Riceviamo e pubblichiamo il comunicato inviato dal presidente Siap Lorenzo Creanza in seguito all’intitolazione della caserma della Polizia Stradale di Matera al maresciallo Giovanni Saponara
Giovanni Saponara come Salvo D’acquisto
Partecipando alla cerimonia, di intitolazione della caserma della Polizia Stradale di Matera al maresciallo Giovanni SAPONARA sono riaffiorate nella mia mente fatti e circostanze relative al periodo della contestazione sociale e dell’avvento del terrorismo che per motivi professionali mi hanno visto impegnato in quel periodo. Ma intendo solo ricordare,precisamente, l’anno 1969 quando arruolatomi nel disciolto corpo delle Guardie di P.d.S., erano trascorsi appena 8 anni di servizio quando nel ’76, terminato il corso da brigadiere ed assegnato alla questura di Venezia, mediante i giornali appresi la tragica notizia dell’uccisione del giudice COCO e del maresciallo Saponara. Premesso che nel 1969 per motivi professionali ho partecipato ai servizi di ordine pubblico a Milano dove si svolgevano le prime forme collettive di protesta di una certa rilevanza e che vedevano impegnate le Forze di Polizia per contenere una vera e propria guerriglia urbana subito dopo la strage di Piazza Fontana. Quindi la strategia della tensione dava luogo ad una autentica sofferenza della vita quotidiana dei cittadini e, tuttavia le forze di Polizia dovevano fronteggiare imponenti manifestazioni di piazza che, sovente, davano luogo a scontri violenti tanto che a Milano si ebbe la prima uccisione del collega Antonio Annarumma.Avendo partecipato e vissuto quei momenti, ritengo quanto sia importante conoscere la storia per capire il presente e guardare al futuro. Lo spirito del servizio era quello di servire la Patria e difendere la democrazia,contrastare i fenomeni criminosi e terroristici che incombevano sui cambiamenti economici–sociali della terza rivoluzione industriale che aveva creato nuove fasce di emarginazione per il quale si richiedeva di difendere la gestione della sicurezza pubblica per salvaguardare un servizio alla comunità.
La tragica notizia dell’uccisione senza scrupoli del giudice Coco e del Maresciallo Saponara ad opera di un gruppo della lotta armata mi turbo non poco, ma il momento imponeva il superamento di ogni difficoltà e ribadire la linea di assoluto rispetto della legalità e di rafforzamento delle capacità operative per stroncare sul nascere ogni forma di violenza. E’ evidente che semplifico la mia riflessione avendo per motivi istituzionali vissuto e lottato l’avvento del terrorismo e la mafia avendo prestato servizio a Napoli con l’Ucigos per stroncare la colonna napoletana delle BR ed essere stato alle dipendenze del Procuratore Cesare Terranova alla procura di Marsala, purtroppo ucciso dalla mafia a Palermo con il collega Lenin Mancuso e al quale vorrei anche ricordare, purtroppo, il collega Filippetti che ho conosciuto e con il quale ho lavorato a Torino negli anni ’70, morto nell’adempimento del dovere nel corso di una sparatoria con malviventi. Aggiungo che la moglie è una nostra concittadina di Bernalda e che presta servizio proprio presso la sezione Polstrada di Matera addetta al settore tecnico compreso il proprio figlio Gianluca anch’egli oggi un appartenente alla Polizia di Sato della questura di Matera. Il mio contributo pregevole a questa riflessione vuole anche essere un segno di solidarietà e vicinanza alle famiglie di colleghi, magistrati, Forze dell’Ordine e alla famiglia del maresciallo Saponara del quale mi rimarrà nella mente la frase commovente alle espressioni pronunciate alla mamma da Giovanni che era preoccupata per i pericoli che il suo lavoro comportava:”chi muore per la patria non muore mai”. Sono testimonianze toccanti sotto ogni aspetto compreso quelle del figlio Gianluigi presente alla cerimonia quando afferma che “Le paure del suo lavoro non entrarono mai a casa nostra”. Frasi scandite dal comandante del Compartimento Spinello che ha descritto nei minimi dettagli la figura del Maresciallo Giovanni Saponara, frasi che rimarranno impresse nella vita umana di ogni servitore dello Stato ed in ogni cittadino di questa repubblica.Per queste ragioni, per il senso del dovere, attaccamento al servizio ed alle istituzioni ritengo di accostare la figura di Giovanni Saponara al Carabiniere Salvo d’Acquisto.
Lorenzo Creanza, presidente SIAP (nella foto in basso)