Questa mattina nella sala convegni della Camera di Commercio della Basilicata in via Lucana 83 a Matera è sato organizzato un incontro sul tema “Contro la lesione del Diritto Costituzionale alla salute e all’inclusione scolastica nella provincia di Matera – le politiche inefficaci e i finanziamenti insufficienti non garantiscono adeguate terapie riabilitative” in occasione della giornata internazionale dei diritti delle persone con disabilità, organizzato da Spi Cgil e Fcl Cgil di Matera e dalle associazioni Famiglia Futura ODV e Cittadinanza Attiva.
Sono intervenuti Eustachio Nicoletti, segretario generale Spi Cgil Matera, Federica Aldrovanti, presidente associazione Famiglia Futura, Maria Antonietta Tarsia, presidente Cittadinanza Attiva e Angela Uricchio, segretaria generale Flc Cgil Matera, il medico Vito Cilla specialista in Pediatria e il medico Luigi Di Candia, specialista in Fisiatria.
L’incontro ha approfonidito le politiche adottate dalla Regione Basilicata in merito all’assegnazione dei fondi riguardanti le terapie ex art. 26 della legge 803/1978 e le relative problematiche che condizionano l’accesso al diritto dei cittadini alle terapie riabilitative fondamentali (logopedia, neuro-psicomotricità, terapia cognitivo-comportamentale, terapia occupazionale, neurospichiatria, fisiosioterapia).
All’evento hanno partecipato anche i referenti delle Associazioni Aura Blu e Vivere Insieme e sono stati invitati i rappresentanti istituzionali di Regione Basilicata, Provincia e Comune di Matera.
Di seguito report integrale e fotogallery.
Lo Spi Cgil e la Fcl Cgil di Matera, le Associazioni Famiglia Futura ODV e Cittadinanza Attiva, in occasione della Giornata Internazionale delle persone con disabilità, denunciano la sperequazione finanziaria adottata dalla Regione Basilicata nei confronti del territorio materano riguardante le terapie ex art. 26 della legge 803/1978. Una sproporzione che riduce il diritto di accedere adeguatamente alle terapie riabilitative fondamentali (quali logopedia, neuro-psicomotricità, terapia cognitivo-comportamentale, terapia occupazionale, neurospichiatria, fisiosioterapia) ad una parte dei cittadini residenti in Basilicata. Una situazione grave e inaccettabile perché, del budget totale messo a disposizione dalla Regione Basilicata per le terapie di cui all’ex art. 26, il 74,9% viene assegnato alle strutture operanti nel territorio potentino, e solamente il 25,10% a quelle materane come si evince dai dati disponibili (fonte Determinazione n. 13BE.2024/D.00207 del 20/06/2024 come Regione Basilicata). Infatti, su un totale di 29.991.775,48 euro stanziato nel 2023 dalla Regione Basilicata, alle strutture potentine sono stati assegnati 22.060.594,58 euro e solamente 7.931.180,9 euro sono stati destinati a quelle materane. Tenendo presente che l’ISTAT nel 2024 ha rilevato in 533.636 i residenti in Basilicata, di cui 190.128, pari al 35,62% nella Provincia di Matera e di 343.508, pari la 64,37% in quella di Potenza, si deduce che la quota pro-capite media per le terapie di cui all’ex art. 26 è di 56,20 euro a livello regionale, mentre nei territori provinciali si articola in: • Provincia di Matera: quota pro-capite pari a 41,71 euro; • Provincia di Potenza: quota pro-capite pari a 64,22 euro. La situazione si aggrava ulteriormente se si aggiungono altre inadempienze da parte della Regione che rischiano di determinare la sospensione delle terapie, come il non aver deliberato sull’aumento del budget annuale come previsto e non aver provveduto a saldare l’extrabudget relativo allo scorso anno. Si smaschera l’attuazione di un metodo iniquo messo in atto da parte della Regione Basilicata all’interno della Sanità Pubblica a scapito di una parte della popolazione lucana che, di fronte a tutte le intemperie organizzative e temporali, sempre più rinuncia alle cure sanitarie. Un meccanismo che coinvolge tutte le generazioni (bambini, giovani, adulti, anziani) e si realizza in assenza della rilevazione dei fabbisogni. La sperequazione diventa ancora più dirompente se, alla suddetta condizione delle terapie di cui all’ex art. 26, si associa la drammatica condizione della Sanità Pubblica materana all’interno della criticità di quella lucana e il ridotto tempo scolastico nella scuola del primo ciclo (scuola primaria e secondaria di primo grado) a disposizione a tutti i bambini compreso quelli con disabilità. Infatti, da un’analisi dei dati estrapolati dai prospetti ministeriali relativi all’organico di diritto a.s. 2024/2025, si evince che gli alunni frequentanti il tempo pieno della scuola pubblica della provincia di Matera risultano i seguenti:
• Scuola primaria…………………………….. pari al 44,36%;
• Scuola Sec. di I° grado…………………… pari al 11,52%;
• Totale…………………………………………….pari al 31,3%.
Questo provoca delle ripercussioni negative sulle attività scolastiche tanto che, dei 522 alunni con disabilità iscritti nella scuola primaria e secondaria di primo grado, solo 137 (26,24%) usufruiscono del tempo pieno e prolungato; a questo si aggiunge un rapporto inadeguato tra alunni con disabilità e docenti, pari a 2,16. Pertanto, lo SPI Cgil di Matera, l’Associazione Famiglia Futura ODV e l’Associazione Aura Blu, alla luce delle difficoltà oggettive manifestate da tutte le generazioni (bambini, giovani, adulti e anziani) ad usufruire le terapie di cui all’ex art. 26 ed in particolare ai bambini con disabilità, sottoposti a interventi inadeguati e incostanti che mettono a repentaglio il recupero dei deficit nella delicata età evolutiva:
chiedono alla Regione Basilicata di dare con immediatezza risposte concrete (rilevazione dei fabbisogni, adeguamento del budget annuale ai fabbisogni rilevati, saldo dell’extrabudget relativo allo scorso anno), per garantire a tutti i cittadini lucani le stesse opportunità alla salute, alla inclusione e all’integrazione scolastica previsti dalla Costituzione italiana. In caso di mancato riscontro, le suddette Associazioni si riservano di presentare azioni legali (diffida, denunce, ecc.) a tutti i livelli per tutelare i diritti violati.
La fotogallery dell’incontro (foto www.SassiLive.it)