“173 anni fa nasceva, a Rionero in Vulture, Giustino Fortunato. Nella ricorrenza della sua nascita oggi la Basilicata ha il dovere di ricordare uno dei suoi figli più illustri per la profondità della sua azione politica, per l’attualità del suo pensiero in un tempo complesso e, per certi versi, inedito come quello che stiamo attraversando.
Oggi più che mai, alla fine di una pandemia che ha sconvolto e cambiato il mondo, credo sia quanto mai necessario recuperare i valori trasmessi da Fortunato rilanciando il tema della questione meridionale, un tema che appare scomparso dall’agenda politica nazionale o ridotto a sillabario di annunci.
Fu il primo, infatti a segnalare che le difficili e, per certi versi, tragiche condizioni di arretratezza in cui era immerso in quel tempo il Mezzogiorno andavano affrontate con determinazione nell’interesse generale della comunità lucana e dell’intero Paese.
Nelle sue opere Giustino Fortunato individuò, con la sua concretezza e la sua visione, gli interventi da realizzare nel Mezzogiorno, dalle infrastrutture all’alfabetizzazione, alle politiche di bonifica.
Se la Basilicata oggi è uscita dalla arretratezza economica e sociale lo dobbiamo a uomini come Giustino Fortunato che hanno saputo coniugare il rigore dell’azione con una visione del futuro.
La Basilicata di oggi è certamente diversa da quella conosciuta da Giustino Fortunato: Passi in avanti ne sono stati fatti, eppure la forza del suo pensiero è quanto mai attuale e rappresenta una straordinaria fonte di ispirazione per affrontare con ulteriore determinazione le sfide del presente e del futuro.
Mi piace, infine, ricordare, il suo interesse verso i giovani e verso le loro potenzialità. A loro, in più circostanze, rivolse l’invito “a creare un nuovo ceto dirigente devoto all’austerità, alla verità, alla giustizia’ che rammenti che ‘non i sogni e le utopie, ma la lenta penosa trasformazione della vita sociale porterà al rinnovamento spirituale del paese”.