Il disabile materano Marzio Muscatiello ha inviato una lettera aperta al presidente del Consiglio dei Ministri, Giuseppe Conte, al vice presidente del Consiglio dei Ministri, Luigi Di Maio, al vice presidente del Consiglio dei Ministri, Matteo Salvini, al Ministro per il Sud, Barbara Lezzi, al Prefetto di Matera, Antonella Bellomo, al presidente della Regione Basilicata, Marcello Pittella e al sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri per denunciare la situazione di difficoltà che coinvolge oltre duecento disabili residenti nella città di Matera, prigionieri in casa per il mancato abbattimento delle barriere architettoniche. Di seguito il testo integrale della lettera aperta e la fotogallery che documenta le difficoltà con cui deve fare i conti quotidianamente il cittadino materano Marzio Muscatiello.
Oggetto: SOS disabili, oltre 200 cittadini prigionieri in casa a Matera.
Il sottoscritto Muscatiello Marzio, disabile al 100%, dopo aver fatto domanda perché vengano abbattute le barriere architettoniche, dentro e fuori casa, è stato inserito in graduatoria dal Comune di Matera. Ho denunciato pubblicamente che centinaia di disabili sono prigionieri in casa, con disservizi procurati dalle barriere architettoniche mentre la Regione Basilicata sostiene di aver inviato i fondi al Comune di Matera mentre il Comune di Matera sostiene di non avere fondi, tutto questo è semplicemente assurdo.
Vista l’indifferenza della Regione Basilicata a finanziare il Comune di Matera per l’abbattimento delle barriere architettoniche, il sottoscritto Muscatiello Marzio avvia la protesta contro la Regione Basilicata e contro il presidente Pittella, che non si reca a Roma per procurarsi il denaro necessario per l’abbattimento delle barriere architettoniche: decido per questo di incatenarmi davanti al comune di matera per protesta. le proteste vanno avanti da 4 anni (sono stato ospite su Rai 1 al programma La vita in diretta, su Rai 3 Basilicata, Trm, Telenorba, La Gazzetta del Mezzogiorno, SassiLive.it , Controsenso Basilicata e Ansa) mi auguro che tutta si risolva al più presto e che i disabili qui a Matera vengano liberati dalla prigione in cui sono costretti a vivere altrimenti sarò costretto io ad invitare a le Iene e Striscia la Notizia a Matera affinchè possano verificare con i propri occhi le mie reali condizioni e quelli di chi come me non ha voce e coraggio di denunciare.
Da quando è iniziata la mia battaglia non avendo ricevuto risposta dal Comune, faccio ricorso al tar di Potenza. Volete sapere come ha risposto il Comune della città di Matera capitale europea della cultura 2019? si presenta al tar in mancanza di motivazioni con una diffida, invitandomi ad abbandonare la casa in cui sono parcheggiato entro il 24 dicembre 2017. Tale motivazione è confermata dall’assessore al patrimonio dott.ssa Adriana Violetto, in presenza del dirigente dott. Michele De Bonis e il dott. Francesco Vespe. Ma vi rendete conto: un disabile parcheggiato in attesa di soluzione migliore, paga l’affitto, paga la tarsu e viene cacciato? Ma è normale tutto questo?
Il Comune di Matera paga un avvocato esterno per combattere un disabile che è in gravi condizioni! Invece di aiutarmi la “capitale europea della cultura” combatte il disabile che chiede un suo diritto. Questo è assurdo, io mi chiedo perchè i politici del Comune non si attivino a trovare i soldi necessari a risolvere il problema delle barriere. Noi disabili qui a Matera viviamo mortificati, discriminati e offesi nella nostra dignità, è assurdo, io combatto la regione per avere i soldi per l’abbattimento delle barriere e il Comune di Matera che fa? Mi sbatte fuori casa e così risolve il problema. Siamo nella assurdo.
Ma vi rendete conto?
Chiedo a voi che mi leggete, è tutto normale?
Andiamo avanti e giuro che dico la verità perchè tutti devono sapere;
Muscatiello Marzio ex dipendente del comune di Matera, video terminalista per: uff. tributi – uff. protocollo – uff. patronato – magazzino – uff. ragioneria, grande lavoratore.
anno 2005 avverto dolori alla spalla e tutto il braccio destro faccio domanda per visita medica causa di servizio e dopo 2 anni mi chiamano a visita presso la commissione medica di verifica verbale n. 128/cs datato 4 aprile 2007 con giudizio medico-legale:
giudizio diagnostico: a) spalla dolorosa da p.s.o. con segni eco m – t di lesione della cuffia dei rotatori e di calcificazione in regione preinserzionale. tenosinovite del c.l. b.-
spalla dolorosa dx da p.s.o…tab. “b” quasi il 20% di invalidità
b) esiti di p.a.a. arto inferiore sinistro
il Muscatiello Marzio è idoneo al servizio ed alle mansioni.
Il Comune non fa nulla e il Muscatiello continua sempre a lavorare come videoterminalista ed è indifferente alla tabella “b” (dal 10 al 20% di invalidità non riconosciuta) e non prendono nessun provvedimento. Assurdo.
La commissione medica di verifica mi trovano altri malanni e mi danno un foglio con su scritto le visite da fare:
1 – ecodoppler dei vasi arteriosi-venosi arti inferiori
2 – xgrafia del rachide cervicale lombo sacrale x anca dx/sin
3 – visita neurologica
4 – visita psichiatrica
5 – consulenza psicologica con test mmp1-2
faccio tutto e rifaccio la domanda di visita commissione di controllo e dopo 2 anni vengo chiamato:
verbale n. 479 datato 15/lug/2009, giudizio medico-legale in ordine all’idoneità:
E’ non idoneo permanentemente ed in maniera assoluta al servizio d’istituto.
Osservazioni o note: Le infermità prevalgono nel determinismo del giudizio di non idoneità;
M dicono che devo andare in pensione;
Quando mi rendo conto che la pensione è per i 25 anni di marche versate e con euro 750,00 mensili resto malissimo, come campo ora?
In data 25/06/2012 la commissione medica delle Asl di Matera mi concede per i malanni l’invalidita’ al 100% e l’accompagnamento e mi ritrovo su una sedia a rotelle.
Nel 2007 sollecito il Comune per l’alloggio, visto che ero da anni in graduatoria ma altre persone ricevevano un alloggio e io no.
Ero in casa in affitto e pagavo 500 euro al mese, con la pensione di 750 euro al mese non potevo pagare l’affitto di 500 euro, il Comune se ne fregava, cosi fui sfrattato e ospite negli alloggi di via Cappuccini della Caritas.
Mi fecero una soffiata: in largo leopardi al rione Spine Bianche di Matera c’era un alloggio.
L’alloggio era stato occupato da quattro anni abusivamente da tre ragazzi conosciuti dalle forze dell’ordine mentre il Comune che conosceva la mia situazione non vedeva e non ascoltava l’impiegato comunale e sosteneva sempre che non aveva alloggi. Intervennero le forze dell’ordine e grazie all’ex assessore ai servizi sociali del Comune di Matera, Simonetta Guarino, mi hanno consegnato l’alloggio in largo Leopardi 20 a Matera, un alloggio 41 mq. Una situazione provvisoria in attesa di una casa idonea per la mia condizione di disabile.
L’appartamento fu fotografato dal geometra comunale Luciano Camassa perchè era distrutto: porta ingresso rotta e vecchia, muri rotti, impianto elettrico rotto, bagni rotti ed otturati, finestre rotte. Così feci un prestito e riparai tutto. E il Comune? Niente.
Nel 2012 Montemurro Vincenzo, addetto alle barriere architettoniche, compila la domanda per chiedere l’abbattimento delle barriere architettoniche. La firmo perché voglio liberarmi da questa condizione di prigioniero in casa e così mi inserisco nella graduatoria.
Dopo 2 anni, nel 2014, ho firmato il contratto dell’alloggio (dirigente Ing. Francesco Paolo Tataranni e dott. Michele De Bonis).
Alla fine del 2016 grazie all’intervento della ex assessore Marilena Antonicelli ho ottenuto il montascale e dalle Asl una moto disabile elettrica, tutt’ora presente nel mio sgabuzzino, mai usata per le barriere architettoniche fuori dal portone di casa.
Non so dove parcheggiarla al coperto. avevo comprato una casetta da giardino per riparare la moto ma il comune mi nega il permesso di mettere la casetta dicendo che se mi autorizzava anche gli altri avrebbero fatto domanda per mettere una casetta simile.
Preciso che ho versato 15 anni di contributi Gescal. Per la legge dello stato 14/02/1963 n. 60 art. 7 gli alloggi in proprietà agli istituti autonomi per le case popolari che si rendono liberi devono essere assegnati con precedenza ai lavoratori che hanno versati i contributi Gescal. Tutti se ne fregano, a chi vanno queste case?
Per finire dico basta, sono stanco di tutto, ho lavorato e versato 15 anni di contributi Gescal e 10 anni di contributi Inps per alloggi lavoratori. La casa l’ho pagata, ho 72 anni e voglio i miei diritti, la mia casa.
Vi abbraccio tutti e vi chiedo con il cuore di intervenire e risolvere i problemi di noi disabili. Grazie.
In fede
Marzio Muscatiello