Il nuovo ente svolgerà funzioni di coordinamento, alta vigilanza, programmazione e indirizzo in materia di risorse idriche e rileverà i compiti svolti dall’ex Aato idrico e quelli svolti dall’ex Aato rifiuti.
Il Consiglio regionale ha approvato, oggi, a maggioranza (con 14 voti favorevoli di Pd, Cd, Pp, Ri, Pdl-Fi e Psi;2 voti contrari di M5s;2 astensioni di Gm)un disegno di legge che istituisce l’Ente di governo per i rifiuti e le risorse idriche della Basilicata (Egrib).
Il nuovo ente svolgerà funzioni di coordinamento, alta vigilanza, programmazione e indirizzo in materia di risorse idriche e rileverà i compiti svolti dall’ex Aato idrico in materia di servizio idrico integrato e quelli svolti dall’ex Aato rifiuti in materia di gestione integrata dei rifiuti. Organi del nuovo ente l’Assemblea (composta dai sindaci, dai presidenti delle Province e dal presidente della Regione) e il suo presidente, l’amministratore unico e il revisore unico. L’Egrib è articolato in dipartimenti, con separazione dell’attività di programmazione e realizzazione degli investimenti da quelle relative alla gestione dei servizi allo stesso ente affidati, secondo il principio dell’autonomia nella gestione delle risorse finanziarie.
Nel dibattito sul provvedimento sono intervenuti i consiglieri Santarsiero e Cifarelli (Pd), Mollica (Udc), Rosa (Lb-Fdi), Romaniello (Gm) eNapoli (Pdl-Fi).
L’Assemblea ha, poi, approvato a maggioranza (con 16 voti favorevoli di Pd, Cd, Pp, Ri, Udc, Pdl-Fi, Psi e del consigliere Pace del Gruppo misto; 3 astensioni di M5s e del consigliere Romaniello del Gruppo misto) un ordine del giorno collegato, proposto da Cifarelli e Mollica, che impegna la Giunta regionale, in attesa della riorganizzazione degli enti idrici e dell’Eipli in particolare, a procedere alla convocazione dell’assemblea della società Acqua spa per la nomina di un amministratore unico “da reclutarsi verosimilmente tra il personale dirigente regionale onde addivenire all’azzeramento degli emolumenti connessi alla carica”, e di proporre una modifica statutaria per portare da cinque a tre componenti del Collegio sindacale. L’odg impegna inoltre la Giunta “a favorire intese fra Acqua spa eConsorzio di bonifica,società in house della Regione Basilicata, Enti regionali, nonché con la Regione stessa per avviare percorsi di collaborazione sinergica per la realizzazione delle rispettive finalità statutarie”.
Sempre a maggioranza (con 16 voti favorevoli di Pd, Cd, Pp, Ri, Udc, Pdl-Fi, Gm e Psi; un’astensione di M5s)è stato approvato un altro ordine del giorno collegato, proposto da Napoli (Pdl-Fi), che impegna il Presidente e la Giunta regionale “ad operare, nell’ambito della ristrutturazione della governance del ciclo dell’acqua che sottende all’istituzione dell’Egrib, una netta distinzione tra le funzioni di programmazione e realizzazione degli investimenti necessari all’ammodernamento delle infrastrutture idriche e le funzioni di gestione ordinaria del servizio idrico e, per l’effetto, disporre la separazione tra le risorse destinate a spese correnti e quelle per investimenti”. Con il documento, inoltre, si chiede l’impegno “a programmare investimenti relativi all’ammodernamento delle infrastrutture del sistema idrico regionale (opere deputate alla captazione e all’accumulo dell’acqua e alla distribuzione della stessa) per restituire efficienza all’intero ciclo dell’acqua, valorizzare le risorse idriche regionali, garantire la salubrità dell’acqua erogata ed abbassare il costo del servizio a carico dei cittadini; a predisporre un piano industriale comprendente l’intero ciclo del sistema idrico integrato, finalizzato all’efficientemente gestionale e alla riduzione delle tariffe a carico dei cittadini; a sopprimere o riformare gli attuali soggetti che, a diverso titolo hanno competenze nell’attuale gestione della risorsa idrica e, per effetto della suddetta ristrutturazione, incompatibili con la nuova governance del sistema”. Richiesto, altresì, l’impegno “ad introdurre nell’Accordo di Programma, che a breve verrà rinnovato con la regione Puglia, criteri contrattuali di natura privatistica volti al ripristino della sinallagmaticità delle prestazioni, con particolare riguardo alla quantità di risorse idriche erogate, al prezzo e alle modalità di pagamento delle stesse; a destinare, laddove possibile, parte delle risorse rinvenienti dalla gestione virtuosa del ciclo dell’acqua e dalle tariffe pagate dai cittadini come corrispettivo per la fornitura di acqua, per finanziare studi e ricerche dirette ad esaminare i possibili impatti ambientali derivanti dall’attività di captazione ed accumulo delle acque; a sostenere investimenti diretti a favorire una maggiore efficienza energetica degli impianti di sollevamento e di pompaggio, al fine di ridurre i costi energetici degli stessi, garantirne una maggiore sostenibilità ambientale e mitigare gli effetti negativi della conformazione orografica della nostra regione”.
EGRIB: NAPOLI (FI), AVVIO DI UN NUOVO PERCORSO PER LA GOVERNANCE ACQUA
“La legge istitutiva dell’Egrib, con le modifiche apportate in virtù dell’ordine del giorno collegato presentato dal Gruppo Forza Italia, testimonia la qualità propositiva del nostro lavoro in Consiglio Regionale e segna l’avvio di un nuovo percorso per la governance di tutto il comparto dell’acqua” – è il commento del capogruppo di Fi Michele Napoli che ha aggiunto “l’acqua è di per sè una risorsa straordinaria e, se valorizzata, può diventare uno straordinario volano di sviluppo economico per la Basilicata”.
Per farlo, – ha continuato Napoli – occorre procedere ad un profondo ammodernamento delle infrastrutture connesse al ciclo dell’acqua vale a dire opere di captazione, accumulo e distribuzione della risorsa idrica, invertendo un trend sugli investimenti realizzati che vedono la Basilicata raggiungere la percentuale del 26% a fronte della media nazionale del 54%.”
I dati forniti da CittadinanzaAttiva sulla dispersione idrica ha sottolineato il Capogruppo di Forza Italia “consentono di affermare senza temi di smentita che le condutture idriche della nostra regione fanno acqua da tutte le parti, il 58% della Basilicata contro la media nazionale del 37% grida vendetta”
Significa che solo il 42% del totale dell’acqua immessa nella reti di distribuzione arriva a destinazione( cioè nei rubinetti delle case, nei campi oggetto di coltivazioni o alle industrie), il resto si perde per la strada proprio perché le nostre condutture hanno più buchi del Colosseo
Cosa ha prodotto a tutt’oggi il pluralismo di attori del ciclo dell’acqua (L’EPLI, Acqua spa, Acquedotto Lucano, Consorzi ATI, Consorzi di Bonifica, la Conferenza interistituzionale idrica ) se non il rimpallo delle responsabilità relativamente alla mancata realizzazione degli investimenti infrastrutturali che avrebbero realmente consentito di valorizzare il bene “acqua” e di abbassare il costo della tariffa a carico dei cittadini?
Oggi, in forza dell’emendamento presentato da Forza Italia ed approvato dal Consiglio regionale che prevede una netta distinzione fra l’attività di programmazione e quella di gestione, sarà possibile ha evidenziato Napoli “mettere la parola fine alla commistione di attività diverse che necessitano di chiare responsabilità in capo a soggetti diversi chiamati a rispondere de loro operato e degli obiettivi da perseguire ed originariamente prefissati”
Il corollario è – ha specificato Napoli “chiudere Enti o Società che, con riferimento al ciclo dell’acqua, hanno rappresentato delle vere e proprie scatole vuote o nella migliore delle ipotesi hanno di fatto duplicato compiti e funzioni tanto da generare gravi inefficienze gestionali come dimostrato dai debiti dei Consorzi di Bonifica, di Acquedotto Lucano e dei Consorzi industriali, ripianati di volta in volta dalla Regione Basilicata”.
Con la istituzione di Egrib “finalmente si avvia un percorso volto a valorizzare la risorsa idrica, con il possibile sviluppo dell’idroelettrico che in Basilicata, grazie alla ricca presenza di canali di irrigazione regimati e ai salti d’acqua favoriti dalla conformazione del territorio, consentono l’utilizzo delle energia cinetica con indubbio efficientemente energetico a tutto vantaggio dei cittadini e delle aziende”.
“Si tratta – ha concluso Napoli – di una sfida nuova che va affrontata con spirito riformista, in forza della opportunità di far viaggiare di pari passo investimenti, risorse di matrice europea e costo del servizio a carico degli utenti, prima volta in assoluto in Basilicata”.