Riportiamo di seguito l’intervento di Pietro Simonetti, responsabile del Coordinamento politiche migranti per la Regione Basilicata sull’ordinanza di messa in sicurezza dell’area di Boreano.
“Occorre stringersi adesso attorno al sindaco di Venosa che ha firmato l’ordinanza di bonifica e messa in sicurezza dell’area di Boreano. E’ stato coraggioso. Altri non hanno fatto nulla prima di lui. A Boreano restano le ceneri ed i rifiuti dell’ultimo incendio, mentre pochi migranti, in gran parte irregolari o espulsi restano nell’area. Occorre anche dare atto dell’impegno alla Croce Rossa che ha aperto il Centro di Venosa dove ci sono 33 ospiti provenienti da Boreano, due mesi prima dell’inizio della campagna del pomodoro. Sono volontari, il resto è cronaca di tentativi di mantenere la zona franca di Boreano e Le Mattinelle, come in Puglia Rignano e Nardo. Con la firma del protocollo del 27 maggio tutto cambia. Adesso sono le Prefetture a coordinare le iniziative. Vorrei dire a caporali, bianchi e stranieri, associati pseudo tutori della ‘nuova ruralità’che, forse, una stagione è finita. Non si rassegneranno i caporali che l’anno scorso hanno ricavato molto (solo a Boreano oltre 1,5 milioni), ne quelli della casa gialla vicino a Le Mattinelle. Il coraggio del sindaco di Venosa e di tanti altri propone un percorso decisivo.”