Nel pomeriggio di giovedì 21 ottobre l’ex sindaco di Scanzano Jonico Salvatore Iacobellis ha affidato ai social il racconto di un tentativo di aggressione subito dalla moglie domenica scorsa. ‘’Domenica sera- scrive Iacobellis- mia moglie è stata prima insultata e poi ha subito un tentativo di aggressione, per fortuna l’aggressore è stato trattenuto da avventori di un bar che colgo l’occasione per ringraziare. Certo mia moglie non è tipo da tirarsi indietro ne ha subite tante in questi anni e certo non si è tirata indietro ne si è fatta intimorire da un siffatto personaggio, ma credo che ormai sia arrivato il momento di iniziare a pensare di farsi una vita altrove. Le colpe di mia moglie secondo il siffatto personaggio: primo essere mia moglie. Secondo non dovevamo parcheggiare la macchina vicino a quella del figlio, perché se sai di essere nel mirino devi parcheggiare lontano, perché se ti bruciano la macchina come in effetti è successo, si deve bruciare solo la tua. Non è la prima volta che ci tocca subire invettive di questo tipo, già un po’ di anni fa un gruppo di mamme scrisse al prefetto e alla preside della scuola che bisognava costruire un muro per separare i percorsi di ingresso tra me e gli studenti ,perché, cito le testuali parole, se lo fanno saltare in aria la cosa importante che in quel momento sia solo. Certo a me dispiace che per colpire me hanno subito danni anche i miei vicini, ma se la mia famiglia a distanza di tempo deve ancora subire tutto questo credo sia arrivato il momento di lasciare’’.
Restiamo sconcertati dal racconto di Iacobellis, uno degli uomini e amministratori sempre in prima linea nella lotta alla criminalità organizzata e, soprattutto, una persona che ha sempre avuto la forza e il coraggio di denunciare pratiche che, nella maggior parte dei casi, hanno purtroppo trovato tristi conferme nelle inchieste delle Procure e nel commissariamento del consiglio comunale per infiltrazioni mafiose deciso nel dicembre 2019.
Salvatore Iacobellis sappia che non è solo, a lui e alla sua famiglia non solo esprimiamo solidarietà, ma ci uniamo con forza a quello che egli stesso ha sempre ribadito: prima della mafia bisogna combattere la mentalità mafiosa, che è quella che punta il dito su chi suo malgrado subisce ingiustizie e ritorsioni, anche gravi, e non lo fa contro chi è autore o mandante di tali azioni.