Matera, 4 ottobre 2012, ore 21,30 – Dopo le dichiarazioni rilasciate nel pomeriggio dal sindaco Adduce sulla mancata trasmissione nell’edizione delle ore 14 del TGR Basilicata del servizio relativo alla manifestazione promossa a Matera per celebrare l’Unità d’Italia e le Forze Armate il sindaco di Matera ha preso atto che il servizio è stato trasmesso nell’edizione delle 19.30 del TGR Basilicata e ha inviato alla nostra redazione un altro comunicato, che riportiamo integralmente.
“Sarebbe bastato annunciare nell’edizione delle ore 14 del tgr Rai Basilicata che nell’edizione delle 19:30 il tg si sarebbe occupato anche delle manifestazioni del 4 novembre a Matera per evitare l’impressione che la RAI volesse ignorare la nostra provincia in un giorno molto importante”.
Alla luce del ricco e approfondito servizio giornalistico andato in onda nella edizione delle 19.30 di oggi sullo svolgimento delle manifestazioni celebrative del 4 novembre, il sindaco di Matera, Salvatore Adduce, “da atto al caporedattore, Oreste Lopomo, e all’intera redazione di aver svolto appieno il ruolo di servizio pubblico a cui la Rai è chiamata ad attenersi. In questo difficile momento determinato non solo dalla crisi economica, ma anche dalle complicate scelte di revisione della spesa, siamo chiamati tutti ad uno sforzo di responsabilità al fine di evitare che le tensioni che si manifestano fra i cittadini non vengano alimentate da involontarie disattenzioni sui territori.Non ho alcuna difficoltà a riconoscere la grande professionalità del capo redattore, della redazione dei giornalisti dei tecnici che operano con imparzialità e sono certo faranno prevalere la difesa dei beni e degli interessi comuni”.
Matera, 4 ottobre 2012 ore 15 – Riceviamo e pubblichiamo la nota del sindaco Adduce in merito al mancato servizio della TGR Basilicata sulla manifestazione promossa a Matera per celebrare la giornata dell’Unità d’Italia e delle Forze Armate.
“Siamo già alla cancellazione di Matera dal notiziario della TGR Basilicata. La manifestazione in occasione della festa dell’unità d’Italia e delle forze armate svoltasi solennemente questa mattina in piazza Vittorio Veneto, a Matera, con centinaia di cittadini presenti,picchetti d’onore,rappresentanti delle associazioni combattentistiche e d’arma, i discorsi del Prefetto, del presidente della Provincia, del sindaco di Matera, del giovane studente sono stati totalmente ignorati. Evidentemente per la rai Basilicata il riordino delle province è fatto e Matera non merita neppure un richiamo a conclusione del servizio. Grazie per l’attenzione!”
Salvatore Adduce, sindaco di Matera
Matera – Si è celebrata anche a Matera nella mattinata di domenica 4 novembre a ricorrenza delle Forze Armate. Dopo la Deposizione di corone di alloro al Cippo di via Lucana il corteo composto dalle Autorità e dalle Associazioni Combattentistiche e d’Arma si è radunato in piazzetta Pascoli e ha raggiunto Piazza Vittorio Veneto per rendere gli Onori al rappresentante del Governo con l’Alzabandiera. Quindi si è proceduto alla deposizione corone di alloro al Monumento ai Caduti.
Il protocollo istituzionale si è svolto con la lettura dei messaggi del Capo dello Stato e Ministro della Difesa e gli interventi del Sindaco di Matera, Salvatore Adduce, del presidente della Provincia di Matera, Franco Stella e di Franco Lisanti, Orfano di guerra in rappresentanza delle Associazioni Combattentistiche e d’Arma. La giornata si è conclusa con un intervento di Giovanni Montemurro in rappresentanza della Consulta studentesca mentre nel pomeriggio in piazza Veneto si procederà con l’Ammainabandiera.
Riportiamo di seguito i discorsi del Presidente della Provincia di Matera, Franco Stella e del sindaco di Matera Salvatore Adduce sul valore della giornata dedicata alle Forze Armate.
Discorso del Presidente della Provincia di Matera, Franco Stella
Cittadini, autorità civili, religiose e militari presenti, associazioni combattentistiche e d’arma, rivolgo a Voi tutti il saluto e il ringraziamento più sincero per la sentita partecipazione.
Celebrare in questo delicato momento storico il Giorno dell’Unità Nazionale e la Giornata delle Forze Armate ricopre un valore simbolico sostanziale per il presente e il futuro del popolo italiano e, in modo particolare, per quei popoli che risiedono nelle Province soppresse. Questo momento solenne che celebra gli elementi fondanti l’identità del nostro Paese evidenzia una frattura che appare incolmabile tra l’Italia celebrata, quella che la Costituzione ripartisce in Regioni, Province e Comuni, e l’Italia voluta dal Governo, che cancella con un tratto di penna 35 istituzioni chiamate a esercitare funzioni determinanti per le proprie comunità di riferimento.
Alla luce di un disegno, che appare non proprio legittimo e probabilmente anche anticostituzionale, occorre recuperare un percorso comune che restituisca dignità e prospettive a questo territorio. Proprio come fecero i soldati italiani che nel corso della Grande Guerra, affidandosi gli uni agli altri, vinsero e fecero l’Italia, è arrivato il momento di essere protagonisti attivi della nostra provincia salvaguardando anche quella stessa Italia che in molti difesero a costo della propria vita. Seguendo l’esempio di quei valorosi uomini, che avevano combattuto per la prima volta fianco a fianco come un unico popolo e in quel sodalizio avevano recuperato il senso del loro sacrificio, dobbiamo respingere volontà estranee che intendono privarci del nostro diritto allo sviluppo.
La Provincia unica, così come ribadito all’unanimità dai 31 sindaci del Materano ad agosto scorso, non è la scelta giusta per i cittadini, per le imprese, per il futuro di questa terra che sta assistendo a una spoliazione senza eguali nel resto d’Italia.
Nel ricordo dei seicentomila Caduti e di tante altre migliaia di feriti e mutilati che ricordiamo oggi, possiamo ritrovare le ragioni di una forza e di un coraggio nuovi, protesi a rafforzare quel senso di appartenenza alla nostra comunità, quel legame indivisibile garanzia del nostro futuro che non abbiamo mai smesso di difendere.
Franco Stella, Presidente della Provincia di Matera
Discorso del sindaco di Matera Salvatore Adduce
Nel 94° anniversario della fine della prima guerra mondiale e Giorno dedicato all’Unità Nazionale e alle Forze Armate onoriamo il sacrificio di tanti giovani che in quel conflitto persero la vita o rimasero per sempre segnati dalle ferite riportate in battaglia. La guerra del 15/18 fu un conflitto di proporzioni mai viste prima e con un tributo di morti enorme. Nella Grande Guerra i caduti italiani furono oltre 650.000 (nessuno conosce la cifra esatta) oltre a più di 1.000.000 di feriti e mutilati, 600.000 dispersi o prigionieri su una popolazione italiana di poco più di 30.000.000 di abitanti. Queste scarne cifre, pur nella loro crudezza, non danno un’idea precisa del massacro di una generazione quale fu quello che avvenne nei 41 mesi di guerra. Poi altre guerre vennero, altri nomi furono aggiunti nelle lapidi, ma il sacrificio di soldati morti nella Grande Guerra fu immenso.
Fu una guerra tecnologicamente moderna, ma fu anche l’ultima guerra del passato. Una vera e propria “mattanza” tra eserciti di contadini che si scontrarono con ogni mezzo. Fu l’ultima guerra di Indipendenza che l’Italia combatté. Oggi onoriamo dunque quegli eroi. Onoriamo quegli italiani di cui in molti casi non conosciamo neppure i nomi. E onoriamo il Milite Ignoto.
Lo spirito con cui ricordiamo quel passaggio cruciale della storia recente del nostro Paese è allo stesso tempo di orgoglio per la riconquistata libertà e indipendenza ma al tempo stesso di grande tristezza per il prezzo altissimo pagato da una intera generazione che fu falcidiata a causa del conflitto.
Onore dunque a quegli uomini, a quei contadini, a quei lavoratori chiamati per certi aspetti inconsapevolmente a svolgere una funzione straordinaria. Persone senza istruzione che si trovarono di fronte ad una responsabilità smisurata e che risposero con forza a quella chiamata. Ma al tempo stesso monito a non ripetere esperienze tragiche come quella. Oggi è anche l’occasione per assumere in ogni angolo d’Italia l’impegno a lottare per la pace, per la coesistenza pacifica dei popoli. Anche da qui da Matera, città della pace e dei diritti umani deve alzarsi forte un solo appello a tutti gli Stati, a tutti i governi: PACE!! PACE in ogni parte del mondo! E le Forze armate, ancora una volta le nostre Forze armate sono chiamate oggi a svolgere un ruolo nuovo ed essenziale proprio per salvaguardare la PACE!.
La stabilità e la sicurezza internazionali sono beni pubblici comuni a tutti i Paesi liberi e democratici; sono le condizioni necessarie – pur se non sufficienti – per lo sviluppo economico e sociale, e nessun Paese libero e democratico può sottrarsi al dovere di contribuirvi, nel proprio interesse e in quello di tutta la Comunità Internazionale. Le Nazioni Unite, l’Alleanza Atlantica, l’Unione Europea sono interpreti e strumenti operativi di questo dovere condiviso. Le nostre Forze Armate sono in Afghanistan insieme a quelle di altri 47 Stati sovrani non per recare offesa alla libertà di un altro popolo né per risolvere con la guerra una controversia, ma per rispondere all’appello di quelle Organizzazioni Internazionali impegnate ad assicurare la pace e la giustizia fra le Nazioni cui la Costituzione italiana fa esplicito riferimento. Oggi c’è bisogno di una strategia nuova che, come ha bene compreso l’Unione europea con il Trattato di Lisbona, sappia rilanciare su basi alternative e più efficaci la propria politica di sicurezza e difesa, con l’avvio della cooperazione strutturata permanente e del nuovo servizio per l’azione esterna, ovvero della sua rete diplomatica. Le Forze Armate italiane hanno intrapreso da tempo, pur nei limiti imposti dalle ridotte risorse a disposizione, un significativo processo di razionalizzazione, volto a mettere in campo capacità operative più idonee rispetto alle effettive minacce da fronteggiare negli attuali scenari di impiego. Rendiamo onore a questi uomini, riconoscendone l’impegno e la professionalità. Siamo orgogliosi di quanto essi fanno ogni giorno, in nome del nostro Paese e della Comunità Internazionale. E rinnoviamo l’omaggio alle Forze Armate come struttura portante, insieme ad altre, dello Stato democratico. Quello Stato nazionale unitario, nato 150 anni fa, che deve restare punto di riferimento e di continuità per tutti i cittadini. Matera città della pace e dei diritti umani rivendica con orgoglio, oggi più che mai, il suo ruolo nella diffusione di questi valori. Sono certo di interpretare i sentimenti di ciascuno di voi proponendo di dedicare questa giornata al caporale Tiziano Chierotti rimasto ucciso il 25 ottobre , poco più di una settimana fa, in uno scontro a fuoco in Afghanistan, nella provincia di Farah, che ha provocato anche il ferimento di tre soldati italiani. Chierotti ha perso la vita mentre assolveva con onore i propri compiti operativi nell’ambito della missione Isaf. Dedichiamo a lui questo giorno e lo dedichiamo a tutti quei soldati morti durante le missioni di pace. Un numero, purtroppo, sempre più alto. Basti pensare che solo in Afghanistan, da quando è cominciata la missione, sono 52 i soldati italiani morti sul campo e, ad oggi, 6 dall’inizio del 2012. A loro, oggi, dobbiamo volgere uno sguardo particolare e compassionevole.
E a tutte le migliaia di vittime di ogni parte causate da quel conflitto.
Al Presidente della Repubblica che in questi giorni spende tutte le sue energie per persuadere coloro che hanno responsabilità politiche a mostrare consapevolezza e spirito patriottico vada il nostro rispettoso saluto e la nostra convinta solidarietà ed adesione per lo sforzo che sta facendo per contribuire a ridare fiducia ai cittadini, al nostro Paese. Viva le Forze Armate, viva la Repubblica, viva l’Italia!
Sindaco di Matera Salvatore Adduce
Pisticci onora i suoi caduti nella giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate
Nella ricorrenza del 4 Novembre della Giornata delle Forze Armate, anche Pisticci ha onorato i suoi caduti della Prima e Seconda Guerra Mondiale e ne ha ricordato il fulgido esempio di sacrificio e attaccamento alla patria e alle istituzioni. Dopo la celebrazione della S. Messa nella Chiesa di S. Antonio, un corteo composto da autorità civili e militari, amministratori, scolaresche e cittadini si è snodato per le vie principali della cittadina raggiungendo il Monumento ai Caduti per deporre le corone offerte dall’amministrazione comunale e dall’Ass. Reduci. Il sindaco Vito Di Trani, che si è detto onorato di partecipare per il secondo anno consecutivo alla importante cerimonia da primo cittadino, rivolgendosi in modo particolare ai giovani ha sottolineato come ancora oggi persistono guerre di natura economica e che per questo si deve lottare per conseguire migliori risultati e un maggiore benessere sociale e economico, prendendo esempio dal coraggio e dallo spirito di grande abnegazione offerti dai Caduti di tutte le guerre. Nell’invocare un maggiore rispetto e dignità verso la Basilicata e il nostro territorio, Di Trani ha aggiunto che tutti devono sentirsi fieri di essere cittadini italiani e che i Caduti in guerra sono tutti uguali, sia quelli del nord che quelli di un piccola regione come la Basilicata. Con una popolazione nel 1915 di 10.319 abitanti, Pisticci ha subito la perdita di 188 militari, 67 sono stati i mutilati e invalidi, dodici i decorati al valore: i tenenti Antonio Pelazzi, Filippo Lazazzera, Giambattista Lazazzera, Michelangelo Di Tursi e Francesco Paolicelli; il sottotenente Gaetano Giannace; il sergente maggiore Luigi Di Maggio; i sergenti Giovanni Viggiani e Angelo Barbalinardo, l’Aiutante di Batteria Giambattista Romano e i soldati Francesco Marrese e Francesco Schiuma. 36 invece i Caduti pisticcesi nel corso della II Guerra mondiale in Russia, Africa e fronte greco-albanese.
Giuseppe Coniglio
Mi fate vomitare! Alludo ai politicanti materani ovviamente.
è risaputo che i putentini frustrati fanno di tutto per frenare Matera, con ogni mezzo.. allora o si cambia il futuro andando in Puglia, o restiamo qui a marcire, visto che non avremo più nulla.. alternative?
ma quale puglia??? ma la finite???? cosa pensi di avere li? pensiamo a salvare la provincia in ogni modo…..leggete cosa stanno facendo a chieti, a crotone….noi subito i soliti a venderci senza muovere un dito…..ci hanno fregato i potentini, figuriamoci i baresi….ci spenneranno col sorriso!!!!
hai ragione, W la Basilicata
Caro sindaco, purtroppo solo oggi ti accorgi che potenza (rai pz) compresa non ci c….. come appartenenti alla basilicata !!!!!!!!!!!!!!!!!!,
cosa ti fa indugiare ancora nel convocare il consiglio comunale per deliberare il referendum per il passaggio alla vicina puglia
Materano101% ma c non s pot fa NUDD c’è vu fa’ vuoi leccare il c… Al potentino famm capi’. È salutami a paione !!!!
Sindaco sveglia… forse non ti rendi conto che sei come un pupo siciliano, con i fili, da dove vieni comandato secondo Te?
Hai distrutto Matera…
ti capisco perchè sei irato:
Non sei apparso in televisione con la fascia…il tuo unico vero obiettivo!!!
A casa…non ti pensano neanche i tuoi padroni…POtenza
Dopo anni di totale indifferenza nei confronti dell’unica CITTA’ degna di tale definizione in LUCANIA, nelle programmazioni di RAI POTENZA, anche il ns. sindaco si è svegliato…COMPLIMENTI X LA SOLERZIA!!PECCATO SE NE SIA ACCORTO, GUARDA CASO, SOLO ORA CHE LA PROV. DI MATERA E’ STATA CANCELLATA GRAZIE ANCHE ALLA SOLITA PASSIVITA’ TIPICA DEL MATERANO MEDIO DA CUI NON SONO ESENTI I NS. GRANDI POLITICI CHE CI RAPPRESENTANO IN OGNI SEDE…TRANNE RARE ECCEZIONI!!
Sindaco, conduci questa lotta come facesti per le scorie a Scanzano in Parlamento!
Spero tu sia ironico… la battaglia di Scanzano la vinse la gente comune (lucana e non solo) con giorni e giorni di manifestazioni a Matera, a Metaponto, sulla 106 ecc. ecc.
Comunque, tornando all’articolo, non capisco perchè tanto stupore, ormai il TG3 Regione lo conosciamo tutti molto bene.
Che tristezza mi fanno…
Quelli che “vogliono muoversi” per andare in Puglia.
Quelli che disprezzano e svendono la propria identità, LUCANA, che non appartiene alla cartina geografica.
Quelli che credono al sogno Pugliese, senza forse sapere che dal 2014 anche la provincia di Bari sarà tagliata. Tutta l’area barese diventerà un’area metropolitana, con un centinaio di grossi comuni al seguito…
Matera dove e come si collocherà? Siete proprio sicuri che sarà in grado di poter “alzare la voce”?
Quelli che sempre meglio leccare il culo ai Baresi che ai Potentini, tanto per rimanere comunque servi e responsabili di un sempre più ottuso campanilismo.
Mai aggettivo fu più appropriato per descrivere lo stato d’animo del vero Lucano…Amaro, appunto.
Complimenti, gitani!
Assolutamente concorde con la tua analisi. Ultimamente sembriamo delle mignotte in vendita al miglior offerente…che tristezza!
Cari Piè e Vacanziero
Leccare il c…, prostituzione… io semplicemente vi invito a guardare all’argomento in modo meno viscerale ed a fare una proiezione della vostra città da qui a 10 anni. Morta e sepolta la provincia, PZ a100 km da noi concentra tutti gli uffici e continuerà a farlo in modo sfrontato in quanto dichiarano apertamente di essere la città regione e tutti i paesi della Basilicata devono solo dare un contributo in termini di popolazione e tasse per alimentare la gigantesca burocrazia su cui vive. Matera che già adesso è solo un fastidio, sarà rapidamente ridimensionata con perdita secca di posti di lavoro che si trasferiscono nella città regione, saremo un paesello come Rionero o Lagonegro. Dicono che a noi lasciano il turismo, come se fosse una gentile concessione della politica potentina, ma tramite l’APT gestita a PZ tentano in tutti i modi di riciclare nel potentino quanti visitano la nostra città. In queste condizioni vi potrete fregiare ancora del titolo di lucani, come lo fanno attualmente in tanti paeselli in via di spopolamento in questa regione di emigranti. Una situazione senza speranza.
Dall’altro lato ci sarà la città metropolitana di Bari: nei futuri assetti costituzionali le città metropolitane sono viste come poli forti trainanti l’intera economia nazionale e quindi godranno di finanziamenti ben superiori alle altre province (se pure esisteranno ancora perché andrebbero soppresse tutte). È certo vero che anche qui ci saranno tanti paesoni simili al nostro e Bari accentrerà tutto ovviamente, ma non pensate che Matera ha delle peculiarità attrattive per cui possa essere vista come il fiore all’occhiello di questa comunità? Già adesso godiamo in Puglia di molte più simpatie di cui godiamo a PZ (io credo non ci sopportino); già adesso abbiamo a 60 km un porto ed un aeroporto di cui ci serviamo, da lì vengono dirottati su di noi tanti visitatori tipo i crocieristi. Già adesso abbiamo molti contatti economici con le città murgiane con cui potremmo fare più sistema (e magari una futura aggregazione similprovinciale). Non so se seguite lo sport, ma vi siete accorti che i finanziatori delle squadre di basket e di calcio materane sono altamurani che vengono qui ad investire i loro soldi? Anche questo significherà pur qualcosa, mentre PZ (intesa politicamente, non come singoli cittadini tra cui c’è anche brava gente ovviamente) non ci vuol lasciare neanche le briciole.
Cerchiamo di dare una speranza di futuro a questa città, siamo realisti e mettiamo da parte le nostalgie terminologiche. Tra 10 anni vorrei che in questa città ci fosse qualche posto di lavoro in più con qualche giovane emigrato in meno, ci sia meno campanilismo con PZ che fa la voce grossa e più apertura internazionale magari con capitale della cultura 2019 appoggiata da Bari città metropolitana.
Quindi io metto da parte l’orgoglio lucano e mi sforzo di essere un po’ più pragmatico per il mio e vostro bene. Rispondetemi su questi argomenti se credete.
Solo adesso i politicanti si accorgono che rai 3 Basilicata fa informazione per Potenza e provincia, Matera ogni tanto spunta in qualche servizio se non a fatti già accaduti. adesso che le poltrone si stanno staccando i rappresentanti istituzionali gridano vendetta, l’ipocrisia e la demagogia non hanno fine.