Cerimonia commemorativa del 237° anniversario della fondazione del Corpo della Guardia di Finanza.
Anche per l’anno 2011 l’attività della Guardia di Finanza è orientata, in linea con la propria missione istituzionale di Polizia economico–finanziaria, al recupero dell’evasione e dell’elusione, alla lotta alle frodi fiscali e al sommerso d’azienda e di lavoro, alla scoperta dei casi d’illecito utilizzo dei fondi pubblici, alla tutela del mercato dei capitali, dei beni dei servizi, al contrasto del riciclaggio e dei fenomeni di inquinamento dell’economia, all’individuazione degli interessi patrimoniali della criminalità organizzata.
Le strategie d’azione del Corpo sono organizzate su due priorità:
contrasto all’evasione fiscale e contributiva;
sicurezza economica e controllo del territorio.
Sotto il profilo delle entrate, i Reparti del Comando Provinciale di Matera hanno posto in essere una forte intensificazione dell’attività di intelligence, dell’analisi di rischio e del controllo economico del territorio, al fine di mirare sempre meglio la selezione delle verifiche sui soggetti e sulle categorie economiche a più alto indice di evasione. L’obiettivo principale è quello di rafforzare ulteriormente la lotta all’evasione fiscale con la pianificazione di oltre 2000 tra controlli e verifiche fiscali.
In questo settore, nei primi cinque mesi dell’anno, sono stati conseguiti i seguenti risultati:
elementi di reddito sottratti a tassazione: oltre 26 milioni di euro;
iva evasa: oltre 5 milioni di euro;
evasori totali e paratotali scoperti: nr. 28;
violazioni per mancata emissione di scontrini e ricevute fiscali: oltre 220, con un’incidenza di violazioni che supera il 18% del totale degli esercizi controllati.
Accanto alla lotta all’evasione fiscale e contributiva, la Guardia di Finanza persegue la tutela della finanza pubblica anche attraverso il controllo delle varie forme di illegalità che recano pregiudizio alle uscite del bilancio nazionale, locale e comunitario, specialmente nell’attuale periodo caratterizzato dalla necessità di contenimento della spesa al fine di evitare che le risorse pubbliche diventino preda di truffatori ed associazioni criminali. In questo contesto si inserisce anche l’attività di accertamento su casi di danno erariale richiesta dalla Procura regionale della Corte dei Conti di Potenza.
In questo settore, nei primi cinque mesi dell’anno, sono stati conseguiti i seguenti risultati:
persone denunziate per frode a danno del bilancio nazionale: nr. 173;
accertate indebite percezioni per oltre 800.000 euro;
Settore strategico è anche quello del monitoraggio dei flussi finanziari,finalizzato a seguire le tracce di tutti i reati che generano profitti, ricostruendone il percorso ed individuando i beneficiari finali delle somme.
Le risultanze degli accertamenti bancari effettuati nel corso di indagini riguardanti i reati societari e finanziari, usura, estorsione, riciclaggio, oltre che di natura fallimentare, vengono, inoltre, utilizzate per fini fiscali e consentono, per tale via, di pervenire anche al recupero ai fini erariali.
La contraffazione, la pirateria intellettuale, le violazioni in materia di made in Italy e sicurezza prodotti hanno fatto registrare negli ultimi anni una crescita esponenziale. L’attività del Corpo è tradizionalmente finalizzata alla ricostruzione dì tutti gli anelli della “filiera del falso”, sia a “monte” che a “valle” della illecita produzione di merci contraffatte.
In questo settore, nei primi cinque mesi dell’anno, sono stati conseguiti i seguenti risultati:
persone denunziate: nr. 6.
sequestrati oltre 6.000 articoli di vario genere.
Altri fronti operativi, importanti sono quelli della:
lotta all’abusivismo finanziario e delle truffe ai danni dei risparmiatori;
le ispezioni antiriciclaggio sulla base delle segnalazioni di operazioni sospette provenienti dalle Banche;
lo sviluppo di indagini patrimoniali nell’ambito di procedimenti:
– penali per varie tipologie di reato;
– per l’applicazione di misure prevenzione, finalizzati all’individuazione ed al sequestro di disponibilità patrimoniali provenienti da reati o che possono essere considerati il frutto di attività illecite;
– per l’applicazione di misure cautelari a salvaguardia dei crediti erariali scaturenti da accertamenti fiscali: ad oggi sono state avanzate n° 17 proposte di sequestro di beni per un ammontare complessivo superiore ai 3.000.000 di euro.
l’esecuzione di indagini di polizia giudiziaria su reati tributari, societari e fallimentari, su irregolarità nelle procedure di aggiudicazione di appalti pubblici e su ipotesi di reato contro la pubblica amministrazione.
In questo settore, nei primi cinque mesi dell’anno, sono stati conseguiti i seguenti risultati:
persone denunziate: nr. 110, di cui nr. 17 tratte in arresto;
avanzate nr. 17 proposte di sequestro per equivalente per un importo complessivo superiore ai 3 milioni di euro;
monitorato il patrimonio di nr. 16 persone facenti capo a nr. 4 diversi nuclei familiari, ai fini dell’applicazione della legislazione antimafia;
Contrasto al traffico, spaccio e detenzione di stupefacenti:
In questo settore, nei primi cinque mesi dell’anno, sono stati conseguiti i seguenti risultati:
persone denunziate: nr. 7, di cui nr. 2 tratte in arresto;
persone segnalate alle competenti Autorità prefettizie: nr. 16;
sequestrati gr. 140 di sostanza stupefacente di vario genere.
Il controllo del territorio della provincia è stato attuato in concorso con le altre forze di polizia, sulla scorta delle efficaci direttive emanate da S.E. il Prefetto. A tal solo fine, sono stati effettuati più di 600 servizi di pattugliamento del territorio.
Un’importante aliquota di risorse del settore A.T.PI. (i cosiddetti “baschi verdi”) dislocata in questa provincia è stata, tra l’altro, assiduamente impiegata nelle attività di concorso al mantenimento dell’ordine e della sicurezza pubblica presso il C.I.E. di Palazzo San Gervasio (PZ).
(PREMIAZIONE MILITARI DISTINTISI IN SERVIZIO)
ENCOMIO SEMPLICE:
Maresciallo Capo Antonio MONTALBANO
Appuntato Scelto Francesco MORANO
motivazione: “Militari in forza ad una Brigata, evidenziando notevoli capacità tecnico-professionali e spiccato acume investigativo fornivano determinante apporto personale nell’esecuzione di una complessa verifica fiscale in materia di contrasto all’evasione nel settore delle imposte indirette e sui redditi.
Tutta l’attività si concludeva con la segnalazione a piede libero, all’A.G. competente per territorio, di nr. 2 responsabili per i reati di cui agli artt. 4 e 5 del D.Lgs. 74/2000, la scoperta di nr. 1 evasore totale e di nr. 2 lavoratori in nero, la constatazione di una base imponibile non dichiarata e/o non registrata, ai fini delle imposte sul reddito e dell’I.R.A.P. pari ad € 8.965.291,00 I.V.A. relativa pari ad € 1.869.388,00 ed I.V.A. do-vuta pari ad € 1.599.794,00.
L’operazione di servizio riscuoteva l’apprezzamento della superiore gerarchia e suscitava vasta eco sugli organi di informazione, contribuendo, così, ad accrescere il prestigio e l’immagine del corpo”.
Metaponto, aprile 2009 – maggio 2010
ENCOMIO SEMPLICE:
Appuntato Giuseppe DI PUNZIO
motivazione: “Graduato in forza alla Sezione Operativa AT.P.I. di una Compagnia evidenziando il possesso di elevate qualità tecnico-professionali, spiccato acume investigativo, spirito di sacrificio e non comune senso del dovere forniva qualificato apporto personale nell’ambito di una complessa ed articolata attività di polizia economico-finanziaria nei confronti di una vasta organizzazione criminale che, mediante la gestione di numerosi soggetti economici, aveva posto in essere un ambizioso disegno fraudolento finalizzato all’indebita percezione di cospicue risorse pubbliche comunitarie e nazionali.
L’ottimale esecuzione dell’attività operativa successivamente svolta, sviluppata anche in territorio estero, consentiva il deferimento all’autorità giudiziaria di nr. 50 persone, 24 delle quali destinatarie di misure restrittive della libertà personale, responsabili, a vario titolo, dei reati di truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche, malversazione ai danni dello Stato, millantato credito, abuso d’ufficio, concussione, falso e reati tributari ed il sequestro preventivo per equivalente di nr. 8 opifici industriali, macchinari impianti fotovoltaici, quote societarie e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di circa 38 milioni di euro.
L’attività consentiva, altresì, di accertare l’emissione di fatture per operazioni inesistenti per oltre 25 milioni di euro, la concessione di finanziamenti pubblici per € 24.661.615,00 di cui € 8.919.783,00 effettivamente erogati e la segnalazione alla Procura Regionale della Corte dei Conti di un presunto danno erariale pari ad € 6.582.939,00 a carico di nr. 13 soggetti.
L’azione svolta ed i risultati conseguiti, esaltati da una vasta e positiva eco mediatica, riscuotevano il plauso dell’Autorità di Governo, dell’Autorità Giudiziaria inquirente nonché l’apprezzamento della superiore gerarchia contribuendo, così, ad accrescere ulteriormente l’immagine ed il prestigio del Corpo”.
Territorio nazionale ed estero, Maggio 2007 – luglio 2009.
ELOGIO:
Maresciallo Aiutante Stefano TOPPUTI
Maresciallo Capo Gaetano AMATULLI
Brigadiere Giovanni LIPPOLIS
motivazione: “Militari in forza ad un Nucleo di Polizia Tributaria, evidenziando elevate capacità professionali, attaccamento al dovere, spiccato acume investigativo, tenevano un com-portamento costantemente lodevole nell’espletamento di una capillare attività sia nel settore dell’evasione fiscale che in materia di sommerso da lavoro, conclusesi con il re-cupero a tassazione di rilevanti importi in materia di imposte sui redditi, la constatazio-ne di violazioni in materia di I.V.A. e la scoperta di numerosi lavoratori in nero e/o ir-regolari.
L’attività, svolta in completa autonomia, riscuoteva il compiacimento della gerarchia e contribuiva ad accrescere il prestigio del Corpo”.
Matera e provincia, dicembre 2009 – aprile 2011
CONSEGNA DELLA MEDAGLIA MAURIZIANA
La medaglia Mauriziana è un’onorificenza conferita con Decreto del Presidente della Repubblica al compimento di cinquant’anni di servizio militare. Fu istituita dal Re Carlo Alberto di Savoia, il 19 luglio 1839 con il nome di “Medaglia Mauriziana al Merito Militare di Dieci Lustri”. Dopo la riforma del 1956 ha assunto il nome di “Medaglia Mauriziana al Merito di dieci Lustri di Carriera Militare”.
Luogotenente Salvatore CONCA
Luogotenente Rutilio NAPOLITANO
Luogotenente Angelo BURDO
ALLUCUZIONE DEL COLONNELLO ELIA CARMELO PALLARIA, COMANDANTE PROVINCIALE GUARDIA DI FINANZA
Il 237° anniversario della fondazione del Corpo coincide, quest’anno, con il 150° dell’Unità d’Italia.
Dall’unità d’Italia sono passati 150 anni di storia che le Fiamme Gialle hanno attraversato servendo la nazione in tempo di pace, con il loro ruolo di forza di polizia economica, ed in tempo di guerra: dal sacrificio di tanti Finanzieri dei 18 Battaglioni impegnati nel primo conflitto mondiale, al maggio del 1945, quando un Reggimento della Guardia di Finanza, guidato dal Colonnello Malgeri, sfilò nelle strade di quella Milano che aveva contribuito a liberare.
La celebrazione dell’anniversario di fondazione del Corpo rappresenta anche un momento di riflessione sulla sua missione istituzionale.
Voglio, quindi, cogliere l’occasione per una breve riflessione su uno dei nostri principali compiti istituzionali: quello dell’attività di controllo fiscale.
Lo faccio partendo da una premessa, che mi pare necessaria soprattutto alla luce dei recenti dibattiti sviluppatisi a livello mediatico.
In un quadro economico di profonda crisi, da un lato gli indicatori confermano su valori elevati il fenomeno dell’evasione fiscale, dall’altro evidenziano un crescente disagio del contribuente nei confronti della macchina fiscale, che a volte rischia di essere percepita, in un sistema stagnante, come un apparato dalle caratteristiche oppressive.
In un simile contesto, appare ancora più evidente la necessità di contrastare l’evasione fiscale, perché ciò contribuisce a dare attuazione all’articolo 53 della Costituzione e a dare consistenza a quel principio di solidarietà in forza del quale coloro che hanno una maggiore capacità devono contribuire con parte della propria ricchezza allo sviluppo della collettività.
Un’efficace azione di contrasto all’evasione fiscale può, inoltre, produrre effetti positivi anche sulla concorrenza tra le imprese, giacché il fenomeno dell’evasione costituisce un elemento di forte distorsione del mercato.
A parità di reddito prodotto, infatti, il contribuente che adempie correttamente ai propri obblighi tributari, è sfavorito rispetto a quello che non lo fa.
Ecco perché ridurre il fenomeno a dimensioni fisiologiche, ha anche la funzione di «livellare il campo da gioco» per far sì che tutte le imprese possano concorrere tra loro, senza fruire di alcun vantaggio derivante dall’occultamento di basi imponibili.
Considerati i vincoli del bilancio statale, emerge anche, sempre più chiaramente, che il recupero di maggiori quote di evasione è una precondizione per porre mano a qualsiasi tipo di riforma fiscale.
Nel suo ultimo, unanimemente apprezzato intervento, il Governatore della Banca d’Italia ha sottolineato la necessità di una significativa riduzione della pressione fiscale sui redditi dei lavoratori dipendenti e delle imprese, compensando il minor gettito con recuperi di evasione fiscale, in aggiunta a quelli, dallo stesso governatore definiti veramente apprezzabili, che l’Amministrazione Finanziaria ha recentemente conseguito.
Molti segnali sembrano preannunciare interventi normativi finalizzati a riequilibrare il carico fiscale tra redditi e consumi, razionalizzare il sistema delle agevolazioni, allargare le basi imponibili e ripartire il peso del prelievo su una platea più ampia di contribuenti.
Nel frattempo però, come conferma la prassi quotidiana, l’evasione continua ad essere un macrofenomeno che va affrontato con gli strumenti e le risorse che abbiamo a disposizione, cercando di migliorare il livello qualitativo degli accertamenti e di rendere sempre più selettiva e mirata l’azione di prevenzione e contrasto.
Sotto l’aspetto organizzativo e delle risorse, un segnale positivo a livello provinciale, è rappresentato dall’elevazione, dal primo agosto di quest’anno, della Tenenza di Policoro a livello di Compagnia retta da un capitano.
Si tratta di un esplicito riconoscimento, da un lato dell’importanza socio economica del comune ionico, dall’altro della valenza di un Reparto caratterizzato da eccellenti livelli di operatività.
La crisi ha reso evidente che le varie forme di criminalità economica sono espressione di una minaccia unitaria per la stabilità del sistema sociale e produttivo.
Questa minaccia richiede una risposta che, per essere veramente efficace, deve risultare allo stesso modo unitaria.
Anche in considerazione di ciò la riforma del 2001 ha ampliato la missione istituzionale della Guardia di Finanza, configurandola come forza di polizia economico-finanziaria a carattere generale, che opera sia sul versante delle entrate che delle uscite del bilancio dello Stato, degli Enti locali e dell’Unione Europea, dotandola di un sistema di attribuzioni e di poteri amministrativi che, unito alle funzioni di Polizia Giudiziaria, alla presenza diffusa sul territorio ed agli strumenti per investigare sui flussi finanziari, fa del Corpo un presidio importante nell’azione di deterrenza e di contrasto.
Se è vero che la funzione di accertamento è un obiettivo primario dello Stato, è anche vero che essa deve essere sempre più improntata a moduli operativi idonei ad evitare che l’aspetto impositivo possa tradursi in una causa scatenante di situazioni di conflitto tra sistema fiscale e contribuente.
Sotto questo profilo, il quadro che ne emerge non è meno complicato di quello di altri Paesi, né meno avanzato.
Il nostro sistema, che pur presenta aspetti suscettibili di miglioramento, è connotato anche da elementi di modernità e innovazione nella gestione del rapporto tra fisco e contribuente.
Questi rapporti hanno subìto una profonda evoluzione, volta a riconoscere al contribuente sempre maggiori garanzie a tutela dei propri diritti di fronte all’operato del Fisco:
→ricordo qui soltanto l’approvazione dello Statuto del Contribuente, l’istituzione di un apposito Garante, il progressivo ampliamento applicativo dell’istituto dell’autotutela amministrativa anche in campo tributario, i vari strumenti di concordato e di conciliazione, l’eccellente azione dell’Agenzia delle Entrate per realizzare un sistema orientato al contribuente, avvicinare il Fisco ai cittadini, ridurre i costi e i tempi degli adempimenti, l’istituzione di Equitalia S.p.A. e i nuovi compiti attribuiti all’Agenzia del Territorio ed all’Agenzia del Demanio.
Su questa linea s’inserisce l’operato della Guardia di Finanza nel settore delle verifiche fiscali, che si svolgono nel pieno e rigoroso rispetto dei diritti del contribuente, al quale le nostre istruzioni operative hanno sempre riservato e riservano una posizione centrale.
A questo proposito voglio fornire un dato sintetico, ma significativo:
su circa 30 milioni di euro di maggiori ricavi constatati nella Provincia nei primi cinque mesi di quest’anno, il 70 per cento scaturisce da omesse dichiarazioni e riguarda soggetti classificabili come evasori totali o paratotali. Il restante 30 per cento da indagini finanziarie sui conti correnti dei contribuenti ispezionati o da mancata contabilizzazione di componenti positivi di reddito.
Un cenno particolare va fatto anche sulla collaborazione della Guardia di Finanza con le Regioni, le Province e i Comuni, che assumerà sempre più importanza in vista dell’attuazione del federalismo fiscale:
la concreta attuazione, a regime, di un’effettiva autonomia di entrata e di spesa e di una maggiore responsabilizzazione amministrativa, finanziaria e contabile di tutti i livelli di governo, rappresenta una nuova e impegnativa frontiera per l’attività del Corpo, che ha già promosso la stipula di diversi protocolli d’intesa con gli Enti territoriali per l’attività di controllo in materia di fiscalità locale.
Su un fronte così complesso, però, esaurire le analisi su un piano esclusivamente tecnico sarebbe riduttivo.
Non si può difendere la causa della legalità senza farne conoscere anche il suo profondo valore culturale.
E’ soprattutto per questo che la Guardia di Finanza sta cercando, con una serie di iniziative presso le scuole e le università, di diffondere tra i giovani e gli studenti il messaggio che l’evasione non può rappresentare soltanto un problema individuale tra contribuente e Amministrazione Finanziaria e che combatterla deve diventare un obiettivo sempre più socialmente condiviso, per offrire al paese nuove opportunità di crescita e di solidarietà.
La cerimonia per il 237° anniversario della fondazione della Guardia di Finanza nella caserma di Matera (foto www.sassilive.it)