Riceviamo e pubblichiamo una nota del Consigliere regionale Mario Venezia sul minuto di silenzio effettuatoin Consiglio dopo il richiamo da parte dell’esponente del PDL.
Tale è lo stato confusionale che regna all’interno della politica lucana che oggi, 11 settembre 2012, undicesimo anniversario del tragico attacco terroristico alle Torri Gemelle, con circa tremila vittime fra le quali 38 italiani, all’apertura dei lavori del Consiglio Regionale nessuno, tra Presidenza del Consiglio e Giunta, si è ricordato del drammatico evento. Il minuto di silenzio, a ricordo delle vittime, è stato proclamato solo dopo le rimostranze ed i richiami del sottoscritto.
L’accaduto, glissato dal suddito organo ufficiale della Regione, Basilicatanet, è, a mio avviso, emblematico dello stato confusionale che regna all’interno del Governo Regionale e della Presidenza del Consiglio dilaniati dalle guerre fratricide De Filippo-Folino che, oggi, raggiungono il loro acme con scontri violenti fra le due fazioni. Folino che attacca i vertici del Partito Regione definendolo, a ragione, la Peggiore Democraziacristiana, De Filippo, ammaliato dalla sua corte affollata da prostrati servitori, che continua, presuntuosamente, a percorrere la strada dello sfascio regionale.
E’ davvero vergognoso quanto accaduto oggi.
Possibile che lor signori non si rendano conto che, purtroppo per i lucani, rappresentano le massime Istituzioni e che dalle Istituzioni devono giungere, al popolo, gli insegnamenti utili per un vivere civile?
Ma cosa ci si può attendere da chi è incivile?
Consigliere Venezia, non capisco cosa c’entri l’11 settembre con le “guerre fratricide” interne alla regione. Sono tra i detrattori di questo governo regionale, ma la sua uscita ha, a mio avviso, il sapore della strumentalizzazione. Sono passati 11 anni da quel dramma, ce ne sono voluti molti meno per dimenticare altri drammi nostrani, le cui vittime e familiari chiedono ancora giustizia. E forse il minuto di silenzio avreste dovuto dedicarlo alla famiglia dell’uomo che si è tolto la vita ieri a Matera, ai suoi figli.
Credo di esprimere il parere di molti dicendo che da voi rappresentanti vorremo meno parole, meno gesti di circostanza, e più fatti concreti.
Dite che è demagogia, populismo, ma cominciate col ridurre da ora i vostri indennizzi, perché magari non saranno quelli che fanno la differenza in un bilancio regionale, ma almeno servirebbe a noi per sentirvi più vicini, e a voi per capire come vive la maggioranza dei lucani. Molti vivono con 1000 euro al mese, anche meno, e non si fanno ricattare, come alcuni consiglieri hanno sostenuto durante il dibattito sulla proposta del Movimento 5 Stelle (cui NON appartengo). Essere ricattabili o meno è una questione di onestà, non di reddito.
Spero possa leggere queste mie parole, e mi scuso se ho affrontato temi diversi da quello di origine, ma noi cittadini non abbiamo la possibilità di fare comunicati stampa su ogni argomento. Sappia, inoltre, che le mie parole non sono rivolte a lei solo, ma alla totalità dei nostri rappresentanti. Buon lavoro.