Il Consiglio regionale ha approvato all’unanimità una proposta di legge che punta a valorizzare il patrimonio agricolo, recuperando l’uso produttivo di aree abbandonate o sottoutilizzate e incentivare l’imprenditoria agricola, specialmente quella giovanile, favorendo il ricambio generazionale. Il testo licenziato è frutto di due proposte d’iniziativa del consigliere Rosa (Lb-Fdi) (“Norme per il rilancio dell’agricoltura ed istituzione della banca regionale della terra lucana”), e del consigliere Leggieri (M5s) (“Valorizzazione dei beni pubblici a vocazione agricola di proprietà o disponibilità della Regione”). Il testo unificato è stato sottoscritto anche dai consiglieri Miranda Castelgrande, Cifarelli (Pd) e Pace (Gm).
Prevista l’istituzione della ‘Banca della terra lucana’, una banca dati per censire tutti i terreni incolti, abbandonati o sottoutilizzati, pubblici e privati, che possono essere recuperati all’uso agricolo o selvicolturale. In Basilicata l’80 per cento dei terreni del demanio è di proprietà dei Comuni e della Regione, ma non si conoscono né la reale disponibilità, né le caratteristiche, terreni che se utilizzati potrebbero innalzare notevolmente la superficie media delle imprese agricole lucane. La Banca della terra lucana, composta da varie sezioni, avrà la funzione di garantire il supporto tra “domanda” e “offerta”, tra chi ha intenzione di investire nel mondo agricolo – selvicolturale e chi vuole fittare la propria terra.
All’attuazione della legge si provvede nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili, senza nuovi o maggiori oneri a carico del bilancio regionale.La Giunta regionale (emendamento Lacorazza) in fase di revisione intermedia della programmazione comunitaria, adotterà misure indirizzate a dare piena attuazione alla legge. Nel dibattito che ha preceduto il voto sono intervenuti i consiglieri Pace e Romaniello (Gm), Rosa (Lb-Fdi), Lacorazza, Robortella (Pd), Leggieri (M5s), Napoli (Pdl-Fi) e l’assessore alle Politiche di sviluppo Cifarelli.