Prende corpo il gemellaggio Matera-New York. Di seguito l’intervista rilasciata in esclusiva per SassiLive dal giornalista maternao Damiano Laterza, promotore della storica partnership tra la Città dei Sassi e la Grande Mela.
Il Comune di Matera ha confermato nelle scorse ore che è stato ufficialmente avviato l’iter per un memorabile gemellaggio con la città americana di Nuova York, governata dal sindaco Bill De Blasio, d’origine grassanese per parte di madre. De Blasio tra l’altro sarà molto probabilmente lo sfidante democratico di Trump alle prossime presidenziali. Dunque Matera si proietta ancora una volta sul tetto del mondo. Ne parliamo col giornalista e manager culturale Damiano Laterza, promotore dell’iniziativa.
Come nasce l’idea di un gemellaggio Matera-New York?
E’ un’idea che nasce dal basso, dalla voglia di protagonismo del territorio e dalla sua oramai consolidata vocazione internazionale, che va coltivata e implementata. Così ho creato “I Love Mt”, si tratta di un’organizzazione non governativa, un progetto privato ma totalmente inclusivo e meritocratico, finanziato con capitali internazionali e finalizzato a costruire un ponte tra Matera – e quindi tutta la Basilicata, con inoltre l’hinterland murgiano – e le Americhe. Nel nome dei suoi figli espatriati, non solo del passato ma anche del presente; nel nome delle affinità elettive che ci sono. Nel nome di Matera Capitale, per sempre.
Cosa è stato fatto finora?
Ho voluto coinvolgere subito il sindaco di Matera Raffaello de Ruggieri che so essere sensibile alle tematiche dello sviluppo e della reputazione (che è ciò che costituisce il valore del brand) e l’apparato si è mosso. Ma ora il Comune dovrebbe istituire un ufficio apposito per seguire la vicenda. E il tutto va fatto in tempi molto rapidi. Cioè finché il paisano Bill è sindaco. Perchè, dopo, come ci auguriamo, il nostro dovrebbe andare a Washington e allora lì ne vedremo delle belle…
In che senso?
Cioè se un grassanese diventa presidente USA, come minimo la Basilicata può ambire a diventare il 51 stato a stelle e strisce. Se lo meriterebbe. La geopolitica è entrata in una specie di frullatore e da qui a dieci anni succederà di tutto. I confini cambieranno velocemente. Gli stati diverranno finalmente liquidi. La Lucania potrebbe diventare uno stato mondiale diffuso grazie alla diaspora. E l’America è da sempre la nostra terra d’elezione. Insomma prevedo scenari inimmaginabili. L’ho detto giorni fa parlando a un convegno, e non stavo scherzando.
Torniamo all’attualità. In cosa consisterà questo gemellaggio? Cioè: è solo un fatto di prestigio o ci saranno risvolti concreti?
New York è una città globale classificata Alpha++ (unica insieme a Londra); significa che è il luogo dove vengono scritti i destini dell’umanità. La città di New York ha un Ufficio Speciale per gli Affari Internazionali. Presso tale ufficio è ospitata la New York City Global Partners, Inc. Una istituzione che promuove partnership con le città di tutto il mondo su una varietà di problemi. I partner globali rappresentano uno strumento unico per mostrare le innovazioni implementate a New York, creando al contempo opportunità di apprendimento per altre città globali e stimolando l’innovazione intorno alle moderne sfide urbane. Vi sono programmi di scambio culturale, tecnologico, di governance. Attraverso appositi programmi, i giovani vengono coinvolti nei processi di ricerca di soluzioni per apportare cambiamenti duraturi nelle loro comunità e cominciano a vedersi come cittadini globali che hanno un impatto locale. New York tiene regolarmente summit con le oltre 100 città del mondo gemellate, che loro chiamano “Sister Cities”, ovvero “Città sorelle”. Questi incontri hanno riunito sindaci e alti funzionari per discutere delle sfide comuni e delle migliori pratiche. Il successo dei vertici su turismo, sicurezza, tecnologia e arte pubblica ha creato nuovi modelli per lo scambio d’informazioni tra amministrazioni.
Siamo sicuri che loro ci prendano in considerazione come Sister City?
Il momento storico dice di sì. Adesso ci sono le condizioni per questo gemellaggio incredibile. La città più antica del mondo e quella più “moderna”. La capitale europea della cultura che incontra la capitale mondiale di tutto. Matera deve essere in prima fila, a rappresentare tutto il vecchio continente, nell’epoca tumultuosa che viviamo. Oggi la città di Matera rappresenta una piccola capitale globale, così come è stata designata dall’Unione Europea e oltre ad essere stata riconosciuta e tutelata da un organismo delle Nazioni Unite (l’UNESCO) è all’unanimità riconosciuta come luogo simbolo della cinematografia mondiale ed è in forte ascesa come città turistica simbolo dell’intera Italia al pari di una Firenze o una Venezia. Insomma non ha niente da sfigurare di fronte ad altre famose città. Il fatto che sia piccola e non sia una megalopoli comunque è un elemento di novità in linea con alcune mode del momento. E poi le Smart cities del futuro hanno la dimensione di Matera, per cui New York avrebbe da imparare.
In cosa si somigliano le due città?
Beh, grazie a un algoritmo che ho utilizzato per comparare il costo della vita di New York con quello di Matera ho scoperto un dato molto interessante: i prezzi dei ristoranti a Matera sono “solo” del 14% più bassi rispetto a quelli della Grande Mela. E questo considerando che la differenza media tra le due città mostra che New York è più cara dell’83%. Un bel dato che indica come il core business di Matera sia effettivamente il food, quello che permette di creare una performance economica che non sfigurerebbe a Wall Street.
Un altro elemento di vicinanza? Le affinità culturali. I colti abitanti della grande Mela hanno difatti dimostrato di saper comprendere e rispettare le sconcertanti dichiarazioni rilasciate dal sindaco De Ruggieri al New York Times (“Non vogliamo turisti”, ndr). In un acceso dibattito che si è scatenato sul sito del noto quotidiano, difatti, in molti, hanno sostenuto che il turismo di massa deturpa e devasta e che i luoghi come Matera è giusto che vengano preservati.
Per concludere, chi vedrebbe come madrina del gemellaggio?
Beh, più che una madrina, non me ne vogliano le signore, in questo caso suggerirei due padrini che definire d’eccezione sarebbe riduttivo. Due uomini, sì. E per giunta sposati tra loro. Eheh. Si sa, per esser come i newyorkesi bisognerà aprire un po’ la mente. Anche perché stiamo parlando di due artisti straordinari, stelle di primo piano del panorama mondiale: Ugo Rondinone e John Giorno; di genitori materani il primo, tursitani il secondo. Americani d’adozione ma lucani dentro. Ecco, vorrei che le due città sorelle Matera e New York fossero unite nel nome di Ugo e John. Anime materane che raccontano il mondo col cuore newyorkese. Perché in fondo le due città sono più vicine di quanto si possa pensare.
Nella fotogallery il logo I Love MT, il sindaco di New York originario di Grassano in occasione della visita al paese della provincia di Matera e Damiano Laterza con Ugo Rondinone.