Personaggi e testimonianze della shoah. Questo il tema delll’appuntamento che ha chiuso il progetto culturale Unitep dedicato al tema: “Il giorno della memoria: ricordo come monito, 27 gennaio 2012”.
Nella sala Levi di Palazzo Lanfranchi i soci dell’Università della terza età e dell’educazione permanente di Matera hanno condiviso una riflessione su quei fatti drammatici che scaturirono dalla formulazione di assurde teorie sulla razza umana.
Dopo l’introduzione del presidente dell’Unitep Antonio Pellecchia, spazio agli interventi dei rappresentanti istituzionali presenti all’incontro sulla Shoah.
L’assessore alla cultura del Comune di Matera Elio Bergantino ha precisato che “questo incontro è una nuova occasione non solo per riflettere sul dovere della Memoria, ma anche per riascoltare nelle parole e nelle musiche un luogo in cui ancora può sopravvivere anche quando siano scomparsi i testimoni oculari, la sbigottita e sgomentante cattedrale di voci che ha sancito l’enormità e la banalità assoluta del Male”
Carichi di significati e di emozione anche le riflessioni del presidente del Consiglio provinciale Aldo Chietera e della Soprintendente per i beni storico-artistici e demoetnoantropologici Marta Ragozzino.
La relazione sul tema del terzo appuntamento dedicato al Giorno della Memoria a cura del docente Unitep Raffaele Motola è stata arricchita dalla lettura di alcuni testi dedicati alla Shoah magistralmente interpretati dal regista, attore e docente Unitep Lello Chiacchio, pronto a rievocare l’olocausto degli Ebrei attraverso una serie di brani come “Il piccolo Hurbinek”, tratto da La tregua del 1963 e cinque storie tratte da Il massacro di Bullenhuser Damm – parte 3: “Geroges”, “Jacqueline”, “Napoli, quartiere Vomero”, “Sorridevano ed erano felici” e la declamazione della poesia “Le scarpette rosse” di Joyce Lussu.
Tracciando il bilancio del trittico di appuntamenti dedicati alla Giornata della Memoria il presidente dell’Unitep ha preannunciato che in collaborazione con la Fondazione Elisa Springer l’Università della terza età e dell’educazione permanente di Matera intende approfondire le tematiche legate al progetto sulla Shoah in un incontro che sarà promosso nella parte finale dell’anno accademico 2012.
Michele Capolupo
Giornata della memoria, la consegna delle medaglie d’onore
Nel sessantasettesimo anniversario dall’apertura dei cancelli di Auschwitz, anche a Matera si è celebrato il Giorno della Memoria, istituito con legge n. 211 del 20 luglio 2000 dal Parlamento Italiano in commemorazione delle vittime e dei perseguitati del nazionalsocialismo. Venerdì 27 gennaio, nel Palazzo di Governo, si è svolta la cerimonia ufficiale, alla presenza di autorità civili e militari, con la consegna delle medaglie d’onore concesse con legge 27 dicembre 2006, n. 296, ai cittadini italiani, militari e civili, deportati ed internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra. In apertura, il Prefetto di Matera dott. Luigi Pizzi, il presidente dell’amministrazione provinciale Franco Stella e il sindaco di Matera Salvatore Adduce hanno ricordato che l’importante ricorrenza deve sollecitare una profonda riflessione per non dimenticare le sofferenze di quanti hanno sacrificato la loro vita per la patria. Un particolare e memore apprezzamento e ringraziamento sono stati rivolti anche ai familiari delle vittime di campi di sterminio di Pisticci, colpite dal dolore. I tre insigniti di quest’anno infatti sono tutti pisticcesi di origine. Le onorificenze sono state consegnate al dott. Michele Sisto, già segretario generale del comune di Pisticci, in memoria del padre Antonio, catturato dai Tedeschi a Spalato e deportato a Norimbega dal 1943 al 1945; alla sig.ra Concettina Vena in memoria del padre Tommaso Vena, anch’egli deportato dal 1943 al 1945, mentre per Giuseppe Sergio, deportato a Erlik, ha ritirato la medaglia il vicesindaco di Pisticci Domenico Albano, che ha rappresentato la sua città. Presenti alla cerimonia anche i componenti della consulta provinciale studentesca in rappresentanza degli alunni degli istituti scolastici della Provincia. Ha partecipato anche una rappresentanza degli allievi del Liceo Artistico “Carlo Levi” di Matera con il dirigente scolastico, Filomena Cancellaro, che hanno fatto dono al Prefetto di Matera di una scultura in pietra leccese ispirata ai valori della Pace.
Giuseppe Coniglio
La fotogallery della cerimonia presso la Prefettura di Matera e del terzo incontro dedicato al progetto dell’Unitep “Giorno della memoria” (foto www.sassilive.it)
Nota della Fondazione Elisa Springer sulla Giornata della memoria 2012
La “Fondazione Elisa Springer’’ commenta positivamente la disponibilità e l’attenzione mostrata nel corso della “Giornata della Memoria’’ dal sindaco di Matera, Salvatore Adduce, dal presidente della giunta provinciale Franco Stella e dal Prefetto Luigi Pizzi sul progetto finora inattuato di realizzare a Matera un “Museo della Memoria’’ anche con il corposo patrimonio documentale della scrittrice Elisa Springer, cittadina onoraria dal 2002 della Città dei Sassi. Proprio Elisa Springer si prodigò non poco per divulgare la cultura della tolleranza, dei diritti umani fra i giovani, con testimonianze dirette nelle scuole e con le sue opere librarie che descrissero la propria esperienza di internata nei campi di concentramento nazisti. Avrebbe voluto realizzare un museo tematico nella nostra città, legando le esperienze della “Città della pace e dei diritti umani’’ che videro Matera tra le prime città martiri della rappresaglia tedesca con le vicende del XXI Settembre 1943 e con le scuole per la formazione degli ufficiali del 2° Corpo d’Armata Polacco. Non fece in tempo a veder coronato quel sogno che avrebbe consolidato ideali e valori di pace e democrazia fra le nuove generazioni. L’auspicio è che si passi dalle buone intenzioni ai fatti con la “convocazione di un gruppo di lavoro”, al quale non faremo mancare il nostro contributo per onorare la memoria di Elisa Springer e di quanti sono stati testimoni e intendono esserlo in un progetto che tuteli i diritti dei popoli.
Fondazione Elisa Springer – Matera
L’intervento del Presidente della Regione Basilicata Vito De Filippo in occasione della commemorazione effettuata a Potenza alla presenza del presidente della Camera on. Gianfranco Fini
“La memoria è viva quando è fermento per evitare che gli sbagli del passato possano ripetersi in futuro. E se quando si indica la luna non ci si vuole fermare a guardare il dito, è chiaro che la tragedia della shoah ci mette in guardia da tutti gli estremismi e tutte le intolleranze, e non ha i contorni di un processo che pretende oggi di indicare buoni e cattivi”. Lo ha sostenuto il presidente della Regione Basilicata, Vito De Filippo, intervenendo alle celebrazioni per la Giornata della Memoria a Potenza che hanno visto la partecipazione del presidente della Camera dei Deputati, on. Gianfranco Fini.
“Quello della shoah – ha aggiunto – è stato un crimine consumato da parte dell’umanità contro altra parte dell’umanità, e quindi non è questione limitata al mondo ebraico. Se vogliamo fare veramente tesoro del passato e utilizzarlo come lente per leggere i pericoli potenziali del futuro, abbiamo il dovere di sgombrare la mente da pregiudizi e preconcetti, leggere il fatto storico e piangerne i drammi, ma anche di evitare strumentalizzazioni che possano distogliere dalla vera portata che ci consegnano quelle tragiche vicende storiche”.
Vito De Filippo, presidente Regione Basilicata
Intervento del presidente della Provincia di Matera Franco Stella per la Giornata della Memoria
Illustrissime autorità civili, militari e religiose, Signori docenti, cari studenti,cittadini tutti
Ricordare l’Olocausto, oggi, ha forse più senso di ieri. Perché la Memoria aiuterà, noi, a evitare di commettere gli stessi errori e, ai nostri figli, di fare meglio di quanto noi faremo.
Nessuno deve sentirsi immune dall’orrore, incapace di tali mostruosità, perché il male non nutre l’ambizione di grandi uomini, nella maggior parte dei casi si serve di piccoli uomini, di uomini “normali” che possono essere ovunque.
Quando a Gerusalemme venne processato, nel 1960, uno dei più grandi criminali nazisti, Adolf Eichmann, nel corso del dibattimento in aula si scoprì tutta la “normalità” di uno sterminio assurdo, per noi disumano e incomprensibile. Eichmann non era una persona svanita, né indottrinata, né cinica, era normale nel senso che non era sadico e aveva commesso quegli atti scellerati perché ordinati dallo Stato. La coscienza aveva smesso di rispondere all’imperativo etico che distingue tra il bene e il male, aveva cominciato a rispondere un imperativo statale che aveva spogliato di orrore il crimine contro l’umanità. Per attuare questo ribaltamento valoriale era bastata la mediocrità, l’assenza di idee e progetti. In questa assenza il nazismo aveva trovato terreno fertile.
Voi, invece, che siete qui presenti, soprattutto voi giovani, siete persone che non conoscono la mediocrità, che con essa non hanno nulla a che spartire, perché avete progetti, avete energia, create e muovete idee. Conoscete la differenza tra cosa è giusto e cosa non lo è, tra cosa va rifiutato e cosa va sostenuto. Riconoscersi nell’altro è l’espressione dell’umanità per eccellenza, da qui dobbiamo partire se vogliamo che il nostro mondo sia multiculturale, ospitale e solidale. Senza questa amicizia che ci lega gli uni agli altri non potremo dare stabilità alle nostre democrazie, non potremo costruire quello sviluppo sostenibile che la Giornata della Memoria chiede, pretende, a risarcimento dei milioni di ebrei uccisi.
Oggi, tutti insieme, uniti nel silenzio di un cordoglio mondiale, incarniamo un messaggio di pace. Continuiamo così, senza mai smettere di pensare che il male si sconfigge scegliendo il bene, responsabili e orgogliosi, fino in fondo, di esercitare la nostra libertà facendo ciò che è giusto.
Franco Stella – Presidente della Provincia di Matera
Il messaggio del sindaco di Matera Salvatore Adduce alla Giornata della Memoria
“Voi che vivete sicuri Nelle vostre tiepide case, Voi che trovate tornando a sera Il cibo caldo e visi amici: Considerate se questo è un uomo Che lavora nel fango Che non conosce pace Che lotta per mezzo pane Che muore per un sì o per un no. Considerate se questa è una donna, Senza capelli e senza nome Senza più forza di ricordare Vuoti gli occhi e freddo il grembo Come una rana d’inverno. Meditate che questo è stato: Vi comando queste parole. Scolpitele nel vostro cuore Stando in casa andando per via, Coricandovi alzandovi; Ripetetele ai vostri figli. O vi si sfaccia la casa, La malattia vi impedisca, I vostri nati torcano il viso da voi”.
Con le parole che aprono il libro di Primo Levi “Se questo è un uomo” il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, ha aperto il suo messaggio proposto nel corso della Giornata della Memoria svoltasi in mattinata nell’aula del Consiglio provinciale per iniziativa dello stesso ente.
“Parole che esprimono bene la tragedia e l’orrore dello sterminio nazista e che devono restare scolpite nei nostri cuori e in quelli dei nostri figli. Sono parole che i cittadini materani conoscono bene avendo meritato la medaglia d’argento al valor militare per le note vicende del 21 settembre del 1943. Ricordare oggi la Shoah – ha continuato Adduce – significa assumere un impegno preciso e concreto: un rifiuto netto senza se e senza ma dei rigurgiti razzisti che ogni tanto affiorano nel nostro Paese; un lavoro quotidiano in difesa dei valori come la pace e i diritti umani. Lo dobbiamo ai nostri padri, lo dobbiamo a noi, lo dobbiamo ai nostri figli a cui abbiamo l’obbligo di offrire un futuro migliore e più giusto”.
Salvatore Adduce, Sindaco di Matera