Celebrato in mattinata a Matera il 72° anniversario del 21 settembre 1943, giornata storica per la città di Sassi perché segna la liberazione dall’oppressione nazifascista. Prima città del Sud Italia a ribellarsi, si è meritata per questo motivo la medaglia d’argento al valor militare anche se da diversi anni si chiede al Ministero dell’Interno di riconoscere alla città di Matera la medaglia d’oro al valore civile. Ancora una volta le celebrazioni sono cominciate con la deposizione di corone di alloro al cippo di via Lucana, sulla lapide di via Cappelluti presso la Camera di Commercio e sulla lapide di via Lucana presso l’ex sede della Società Elettrica. Dopo la Santa Messa celebrata da Monsignor Salvatore Ligorio presso la chiesa di San Francesco d’Assisi le autorità e le Associazioni
Combattentistiche e d’Arma si sono ritrovate per raggiungere in corteo piazza Vittorio Veneto dove il protocollo prevede gli Onori al Rappresentante del Governo e la deposizione di corone di alloro al Monumento ai Caduti. La cerimonia si è conclusa con gli interventi di Angelo Tataranno Presidente della sezione di Matera dell’associazione nazionale partigiani d’Italia, del presidente della Provincia di Matera Francesco De Giacomo, del sindaco di Matera Raffaello De Ruggieri e del senatore Filippo Bubbico, Vice Ministro dell’Interno.
Particolarmente ricco di emozioni il discorso a braccio di Raffaello De Ruggieri, per la prima volta impegnato con la fascia tricolore da sindaco di Matera di questa giornata storica per la nostra città. De Ruggieri, che all’epoca aveva otto anni, ricorda perfettamente alcuni momenti cruciali di quel tragico 21 settembre 1943. In particolare il sindaco ha ricordato che l’ospitalità garantita in quei giorni drammatici dai materani ai militari dell’Aviazione e tra questi l’aviatore Nuvoloni ospitato dalla sua famiglia, la fuga della sua famiglia che abitava in via Lucana 11 prima nel palazzo Caropreso e poi nel Palazzo Bronzini, in via Duomo 2, dove abitavano i cugini di sua madre, Domenico, Giovanbattista e Antonio Bronzini, cercando di non calpestare i bossoli che giacevano sul pavimento di piazza Vittorio Veneto. L’ultimo episodio citato dal sindaco conferma alcuni valori che oggi andati perduti, l’amore di patria e l’onestà. Anche il padre di Raffaello De Ruggieri era un avvocato e un suo collega, Mario Greco di Martina Franca decise con un pizzico di ingenuità di raggiungere Matera assieme ad un suo cliente per eseguire un pignoramento. Fu fermato dai tedeschi e Greco riuscì a convincerli che era arrivato a Matera per motivi professionali. L’episodio fu raccontato a casa di De Ruggieri e il padre di Raffaello invitò il suo collega di Martina Franca a lasciare presto la città perchè la situazione volgeva al peggio. Greco disse che aveva dato la sua parola d’onore ai tedeschi che sarebbe tornato nella Milizia di via Cappuccini e lì questo avvocato di Martina trovò la morte assieme a tanti cittadini materani. Fu un giornata terribile e solo il giorno dopo Matera cominciava a respirare la libertà quando arrivarono le auto blindate degli americani, dei canadesi e dei sudafricani, che facevano parte del reparto del “Gatto nero”. Vi ho raccontato questi episodi perchè porto ancora addosso le testimonianze di quanto ho vissuto e perchè le cerimonie in cui non si raccontano fatti vissuti possono diventare retorica”. E per rendere ancora più emozionante il suo discorso De Ruggieri ha citato anche alcuni brani tratti dall’esperienza vissuta a Matera da Carlo Levi.
Il vice Ministro Filippo Bubbico ha ringraziato De Ruggieri per i ricordi personali legati a questa giornata storica per Matera e ha ribadito che sarà portata avanti un’azione comune affinchè alla città dei Sassi possa essere riconosciuta anche la medaglia d’oro al valore civile.
Michele Capolupo
La cerimonia del ricordo del 21 settembre 1943 (foto www.SassiLive.it)
Siamo preoccupati perché ancora non arriva il comunicato di Angelino e del circolo degli amici (a proposito, ma chi sono questi amici segreti, ci può fare qualche nome?)
Credo che uno sei proprio tu Marco1 che una manifestazione celebrativa importante te ne esci con una provocazione fuori tema ed “all’ANGELINO” maniera.
nino silecchia