Pio Abiusi per conto dell’Associazione Ambiente e legalità fa il punto della situazione sulla gestione della piattaforma
rifiuti solidi urbani di La Martella. Di seguito la nota integrale.
C’è da preoccuparsi perchè sia gli amministratori che i tecnici “preposti” al settore ambiente del Comune di Matera sono degli incompetenti e tra l’altro non usano leggere le autorizzazioni già accordate in A.I.A. Verrebbe da dire che sono dei “Peracottari”.
Oltre a quanto già autorizzato in quella piattaforma si potrebbe fare anche altro; ci riferiamo al tanto discusso impianto per la produzione di Biometano o ad una produzione più evoluta quale quella del Syngas che, dopo una fase sperimentale, ha visto l’istallazione di alcuni impianti specie in Italia Settentrionale. La discarica con relativo trattamento dei rifiuti non è popolare perchè è stata gestita male sin da quanto ha mosso i suoi primi passi all’inizio degli anni ’90; non è stata accettata dalla cittadinanza perciò abbandoniamo il progetto.
Quando la discarica e la relativa bonifica venne commissariata la cosa fu salutata con gioia, meno da chi pensava di fare buoni affari. Adesso che l’impianto torna in gestione al Comune, tempo max un mese, nascono i dolori di pancia eppure l’amministrazione comunale è stata oggetto di costante sollecitazioni da oltre un anno affinchè assumesse le dovute decisioni gestionali. Adesso non c’è più tempo, bisogna agire, le chiavi per l’accesso alla piattaforma saranno consegnate al Comune a breve e l’impianto non può essere abbandonato altrimenti assisteremo ad un rapido degrado.
E’ da premettere che quanto previsto nella VAS(Valutazione Ambientale Strategica) relativa all’aggiornamento della Pianificazione regionale per la gestione dei rifiuti pubblicata il 1 Dicembre 2023 risulta essere già superato. La relazione alla VAS afferma che in Basilicata non vi sono al momento impianti atti a trattare l’umido, in realtà di operativi ad oggi non ve ne sono. In Basilicata, invece, esiste un impianto per il quale è in corso l’autorizzazione per realizzare “ l’End of Waste”. E’ quel processo industriale attraverso il quale un rifiuto cessa di essere tale ed acquisisce lo status di prodotto. La raccolta differenziata è un processo utile per il riciclo del rifiuto ma nulla vieta che malgrado sia differenziato il rifiuto vada in discarica. La UE nell’ambito delle misure relative alla economia circolare ha stabilito nuovi obiettivi per il riciclo dei rifiuti urbani: entro il 2025 dovrà essere riciclato almeno il 55% dei rifiuti urbani espresso in tonnellate,tale obiettivo salirà al 60% entro il 2030 e al 65% entro il 2035. In linea teorica la Basilicata potrebbe raggiungere il 90-92% di riciclo nell’arco di poco tempo con l’End of Waste in corso di autorizzazione.
Inquadrata la situazione generale possiamo scendere nello specifico di Matera. Possiamo ritirare l’indifferenziato e l’umido raccolti in città da Cosp Tecno Service; previa triturazione l’umido verrà avviato alla stabilizzazione negli impianti già esistenti in piattaforma. L’indifferenziato abbisogna solo della trito-vagliatura. Il CSS-rifiuto così ottenuto andrebbe avviato ad altro impianto, presente in Regione per essere valorizzato come Css-Combustibile che non è considerato rifiuto ma prodotto. Solo allora il Css-C può essere conferito ai cementifici o alle centrali elettriche e la percentuale del rifiuto riciclato salirebbe vertiginosamente. Il nostro impianto di compostaggio
dopo un adeguamento imposto dagli uffici regionali e durato 15 mesi ha funzionato regolarmente dal Luglio 2017 a Dicembre 2019 , data in cui è partito il nuovo sistema di raccolta differenziata e Cosp quei rifiuti li ha avviati ad impianti anche del Centro-Nord Italia. Da quanto prospettato i viaggi fuori regione verrebbero superati con beneficio economico e dell’ambiente perchè le specie dei rifiuti descritti verrebbero lavorati in loco.
Gli scarti dei rifiuti non altrimenti utilizzabili andranno avviati in discarica, nella vasca presente nel V Settore che ha una disponibilità autorizzata di 43.500 mc.
Stiamo parlando fino ad adesso di lavorazioni già autorizzate in DGR 134 del 14/2/19 che è l’A.I.A.- Autorizzazione Integrata Ambientale rilasciata al Comune di Matera per la gestione dei rifiuti urbani non pericolosi nella Piattaforma di La Martella e che a quanto sembra non è conosciuta dagli uffici comunali. Quella vasca, dedotte le spese oggi vale oltre 6 milioni di € mentre “i tecnici comunali” affermano che per colmarla occorre una spesa di 5 milioni. Essi fanno confusione con i segni algebrici (SIC!)
Sempre nella suddetta A.I.A. è stata prevista l’istallazione ed il funzionamento dell’impianto di trattamento percolato. Una volta che il liquido presente nel fondo delle vasche sulle quali è stato fatto il capping finale e ci riferiamo ai settori I,II,III,e IV sarà emunto, l’impianto sarà praticamente fermo ed allora potremmo lavorare percolato riveniente da altri impianti. Si potrebbe far lavorare l’impianto per 12 ore al giorno e trattare percolato riveniente dall’esterno e senza voler stressare il territorio basterebbe l’arrivo di 2 cisterne al giorno pari a 60 tonn. circa , l’impianto può trattare 6 mc all’ora. Il profitto che si trarrebbe sarebbe di 800 mila € , molto più che sufficiente a pagare tutte le spese di esercizio della piattaforma negli anni a seguire. Per fare questo sin da adesso dovremmo presentare l’istruttoria per una modifica sostanziale dell’A.I.A. ed ottenere l’autorizzazione.
In AIA è già previsto l’istallazione di un impianto fotovoltaico sulla copertura del capannone adibito allo svolgimento dei trattamenti primari. L’impianto soddisferà il fabbisogno energetico della piattaforma e la parte eccedente verrà immessa nella rete.
In prospettiva si installeranno pannelli fotovoltaici sulle vasche per una estensione di 5 Ha. Si tenga conto che la cosa dovrebbe accadere nel corso del tempo perchè specie le vasche del 3 e 4 settore hanno bisogno dell’assestamento del rifiuto. Per il 1 e 2 settore dove non è stata fatta la riprofilatura ma solo il capping già da subito l’impianto potrebbe essere autorizzato ed istallato.
Da quanto descritto si evince che COSP risparmierebbe sullo smaltimento dei rifiuti ed il risparmio viene retrocesso alla comunità oltre a riconoscere il costo del conferimento alla gestione della piattaforma. Il rifiuto trasformato in Css-Rifiuto sarebbe conferito ad altro impianto, sarebbe pronto per essere arricchito e trasformato in Css-Combusibile ed avrebbe un valore che ci verrebbe riconosciuto. In buona sostanza ce n’è per vedere ridotta la TARI evitando gli scontri di quartiere e per concludere, siccome anche Topolino che è una pubblicazione seria si è rifiutata di pubblicare lo studio fatto dagli uffici comunali alleghiamo le ipotesi prospettate per quella piattaforma, sposate anche dai politici che purtroppo “amministrano” la città.