Riportiamo di seguito la lettera inviata dalla Fondazione Basilicata Futuro al sindaco e al Prefetto di Matera con cui si sostiene la proposta di intitolazione di una strada, piazza o altro luogo pubblico a Vincenza Castria avanzata da Libera Università delle Donne di Potenza in relazione al protocollo sulla toponomastica femminile sottoscritto da Città di Matera e ANCI.
Di seguito il testo integrale
Oggetto: protocollo Anci / Città Matera su toponomastica femminile. intitolazione di una nuova strada, piazza o altro luogo pubblico a Cincenza Castria
In relazione al protocollo sulla toponomastica femminile sottoscritto tra Città di Matera e ANCI e alla proposta avanzata da Libera Università delle Donne di Potenza, il sottoscritto Giovanni Casaletto, Presidente e legale rappresentante della Fondazione Basilicata Futuro, sostiene con forza l’idea di intitolare una strada, piazza o altro luogo pubblico a VincenzaCastria.
MOTIVAZIONE DELLA PROPOSTA
Dopo l’uccisione del marito Giuseppe Novello avvenuta a Montescaglioso nel dicembre del 1949, Vincenza Castria animò le lotte per la riforma agraria portando a livello nazionale le richieste di giustizia del popolo meridionale. Si impegnò altresì a livello nazionale nelle azioni per l’emancipazione sociale e culturale delle donne. Le sue costanti iniziative nell’arco degli anni 1950- 1990 portarono alla ribalta nazionale la condizione delle donne nella provincia di Matera, le vicende legate al secondo dopoguerra, le condizioni di arretratezza e la volontà di riscatto del popolo lucano.
BREVE BIOGRAFIA E INFORMAZIONI STORICO-CULTURALI
Nata a Montescaglioso il 28-2-1922 da Angela Lucia Petrozza e da Cosimo Castria, frequentò le scuole dell’obbligo proseguendo gli studi come autodidatta. Dopo i luttuosi fatti che portarono alla morte del marito, con costante impegno partecipò a convegni, iniziative e dibattiti sulla questione meridionale, continuando ad accudire amorevolmente il piccolo Filippo Novello e l’anziana madre. Fu in queste circostanze che conobbe ed ebbe modo di frequentare esponenti del mondo politico e del lavoro come Giuseppe Di Vittorio, Teresa Noce, Rita Montagnana, Adele Bei, Giorgio Amendola, Nilde Iotti, Emanuele Macaluso e intellettuali come Leonida Repaci, Carlo Salinari e Nuto Revelli. Nel 1952 si sposò con Ciro Candido con il quale continuò il suo impegno politico – sociale. Dal matrimonio nacquero Francesco e Lucio. Nel corso degli anni 50 – 60 fece parte dell’assemblea nazionale dell’Unione Donne Italiane, collaborando con il settimanale “Noi Donne”. In quel periodo si rapportò con intellettuali impegnate nelle lotte per l’emancipazione delle donne tra le quali Maria Antonietta Macciocchi. Successivamente conobbe ed ebbe rapporti con personalità del calibro di Bianca Guidetti Serra e i fratelli Galante Garrone. Nel corso degli anni 70 partecipò come protagonista a diverse puntate della trasmissione RAI 2 TV “Direttissima” condotta dal regista e giornalista Aldo Falivena; successivamente venne intervistata per conto della RAI dal giornalista, scrittore e conduttore televisivo Enzo Biagi. In collaborazione col marito Ciro Candido ha scritto il libro “Rossa terra mia”, uno spaccato di vita personale e di storia della città di Montescaglioso a cavallo tra gli anni 30 e 90 del secolo scorso. Vincenza Castria è scomparsa il 5.9.1999.
Certo della accettazione della proposta, l’occasione è gradita per porgere cordiali saluti.