Carmine Vaccaro, segretario generale regionale Uil Basilicata, ha inviato una lettera aperta al Premier Giuseppe Conte. Di seguito il testo integrale.
Gentile Presidente,
la sua visita allo stabilimento di Melfi della Fca coincide con una fase di grande preoccupazione per la vicenda ex Ilva di Taranto e per l’intero settore siderurgia–automotive che nel corso degli ultimi anni ha sofferto più degli altri la crisi economica con la perdita di migliaia di posti di lavoro.
I dipendenti dello stabilimento di Melfi hanno pagato un prezzo molto alto con il ricorso frequente, nel corso dell’anno, agli ammortizzatori sociali.
La situazione difficile che sta vivendo la manifattura italiana è una conseguenza anche dell’assenza di qualsiasi programmazione di politiche industriali da parte dei Governi che l’hanno preceduta.
I sindacati dei metalmeccanici, come deciso nei giorni scorsi dalla Uilm, hanno iniziato la loro riscossa promuovendo mobilitazioni in tutti i luoghi di lavoro per lanciare al Governo un messaggio chiaro e netto: servono riforme strutturali per gli ammortizzatori sociali, investimenti in ricerca e sviluppo, perché non c’è più tempo.
La sua visita, dunque, si carica di aspettative e significati perché è la prima di un Premier dopo il programma di integrazione tra Fca e Psa. Per lo stabilimento di Melfi, come del resto per tutti gli altri italiani, ci sono insidie e potenzialità, tutte ancora da verificare. Ma non saranno certo la più agguerrita competizione di marchi e mercati, la sovrapposizione dei modelli a spaventarci perché è ormai è un falso problema che appartiene a un’antica logica mono brand.
Per il mestiere che svolge il sindacato, ovviamente, il nostro primo obiettivo resta la salvaguardia dei livelli occupazionali e delle produzioni evitando accordi che spezzettino o peggio ancora penalizzino quella che potrebbe diventare l’accresciuta e diversificata produzione italiana complessiva di modelli puntando ad accrescere l’ offerta in fasce di mercato per raccogliere la sfida della competizione. In proposito continuiamo a ritenere che Melfi possa diventare un “avamposto sperimentale” della cooperazione internazionale. Questo innanzitutto perché lo stabilimento lucano può contare sull’alta capacità e professionalità dei suoi dipendenti, ingredienti fondamentali per accogliere produzioni diversificate sino a candidarsi a diventare una nuova struttura dell’automotive mondiale, in grado di accrescere l’occupazione di giovani e laureati lucani. Le prime informazioni diffuse parlano espressamente di «settore mobilità» lasciando chiaramente intendere che i gruppi pensano non solo all’hardware (auto) ma anche al software, cioè i servizi di mobility sempre più importanti nel business dell’automotive .
Se Fca ha bisogno di un partner forte, dotato di piattaforme modulari su cui realizzare il lungo elenco di modelli annunciati dall’ultimo piano industriale, questa è dunque la strada giusta. Per tutto questo la sfida va raccolta da parte di tutti – Governo compreso – tenuto conto che anche la Regione può e deve fare la sua parte rilanciando il Campus Tecnologico di S. Nicola di Melfi.
La sua visita, inoltre, avviene nella fase di più stringente trattativa tra Regione, Total ed Eni e noi abbiamo sempre considerato automotive e petrolio le due straordinarie opportunità per rendere attrattiva la Basilicata per gli investitori italiani e stranieri. Come è avvenuto con la Fca e nell’alimentare con Ferrero pensiamo sia necessario individuare vantaggi competitivi e allocativi per grandi asset di impresa, coinvolgendo grandi imprese private e pubbliche presenti nel Sud. La Zes Jonica, inoltre, dovrà servire ad attuare una perequazione tra i territori e per destinare vantaggi allocativi per le aziende che investono in Basilicata, in cui esse si configurino non semplicemente come un’oasi di riduzione fiscale, ma soprattutto siano capaci di innescare strategie di rete e opere infrastrutturali, collegamenti veloci e copertura dei disagi e degli svantaggi commerciali per le nostre imprese. Occorre rilanciare in un quadro programmatico le misure di sostegno alle imprese che operano nel mondo di industria 4.0 e che potenziano l’occupazione, in particolare quella giovanile. Occorre incentivare gli strumenti classici del credito d’impresa e quelli nello stile dei recenti avvisi regionali (Destinazione Giovani, Destinazione Over35 ), oltre a misure che concorrono a rafforzare gli effetti localizzativi di nuove iniziative imprenditoriali.
Quanto al petrolio pensiamo che l’istituzione del Fondo Sovrano possa rappresentare lo strumento per programmare il futuro della regione afflitta da spopolamento e fuga di cervello attraverso gli effetti generativi delle royalties sul welfare, lo sviluppo locale e l’occupazione anche nel settore dell’automotive.
Avremmo voluto poterle esporre personalmente queste nostre idee, ma, come sa, i sindacati non sono stati ammessi a partecipare.
E’ pertanto quanto più necessario istituire alla Presidenza del Consiglio un “tavolo Basilicata” con il coinvolgimento di tutti i Ministri interessati per affrontare con una visione di insieme queste problematiche.
In noi è ancora vivo il ricordo delle visite dei Premier che l’hanno preceduta, a partire dal primo taglio del nastro. Vorremmo poter ricordare allo stesso modo la sua presenza a Melfi almeno per l’assunzione di un impegno preciso verso la nostra comunità.