Intensa seduta della quarta Commissione consiliare (Politica sociale) riunitasi in mattinata con la presidenza del consigliere Luigi Bradascio (Pp). Primo provvedimento preso in esame quello concernente la “Nuova disciplina e funzionamento del Centro Lucani nel mondo Nino Calice”. Il Centro ha sede presso il Castello federiciano di Lagopesole, nel Comune di Avigliano e si pone come polo di riferimento museale di informazione e documentazione per promuovere la conoscenza del processo di emigrazione e dei suoi effetti. Al fine di perseguire le finalità individuate, il Centro adotta le opportune azioni operative e rende disponibile il materiale raccolto ed elaborato anche mediante un servizio di consultazione e prestito. L’atto ha avuto parere favorevole, a maggioranza, con gli emendamenti proposti dai consiglieri Mollica (Udc), Romaniello (Gm) e Spada (Pd). Sì dei consiglieri Bradascio (Pp), Galante (Ri), Spada e Santarsiero (Pd), Mollica (Udc), Rosa (Lb-Fdi), Romaniello (Gm). Contrario il consigliere Leggieri (M5s).
La Commissione ha, poi, approfondito l’analisi della delibera di Giunta n.1186/ 2014 riguardante gli “Interventi di sostegno al funzionamento delle scuole dell’infanzia paritarie. Anno scolastico 2013/2014. Criteri e modalità”, già licenziata dalla quarta Commissione e rinviata alla stessa dalla seconda Commissione (Bilancio e programmazione) per ulteriori approfondimenti, anche alla luce del Piano di diritto allo studio relativamente ai contributi ai Comuni per le mense scolastiche anche nelle scuole paritarie. La Commissione ha, contestualmente, esaminato la delibera di Giunta regionale 1354/2014 e gli emendamenti presentati dai consiglieri Romaniello (Gm) e Spada (Pd) trasmessi dalla Presidenza del Consiglio ai sensi dell’articolo 85 del Regolamento interno. La Commissione, alla fine, ha deciso di non votare gli emendamenti e di rinviarli in Consiglio. Per quanto riguarda la delibera di Giunta sul “ Piano regionale per il diritto allo studio – anno scolastico 2014/2015”, i consiglieri Spada e Santarsiero hanno evidenziato che è necessario distinguere il contenuto della delibera di Giunta riguardante “Interventi di sostegno al funzionamento delle scuole dell’infanzia paritarie (1186/2014)” per la quale si dichiarano “assolutamente favorevoli” dalla delibera sul Piano di diritto allo studio (1354/2014) nella quale ritengono che, oltre al diritto al servizio di trasporto, debba essere garantito anche il servizio di mensa alle scuole paritarie, così come, peraltro, deliberato dal Consiglio regionale nel Piano per l’anno accademico 2013/2014 e come previsto dalla legge regionale. Il consigliere Romaniello ritiene che la delibera di Giunta 1186 inerente il contributo per la gestione delle scuole dell’infanzia paritarie comporta anche il diritto alla mensa e al trasporto. Il consigliere Mollica sostiene che non bisogna duplicare i contributi per la mensa già previsti nell’allegato A della Dgr 1186/14 e, pertanto, da non inserire nella delibera sul Piano di diritto allo studio. Spada e Santarsiero eccepiscono il fatto che il 5 per cento per il finanziamento del servizio mensa è afferente alla mera gestione del servizio stesso e non anche al diritto alla mensa che fa capo a ciascun bambino e che è gestito dai Comuni. Al termine del lavoro istruttorio sui diversi emendamenti, i consiglieri proponenti gli stessi rimangono fermi sulle loro posizioni.
In discussione, successivamente, il deliberato concernente il disegno di legge sul “Sistema integrato per l’apprendimento permanente ed il sostegno alle transizioni nella vita attiva (Siap)”, con le audizioni della presidente dell’Associazione italiana formatori, Felicia D’Anna, che ha illustrato composizione e finalità dell’organismo, soffermandosi, altresì, “sugli aspetti assolutamente inaccettabili del ddl” e del responsabile dell’Aif, Gianni Pugliese, che ha analizzato l’atto in questione, parlando della “necessità di una revisione non sostituzione della legge 33”. Questo perché a suo giudizio “davvero tante sono le criticità che il nuovo provvedimento presenta non contenendo la disciplina relativa alle materie riguardanti: l’istruzione scolastica, il diritto allo studio, il riparto di competenze tra Regione ed Enti locali, l’attuazione dei principi di sussidiarietà verticale e orizzontale, quali principi regolatori per la governance del sistema integrato, l’assetto organizzativo delle politiche attive del lavoro, le modalità di attuazione delle azioni, il riconoscimento dei diritti dei partecipanti. Una legge – ha detto Pugliese – praticamente da rifare che somma alle carenze strutturali la mancanza di chiarezza in merito all’autonomia scolastica, non affrontando in modo equilibrato il rapporto con lo Stato centrale. Mancanza totale – ha continuato – di rapporto con il territorio e completa discordanza con le politiche scolastiche. L’Aif esprime – ha sottolineato Pugliese – le proprie perplessità sull’opportunità di approvare oggi una legge che non disciplina questioni fondamentali del sistema integrato. Appare, pertanto, opportuno attendere l’evoluzione normativa statale in atto, soprattutto in materia di lavoro e scuola, oltre la ridefinizione degli assetti istituzionali regionali conseguenti alla legge Delrio (54/2014) per poi esaminare il quadro complessivo delle competenze regionali e procedere alle modifiche e alle integrazioni del disegni di legge che si renderanno necessarie. D’altro canto – ha concluso Pugliese – la stessa relazione introduttiva del ddl riferisce che lo stesso ha preso le mosse proprio dalle condizioni di sistema realizzate con la legge 33 e dagli importanti risultati raggiunti nei dieci anni della sua applicazione e della necessità di mantenere in vita tutto il Titolo III della legge 33 che è parte rilevante dell’impianto dell’attuale sistema integrato. Lasciare in vita per ora la 33, dunque, procedendo in tempi rapidi alla modifica di alcuni articoli, in attesa della istituzione dell’Agenzia regionale che non può avvenire contestualmente all’approvazione della legge”.
Per lo Snals sono stati auditi il segretario regionale, Francesco Galgano e la segretaria provinciale, Lucia Fiore. Le valutazioni dello Snals sono sulla stessa lunghezza d’onda di quelle dell’Aif. “Una valutazione negativa – ha detto Galgano – sul ddl che, nonostante le buone intenzioni, presenta contraddizioni palesi. Non vi è consequenzialità nell’interazione e il comparto scuola viene completamente dimenticato. In realtà – ha aggiunto – siamo in presenza di una legge delega che non dà soluzioni, ma fa solo un elenco di cose da fare, mancando totalmente di qualsiasi proposta operativa. Il ddl è caratterizzato dall’inefficienza operativa, non c’è soluzione alcuna per le tante questioni sul tappeto. Il ddl è del tutto inattuale, non presentando, oltretutto, alcuno sbocco possibile riferito all’occupazione. Inattuale, inoltre, per la carenza sostanziale nel rapporto tra scuola e lavoro che diviene semplicemente un enunciato, senza rendere fruibile il diritto all’apprendimento. I Politecnico regionali divengono una cattedrale nel deserto e rientrano anch’essi nella completa ridondanza dei principi normativi. L’invito – ha concluso Galgano – è quello di ritirare il disegno di legge”.
I consiglieri regionali che avevano già espresso le proprie perplessità sul provvedimento, hanno assunto due posizioni diverse. L’una favorevole al rinvio al mittente, l’assessore Liberali nella fattispecie, del provvedimento facendogli rilevare le criticità emerse dalle audizioni e sorvolando sulla sua richiesta di procedere in tempi rapidi all’approvazione in Commissione del provvedimento. Questo per avere un quadro complessivo del parere dell’estensore della norma, con la possibilità di apportare le modifiche opportune per evitare di avere una legge sulla Formazione che non funziona. Di tale avviso i consiglieri Galante, Spada, Santarsiero. Romaniello ha parlato della possibilità, a discrezione del Presidente della Commissione, di ritirare il provvedimento o di votarlo. Mollica ha fatto rilevare come già in precedenza era stato sottolineata l’assenza della parte riguardante la costituzione dell’Agenzia regionale che doveva accorpare ApoFil e Ageforma. Favorevoli al voto odierno sul provvedimento, essendo conclusa la fase delle audizioni, i consiglieri Rosa e Napoli. Tutti d’accordo, comunque, sulla necessità di rivedere il disegno di legge. A tirare le fila del discorso il presidente Bradascio che ha accolto la proposta del consigliere Spada di rimandare l’atto all’Assessore con la registrazione delle audizioni effettuate in Commissione e i tanti punti critici emersi, in attesa di un parere dell’Assessore in merito.
Hanno preso parte ai lavori della Commissione, oltre al presidente Luigi Bradascio (Pp), i consiglieri Achille Spada e Vito Santarsiero (Pd), Michele Napoli (Pdl-Fi), Paolo Galante (Ri), Gianni Rosa (Lb-Fdi), Giannino Romaniello (Gm), Gianni Leggieri (M5s), Francesco Mollica (Udc).