La medaglia d’oro al valor civile conferita alla città di Matera per i caduti nella tragica giornata del 21 settembre 1943 sarà ritirata dal sindaco De Ruggieri nelle prossime settimane in occasione di una cerimonia prevista in Quirinale con la partecipazione del presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E’ quanto annunciato dal primo cittadino della città dei Sassi durante il discorso per le celebrazioni del 73° anniversario della data che segna l’insurrezione di Matera, prima città del Sud, contro l’oppressione nazifascista. De Ruggieri ha dato lettura del messaggio inviato dal Capo dello Stato, Sergio Mattarella.
La giornata si è aperta con la deposizione di corone d’alloro al Cippo di via Lucana, alla lapide di via Cappelluti e alla lapide di via Lucana. In questi ultimi due luoghi sono intervenuti attori del Centro di Cultura teatrale Skenè, Marianna di Mona e Nicola Grande che hanno letto rispettivamente un brano ispirato ai fatti avvenuti nel 1943 e i nomi dei caduti.
Il corteo composto dalle autorità e dalle associazioni combattentistiche e d’arma si è poi trasferito in Cattedrale dove il Vescovo, monsignor Pino Caiazzo ha celebrato la santa Messa. Nella sua omelia ha ricordato il sacrificio delle vittime materane e sottolineato il valore della libertà e della giornata che la città stava celebrando. “Un’occasione che è anche memoria, ricordo di quel sacrificio – ha aggiunto.
In conclusione della celebrazione, i partecipanti si sono trasferiti in piazza Vittorio Veneto dove, alla presenza delle autorità, del Capo Dipartimento Affari Interni e Territoriali, Elisabetta Belgiorno, del generale di Brigata Alfonso Di Palma, Comandante della Legione Carabinieri di Basilicata e della Banda della Brigata Pinerolo di Bari, si è svolta la manifestazione civile, alla quale hanno assistito alcune scolaresche della Nicola Festa e della Pascoli.
Gli interventi sono stati aperti da Nicola Grande, che letto nomi e cognomi dei cittadini materani fatti esplodere alle 19.25 del 21 settembre 1943 nella milizia di Via Lucana e Angelo Tataranno, presidente dell’Anpi (Associazione Nazionale Partigiani) che ha annunciato che l’associazione è intenzionata a donare alla città una statua da porre al Cippo di via Lucana, in memoria delle vittime del 21 settembre 1943.
Tataranno ha aggiunto: “La nostra presenza avrà senso finchè ci sarà la necessità di ricordare e battersi per la difesa dei valori fondamentali che la Resistenza ha introdotto nella nostra Costituzione”.
Subito dopo ha preso la parola il presidente della Provincia di Matera, Francesco De Giacomo: “La giornata odierna coincide con il riconoscimento della medaglia d’oro al valor civile che ci è stato riconosciuto dalla Presidenza della Repubblica. Oggi si vuol far memoria dei 21 cittadini che sacrificarono la loro vita; è importante mantenere viva la memoria della storia che è fattore costituente dell’identità stessa, riflessione critica costante”.
Nel suo intervento, il sindaco Raffaello de Ruggieri, facendo riferimento al riconoscimento della medaglia d’oro assegnata a Matera per il valore civile ha letto la lettera del Consigliere direttore dell’ufficio di segreteria del Presidente della Repubblica: “Il Presidente della Repubblica la ringrazia per il cortese invitio a partecipare il 21 settembre alla ricorrenza della strage di Matera, nel 73mo anniversario della insurrezione del popolo materano contro la barbaria nazifascista. Mi rincresce, al riguardo, comunicarle che la mole di impegni già in agenda non consente di darle una risposta positiva. Il Capo dello Stato desidera, tuttavia, far pervenir enell’occasione il suo vivo apprezzamento per l’iniziativa che tende a mantenere viva la memoria di una pagina storica del passato e una pagina tragica del passato onorando quanti hanno combattuto per affermare quei valoro di libertà e democrazia che sono alla base della nostra Costituzione. Con questi sentimenti di forte vicinanza il Presidente Mattarella mi incarica di inviare a lei e a tutta la comunità che, per quel tragico evento è stata insignita della medaglia dìoro al merito civile, i suoi più cordiali saluti”.
Il sindco ha poi sottolineato: “Oggi questa piazza, già piazza dela Fontana e poi del Plebiscito, si colora d’oro, di un colore che dà dignità e autorevolezza alla nostra città. Questa piazza ha seguito i percorsi di democrazia e crescita del nostro Paese e della nostra nazione. Qui celebriamo la Repubblica e la Costituzione, ma non basta solo celebrare. Bisogna ricordare i valori per cui questa democrazia è cresciuta”.
Il sindaco ha poi letto una lettera struggente di un condannato a morte, Giancarlo Passavalli che a 20 anni che in una lettera alla famiglia scriveva: “Caro padre, muoio per la mia patria. Ho sempre fatto il dovere di cittadino e soldato. Spero che il mio esempio serva ai miei fratelli e compagni. Iddio mi ha voluto. Accetto con rassegnazione il suo volere; non piangetemi ma ricordatemi a coloro che mi vollero bene e mi stimarono. Viva L’Italia. Raggiungo con cristiana rassegnazione la mia mamma che saldamente mi protesse. L’amavo troppo la mia patria, non la tradite e voi tutti giovani d’Italia seguite la mia via e avrete il compenso della vostra lotta ardua, nel ricostruire una nuova unità nazionale. Perdono a coloro che mi giustiziano perché non sanno quello che fanno e chel’uccidersi fra fratelli non produrrà mai concordia. A te, papà l’imperituro grazie per ciò che sempre mi permettesti di fare e mi concedesti. Ecco – ha proseguito – cosa è una testimonianza su cui riflettere: si muore a 20 anni nella speranza di costruire una nuova unità nazionale perdonando coloro che uccidono. Questi sono i valori che celebriamo oggi in questa piazza: dobbiamo mettere in atto coerenza di vita e di testimonianza”.
Assessore regionale Luca Braia: “Finalmente il 21 settembre della medaglia d’oro al valor civile. Un riconoscimento al valore come memoria della verità storica che deve servire da guida alle istituzioni tutte. Apriamo gli armadi della vergogna in tutto il mondo! Di seguito la nota integrale inviata alla nostra redazione.
“I valori forti di coloro che, con atti di vero e proprio eroismo, – dichiara l’Assessore alle Politiche Agricole e Forestali Luca Braia – sono deceduti combattendo per la Patria, per difendere dalla violenza dell’occupante nazifascista uomini e cose, dalle truppe tedesche in ritirata che volevano depredare le nostre città dei loro pochi averi.
Questi valori oggi hanno trionfato, anche perché il Governo Renzi ha finalmente tolto ogni forma di secretazione sugli atti contenuti nell’Armadio della Vergogna ritrovato nel 1994, in cui era rinchiuso, tra i 695 fascicoli che riguardavano gli eccidi commessi dai nazisti e dai fascisti durante gli anni della guerra in Italia dal 1943 al 1945, un documento importante, per altro già pubblicato nel 2001 dal Comune di Matera in occasione della visita a Matera del compianto Presidente emerito Ciampi, che possiamo ritenere motivo di rilancio e di accelerazione circa il riconoscimento della medaglia d’oro al valor civile alla città.
Nella pubblicazione, completa delle informazioni e delle notizie su quei fatti, erano contenuti anche due documenti del colonnello Rocco Sanseverino, all’epoca comandante della piazza militare di Matera, insieme a molti altri sull’argomento ”21 settembre 1943” poco conosciuti, o meglio, poco riconosciuti. Documenti scritti proprio per non perdere la memoria dei fatti e dare una ragione di giustizia agli eroici combattenti hanno diritto ad un riconoscimento per aver sacrificato “la propria esistenza, ammirazione e onore; ma soprattutto per far risultare l’apporto della città di Matera nella cacciata dei tedeschi.”
Siamo orgogliosi del riconoscimento di Matera, città medaglia d’oro al merito civile, perché finalmente si afferma che il popolo materano nel 1943 cacciò gli oppressori nazisti dalla città. Matera fu la prima città del Mezzogiorno ad insorgere contro i tedeschi con un sacrificio di tanti cittadini coraggiosi, eroi e splendido esempio di comunità coesa, che sono intervenuti spontaneamente contro il nemico, e che furono vittime di una strage da cui è scaturita una libertà molto più grande, quella di una nazione intera.
Per tutti noi, oggi, dopo 73 anni, ciò è simbolo di una terra che non si è arresa allora e che non si vuole arrendere ancora. Attraverso un ricordo commosso e partecipato, questa mattina, in Cattedrale con le straordinarie parole di Mons. Caiazzo e con la deposizione delle corone di alloro nei luoghi in cui tanti persero la vita, rendiamo ai nostri concittadini onore per aver valorosamente sacrificato tutto ciò che avevano per l’ideale enorme di libertà, con ancora più forte emozione e con finalmente il riconoscimento da parte del Presidente della Repubblica Italiana della medaglia d’oro e contemporaneamente il riconoscimento che la sommossa di Matera fu un fatto di popolo, di civili e di militari, grazie al quale iniziò la resistenza in Italia.
Il riconoscimento al grande gesto eroico – conclude l’Assessore Luca Braia – che ha consentito al popolo materano di riguadagnare la dignità, seppur pagandola a caro prezzo deve pervadere ogni nostra azione attraverso cui garantire sempre i valori della liberà e della giustizia per tutti ed in ogni luogo.”
21 settembre 1943, medaglia d’oro per Matera, nota consigliere regionale Achille Spada
La memoria del valore mostrato dai nostri concittadini di sicuro conferisce un senso particolare alle celebrazioni del 21 Settembre nella città di Matera, le prime dopo il conferimento della medaglia d’oro al valore civile da parte del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
Una simile onorificenza, giunta a seguito dell’eccidio nazifascista del 21 settembre 1943, riconosce la fermezza d’animo dimostrata dai materani, durante i fatti luttuosi che investirono il nostro Paese nel secondo conflitto mondiale. Quanto avvenuto deve fungere da monito nei confronti delle generazione presenti e future, affinché la loro azione sia sempre improntata alla affermazione dei più alti fini umani, così come indicato nella carta costituzionale. Il valore della libertà, inalienabile, deve essere alla base del nostra agire, il solo in grado di improntare le ragione dello stare insieme.
21 settembre 1943, medaglia d’oro per Matera, consigliere regionale Roberto Cifarelli (PD): “Dopo 73 anni giustizia è fatta”.
“Oggi ho partecipato con profondo orgoglio alle celebrazioni del 21 settembre 1943 soprattutto perché oggi coincide con il riconoscimento alla città di Matera della medaglia d’oro al valor civile per l’eccidio del XXI settembre 1943 ricevuto dalla Presidenza della Repubblica.
Dopo 73 anni giustizia è fatta: a Matera, prima città meridionale a sollevarsi contro l’occupazione nazista viene riconosciuto il grande sacrificio per l’eccidio del XXI settembre 1943 avvenuto con grande spargimento di sangue e sofferenze ancora esistenti e per questo è importante mantenere viva la memoria della storia che è fattore costituente dell’identità stessa della nostra comunità.
Il sacrificio delle vittime materane deve rimanere sempre nella nostra memoria esia d’esempio per le giovani generazioni.
Il riconoscimento frutto dell’impegno civile e culturale di diversi Sindaci e amministratori comunali, di tantissimi cittadini giunge in un momento molto importante del viaggio di avvicinamento al 2019 quando la città rappresenterà l’Italia quale Capitale Europea della Cultura.
Ai tanti che con le loro testimonianze e le loro ricostruzioni hanno fornito tutta la documentazione che ha potuto rendere giustizia del sacrificio dei nostri concittadini va tutta la nostra gratitudine”.
La fotogallery della cerimonia per il 21 settembre 1943 (foto www.SassiLive.it)
Prima che De Ruggieri ritiri la medaglia d’oro occorre ricordare che lo stesso sindaco ha dato la possibilità a lotta studentesca (organizzazione giovanile legata ai nenoazisti di forza nuova) di sfilare per le vie di Matera il primo maggio. Come mai nessun giornalista ricorda questo episodio? Evidentemente nessuno ha il coraggio di dire che De Ruggieri è un antifascista da parata o di facciata.