Firmato oggi pomeriggio, nella Sala Inguscio della Regione Basilicata, l’accordo di rete tra 48 scuole polo, di cui 4 fuori regione, per estendere a livello nazionale il progetto “La cultura è… protezione civile”. Un modello unico nel suo genere, sviluppato in Basilicata a partire dal 2019, che si propone di integrare la protezione civile nei programmi scolastici, dalla scuola dell’infanzia fino agli istituti superiori, come parte integrante del curricolo di educazione civica.
L’iniziativa è stata promossa congiuntamente dall’Ufficio per la Protezione Civile della Regione Basilicata e dall’Ufficio Scolastico Regionale, in collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM) e il Dipartimento della Protezione Civile della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e rappresenta un modello virtuoso che punta a creare una solida cultura della prevenzione e della gestione delle emergenze, iniziando dalla scuola
Nell’anno scolastico 2023/24, il progetto ha visto l’avvio di una sperimentazione regionale triennale che ha coinvolto 24 scuole polo, con la partecipazione di 40 comuni, 2.470 docenti formati, 880 classi e 14.300 studenti. Un lavoro capillare, reso possibile anche grazie alla “formazione a cascata” che, partendo da 143 figure chiave, tra dirigenti scolastici e docenti, ha raggiunto tutti i docenti delle scuole polo.
Grazie ai risultati ottenuti nella sperimentazione, l’iniziativa verrà estesa per l’anno scolastico 2024/25, con l’adesione di altre scuole anche fuori regione, passando da 24 a 48 scuole polo.
Il progetto ha saputo catalizzare l’attenzione di un’ampia rete di attori locali, dalle Prefetture ai Comuni, fino agli ordini professionali e al mondo della ricerca scientifica.
L’assessore regionale con delega alla Protezione civile, Pasquale Pepe, ha espresso “soddisfazione per un percorso educativo e didattico rivolto ai più giovani sui temi legati della protezione civile che coinvolge certamente le istituzioni, ma che passa attraverso la sensibilizzazione della coscienza collettiva della comunità lucana”.