GGiornata contro la violenza sulle donne, di seguito l’intervento di Maria Rosaria D’Anzi, vice presidente Anpi provincia di Potenza.
I dati recentemente diffusi dal Ministero degli Interni in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne confermano che sono già 51 i femminicidi commessi quest’anno per mano di partner o ex partner.
Ma come ci insegnano i centri antiviolenza, tale reato è solo l’acme di una diffusa e strisciante violenza che si manifesta con i cosiddetti reati spia: tra gennaio e giugno del 2024 sono stati denunciati 8.592 atti persecutori (nel 74% dei casi contro le donne) e sono stati 12.424 le denunce di maltrattamenti agiti tra le mura domestiche.
Dinnanzi alla situazione attuale, oggi più che mai, noi ribadiamo che è necessario organizzarsi, specialmente nei territori e nei luoghi di studio e di lavoro, per difendere i diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione nata dalla Resistenza, e per contrastare il patriarcato, ancora così saldamente radicato all’interno del tessuto sociale, nonostante gli irricevibili tentativi di convincerci del contrario.
Rispetto alla recrudescenza delle discriminazioni e della violenza di genere, noi tutti, donne e uomini, dobbiamo ritornare a essere protagonisti attivi delle nostre lotte per ottenere effettivi cambiamenti, anche culturali.
Dobbiamo reagire all’attacco in corso ai diritti civili e al lavoro, e contrastare le politiche di precarietà e dei bassi salari: un lavoro stabile e adeguatamente retribuito è infatti una delle precondizioni fondamentali non soltanto per avere la libertà di autodeterminarsi ma anche per uscire da una situazione di violenza. Senza autonomia economica, questa possibilità manca.
Occorre allora un agire collettivo, nella consapevolezza che se non saremo noi a renderci attori di questo cambiamento, nessuno se ne farà carico per noi.
Lo abbiamo imparato dalla storia.