovviamente allarmato anche gli automobilisti che hanno transitato su via La Martella per tutto il pomeriggio.
Michele Capolupo
Di seguito il comunicato ufficiale diffuso dai Carabinieri relativa alla protesta del signor Lapolla sul tetto di casa. Decisivo l’ntervento dei “negoziatori” dell’Arma dei Carabinieri.
Alle ore 13 circa, in via La Martella, un uomo di 47 anni, per protesta, si posizionava al centro della strada, mettendo così a rischio la propria e l’altrui incolumità a causa dell’intenso traffico veicolare.
Sul posto, prontamente, intervenivano due pattuglie dell’Arma che riuscivano ad allontanare dalla sede stradale l’uomo che, alla vista dell’ambulanza del “118” accorsa, rientrava all’interno della propria abitazione e si barricava sul tetto, unitamente all’anziana madre.
Il Comando Provinciale Carabinieri di Matera disponeva l’immediata costituzione del previsto incident control point, mediante l’attivazione dei due Marescialli dell’Arma specializzati “negoziatori” e dell’articolato dispositivo costituito da alcune pattuglie dell’Arma, dei VV.FF. e dai sanitari del locale servizio di emergenza “118”.
I due, giunti sul posto, hanno valutato l’area ed il dispositivo di sicurezza approntati, attivato tutte le procedure previste per la sicurezza di coloro che, in qualsiasi modo, erano coinvolti nella vicenda. Fatto ciò hanno attivato la specifica attività di negoziazione contattando telefonicamente l’uomo e, dopo alcuni minuti, è stato conseguito un primo concreto e rilevante risultato convincendo l’uomo a far rientrare in casa la madre per accogliere i due negoziatori. Con l’ingresso dei due negoziatori all’interno dello stabile e la prosecuzione dell’attività di negoziazione, dopo circa un’ora, è stato conseguito completamente l’obiettivo, già stabilito prima d’intraprendere l’attività di negoziazione, di ricondurre i due soggetti all’interno dell’abitazione senza, naturalmente, far ricorso all’uso della forza.
Le ragioni della protesta venivano poi acclarate nelle doglianze dell’uomo verso dei confinanti intenti ad erigere una costruzione abitativa da lui ritenuta abusiva.
I “negoziatori” dell’Arma dei Carabinieri sono elementi scelti, selezionati sulla base di rigide linee guida, che intervengono in casi ove sia necessaria la “negoziazione”, intesa come “metodo non conflittuale di gestione delle crisi”, fondamentale evoluzione delle strategie di intervento adottate dall’Arma dei Carabinieri in situazioni operative complesse, che, nella quasi totalità dei casi, sono riconducibili alla commissione di reati e che sono tali in forza di soggetti fortemente motivati od emotivamente instabili, potenzialmente capaci di atti violenti.
La fotogallery relativa alla protesta del signor Lapolla (foto www.SassiLive.it)