Sabato 4 giugno 2016 alle ore 10 a Matera presso Palazzo Lanfranchi la Commissione regionale Pari Opportunità incontrerà la presidente della Camera, Laura Boldrini.
“Diritti e rappresentanza di genere” il tema dell’incontro.
“La Commissione aperta – dice la presidente Blasi – sarà un’ottima occasione per presentare alla terza carica dello Stato il lavoro fatto fino ad oggi dalle commissarie e quello che ancora si intende fare. La presidente Boldrini, infatti, in occasione dell’approvazione della legge sull’equilibrio di genere, nei Consigli regionali, ha fatto riferimento alla situazione del Parlamentino lucano, auspicando un cambiamento in positivo”.
“La Crpo, quindi, ha ritenuto opportuno – sottolinea Angela Blasi – invitarla in Basilicata per discutere con lei di quanto richiesto all’interno dello Statuto regionale, della necessità di garantire pari opportunità e per farle conoscere la volontà e l’interesse delle donne lucane nel costruire una regione a misura di tutte e tutti”.
“L’incontro con la Presidente della Camera – conclude la Presidente della Crpo – sarà un momento di confronto ed un ulteriore tassello utile per il riconoscimento del valore della differenza”.
L’incontro che si svolgerà sotto forma di Commissione aperta, vedrà la partecipazione delle componenti Crpo e l’intervento di alcune donne in rappresentanza delle parti sociali, del terzo settore e delle amministratrici.
“L’occasione della visita della presidente Boldrini a Matera per il 4 giugno, due giorni dopo l’anniversario dei settanta anni della Repubblica e dei settanta anni del voto alle donne permetterà un ulteriore approfondimento dell’importanza di tale conquista”. A dichiararlo la presidente della Commissione regionale Pari Opportunità, Angela Blasi.
“Il dialogo ed il confronto con la Presidente della Camera – continua Angela Blasi – saranno utili per continuare il percorso delle donne lucane verso il riconoscimento di una piena democrazia paritaria nella nostra Regione. La presidente Boldrini – sottolinea la Presidente della Crpo – ha dimostrato particolare attenzione nel recepimento delle leggi che implicano il riconoscimento di una vera rappresentanza di genere. La Commissione – conclude – si sente particolarmente onorata di ospitare la terza carica dello Stato e sente ancora di più l’onere e l’onore del ruolo che svolge all’interno degli orgasmi consiliari”.
Visita Boldrini, Tancredi (Ugl):”Senato, le nostre ragioni per il NO”.
“Sono dannose, pericolose, le riforme del Governo Renzi. Come quella delle Province, non hanno portato né benefici e neppure risparmi, ma disservizi ai cittadini. L’Ugl Basilicata farà una capillare campagna al referendum per il Senato invitando e sostenendo le ragione del perché votare NO, perché si deve mantenere la democrazia tanto sacrificata per ottenerla e non finire in un regime”.
Lo ha detto il segretario generale dell’Ugl Basilicata Giovanni Tancredi a margine della visita della presidente della Camera dei Deputati, l’on. Laura Boldrini a Potenza.
Per il sindacalista, “si tratta di una riforma non legittima perché prodotta da un parlamento eletto non dal popolo ma con una legge elettorale (Porcellum) dichiarata incostituzionale. Inoltre, anche agli amministratori regionali e locali si va a garantire l’immunità parlamentare. Inoltre – ha proseguito Tancredi -, per l’Ugl non è una riforma scritta in modo chiaro e semplice e, soprattutto, non è stata prodotta per iniziativa libera del parlamento, ma sotto dettatura del governo. Ecco le nostre ragioni a sostegno del No altrimenti, se così non fosse, il bicameralismo non è davvero superato, come dice il governo, bensì – ha terminato il segretario Ugl – reso più confuso creando conflitti di competenza tra Stato e Regioni e tra Camera e nuovo Senato
Mary Zirpoli, Responsabile Dipartimento regionale Pari Opportunità Fratelli d’Italia–Alleanza Nazionale Basilicata: “Incontro con la Boldrini, sconveniente il giorno delle amministrative. Sarà un confronto plurale aperto anche a chi è contro le ‘quote rosa’?
Domani a Matera, la Presidente della Camera Laura Boldrini incontrerà la Crpo per affrontare il tema dei diritti e della parità di genere. Nonostante reputiamo sconveniente un tale incontro proprio il sabato del silenzio elettorale delle amministrative, anche se Matera non sarà chiamata alle urne, auspichiamo sia un confronto plurale che dia spazio anche a quelle voci che non sono a favore delle quote femminili. Del resto questo ci aspetteremmo dalla Commissione che è, appunto, per le pari opportunità. E questo si aspetterebbe tutto quel mondo femminile di amministratrici o aspiranti tali, di donne impegnate nel sociale e nei sindacati che non hanno fatto affidamento su quote ghettizzanti, così come non faranno nel futuro.
Ci chiediamo che senso abbiano tutti questi incontri ‘fotocopia’ con la stessa tematica e gli stessi attori che recitano un copione ormai ben noto. Ci saranno voci contrarie, voci che metteranno in risalto le contraddizioni di chi chiede la parità attraverso un strumento che ci rende il ‘genere da preservare’? Voci che chiederanno alla Boldrini come conciliare le sue affermazioni che, da un lato, reclamano la parità di genere e, dall’altro, che indicano i migranti l’avanguardia del nostro stile di vita considerando che, nella maggior parte dei loro paesi d’origine, le donne sono considerate di valore poco superiore ad un cammello? Qualcuno chiederà, durante l’incontro materano, alla Presidente della Camera di spiegarci questo che riteniamo essere un paradosso? Ci domandiamo, da donne, se un senso di atavica inferiorità si celi in questa spasmodica ossessione delle quote di genere e dei nomi che terminano in ‘a’.
Da donne di destra e, nello specifico, di Fratelli d’Italia – An, possiamo portare come esempio semplicemente il nostro partito che e’ condotto, a livello nazionale, da una donna, Giorgia Meloni, eletta senza quote di genere, e, a livello regionale, e’ formato da una maggioranza cospicua di donne.
In FdI-AN, le donne ‘comandano’ a patto che siano valide e capaci, senza pseudo-femminismo in salsa retrò, senza essere ombre di uomini di partito da cui farsi sponsorizzare, senza necessità di leggi da riserva indiana per avere spazio. Insomma, pare proprio che nella destra ‘misogina’ le donne occupano spazi che le ‘colleghe’ femministe di sinistra sono ben lontane dall’ottenere.
Auspichiamo uno scatto di orgoglio ‘di genere’ e ci auguriamo che anche in altri contenitori politici ed istituzionali possano valere solo il merito, le capacità e la tenacia. Nessun ruolo marginale e di contentino può essere definito come conquista femminile.
Siamo convinte che c’è solo un genere che può riscattare questa terra: il genere umano, composto da persone e non da quote.