Il collezionista e manager culturale materano Vito Labarile interviene sul dibattito relativo alle infrastrutture reclamate dalla città di Matera in vista del 2019, quando la città dei Sassi sarà capitale europea della cultura e contesta l’iniziativa dell’onorevole Cosimo Latronico in cui ha chiamato in causa nel question time il Ministro Dario Franceschini. Il sospetto è che ci siano strumentalizzazioni di chiaro stampo politico in vista dei nuovi appuntamenti elettorali a livello regionale e nazionale.
Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
15 minuti di celebrità. Sono quelli che il sen.Latronico costantemente ricerca nelle sue interrogazioni parlamentari dirette al Governo. La sua è un’azione tutta proiettata all’esterno e poco all’interno dei territori. Lo si vede sulla vicenda di Matera 2019, dove continua a battere il tasto dell’isolamento della Città rispetto al sistema ferroviario e viabile nazionale e dimentica l’assenza di progettualità e di realizzazione dell’attuale esecutivo cittadino, in cui Latronico ha proposto e ottenuto la designazione di un assessore.Insistere tra l’altro sul tema dell’isolamento infrastrutturale della Città, per le modalità con cui questo sta avvenendo, sta togliendo attenzione al vero problema della Città: le infrastrutture della Cultura,potenziamento di quelle esistenti, realizzazione delle nuove e riunione di tutte in un unico innovativo progetto gestionale. Chiunque si occupa appena di questi temi, sa che il successo di una Città d’Arte (tale è Matera), dipende massimamente dall’offerta culturale e molto poco dalla sua interconnessione con il sistema infrastrutturale nazionale.Provate ad andare a Petra, in Giordania, e vedrete che per arrivarci si fa una grossa fatica: ma la bellezza dei suoi monumenti e la loro suggestione, fa si che a Petra ogni anno si registrano nei suoi alberghi oltre 1,2 milioni di presenze turistiche. Questo ti fa capire le dinamiche del turismo culturale,che di fronte a qualunque barriera(fanno eccezioni quelle politiche),tende a superarle. Tornando a Matera:per favore ci si concentri sull’accelerazione dei completamenti delle due infrastrutture viabili che assicureranno a regime da una parte il collegamento rapido con Bari e il suo aeroporto(ss 96/99),e dall’altra la Bradanica che realizzerà un un più rapido collegamento con il sistema urbano del Vulture-Melfese e con l’autostrada Ba-Na. C’è poi l’ammodernamento della ferrovia MT-BA, che con il doppio binario dovrebbe portare il tempo di collegamento con la stazione di Bari, tra l’altro interconnessa con la linea adriatica,entro un tempo accettabile di un’ora. Dunque caro sen.Latronico s’interroghi piuttosto sulla bassissima spendibilità delle risorse già assegnate al Comune, del perché si realizzino ritardi di questa misura che sono sotto gli occhi di Tutti:ha ragione Paolo Verri quando dice che è compito dell’Amministrazione cittadina realizzare le infrastrutture materiali e provvedere alla loro gestione,mentre è compito della Fondazione occuparsi della progettazione culturale dei contenuti del Dossier. E’ una corretta rappresentazione delle dinamiche tra i diversi soggetti impegnati sul tema di MT2019: il divorzio consensuale che esiste tra Fondazione e Comune ha consentito alla prima di rimettersi in moto,mentre ha lasciato il Secondo nella palude di un immobilismo politico e realizzativo conseguente all’eterogenesi dei fini dei tanti soggetti che partecipano al suo governo.
Vito Labarile
stucchevole! basta leggersi il Piano regionale dei Trasporti della Regione Basilicata e quello decennale di FS e si vede che non vi sarà alcun raddoppio della MT-Ba del resto non serve.i 40 e cocci meuro servono per il raddoppio Bari-Toritto, già finanziato ed abbisognevole di accellerarazione ed è quello che serve.Il resto è aria fritta e conosciuta e sono le cose necessarie