Migranti, Pietro Simonetti (Tavolo Nazionale caporalato-Ministero del Lavoro): “Morire ventenni per il lavoro e l’economia di una regione”. Di seguito la nota integrale.
“Questa mattina la stampa dava conto degli indici di spopolamento della Basilicata per il bassissimo tasso di nascite oltre all’aumenti della mortalità per effetto della popolazione anziana.
Poi è arrivata la terribile informazione dei due giovani ventenni rumeni boscaioli morti a Brienza da giorni.
Le prime informazioni parlano esalazioni di una stufa a gas utilizzata per riscaldare la camera di una casa rurale.
Non si può morire così a vent’anni. Non e’la prima volta. Era già accaduto a Tito.
I migranti stranieri residenti in Basilicata sono nel 2021 circa 24.000.Quelli che lavorano oltre 50.000, prevalentemente occupati in agricoltura, lavoro di cura, zootecnia, industria boschiva e nel ciclo delle costruzioni.
Un 40%di questa manodopera lavora in nero. Molte abitazioni sono prive di riscaldamento molte sono di fortuna.
A fronte del contributo che l’immigrazione fornisce al sistema produttivo e dei servizi in Basilicata ,in termini di reddito e di valore aggiunto ,si registra da tempo una scarsa attenzione dei Comuni e degli Enti territoriali sulle condizioni di vita e di lavoro di queste persone.
Non si tratta solo di sfruttamento lavorativo, della mancata attuazione dei contratti di lavoro e dell’assicurazione previdenziale. Molto di più :compartimenti che partono da una concezione prima di tutto prevalentemente culturale. I migranti, come le parti deboli della società possono essere sfruttati e trattati con l’esclusione e la marginilità in una regione che ha visto emigrare dal 1860 oltre 800.000 lucani diventati ad oggi 1,2 milioni con i discendenti.
Ora arriverà puntualmente il cordoglio. Invece della necessaria è dovuta modifica dei comportamenti con l’attuazione di politiche di prevenzione per condizioni dignitose di vita e di lavoro per questi migranti che sono circa il 10% della popolazione lucana ed il 25% di quella lavorativa.
La comunità rumena ufficiale è oltre 8000 unità ma arriva a circa 15.000 con gli stagionale e le badanti.”