Mazzilli (consigliere comunale PDL) su firma Accordo di Programma fra il Miur, la Regione e l’Unibas
“In un momento di profonda ed universale crisi economica che ha imposto al Governo nazionale la rigorosa salvaguardia dei conti pubblici, anche attraverso una razionalizzazione delle spese che coinvolge settori importanti come quello dell’Università e della Ricerca, l’accordo sottoscritto tra il Ministero dell’Istruzione, la Regione Basilicata e l’Università della nostra regione rappresenta un traguarda di grande importanza, o, per dirla con le parole del Presidente De Filippo “qualcosa di grandissimo valore”.
Commenta così il Consigliere del PDL Fabio Mazzilli l’accordo sottoscritto nell’ambito dell’università e della ricerca, che, “così come commentato in maniera unanime da tutti i sottoscrittori, mette al riparo la Basilicata dai rischi che corrono tutte le piccole università in questo momento e le dà, anzi, importanti prospettive di crescita, anche attraverso una serie di deroghe alle normative nazionali che questo accordo contiene” rileva Mazzilli.
“Questo accordo è stato possibile grazie all’importante lavoro compiuto negli anni dall’ateneo lucano, oggi sapientemente guidato dal Rettore Fiorentino, lavoro e risultati certificati dal Ministero dell’Istruzione, dal grande impegno profuso dal Sottosegretario Viceconte nel promuovere uno dei primi accordi di programma di questo tipo, e dalla Regione Basilicata, che ha deciso importanti stanziamenti (10 Milioni di euro l’anno) per i prossimi 12 anni, a testimonianza del ruolo che l’università ricopre nella nostra regione”.
“I giovani lucani, pertanto, potranno continuare i propri percorsi di studi nella nostra terra, contribuendo a scongiurare il fenomeno dell’emigrazione di cervelli che impoverisce i territori sia economicamente che culturalmente; auspichiamo, pertanto, – conclude Mazzilli – che partendo da questo accordo, che contiene in se anche l’importante prospettiva di un Collegio Universitario da realizzare sul territorio regionale, possa attuarsi in maniera più compiuta una diversificazione formativa che raccolga i contributi sia della sede di Potenza che di quella di Matera, città la nostra per la quale l’università offre strategiche prospettive sia di studio che di ricerca e, si spera sempre più per il futuro, anche di interfaccia verso il mondo del lavoro”.
Fabio Mazzilli, Consigliere comunale PDL
Braia (PD): “Premiata dal MIUR la scommessa del Presidente e della maggioranza sull’Università in Basilicata”.
L’accordo siglato ieri con il MIUR dal presidente De Filippo coadiuvato da Mauro Fiorentino, Rettore del nostro Ateneo, è un grandissimo risultato conseguito con l’umiltà ed il valore di coloro che si è soliti indicare come top performer.
E’ un risultato di grande valore storico-strategico perché oltre a prevedere il mantenimento degli attuali percorsi formativi, implementando pure l’attività di ricerca, amplia i confini geografici dell’Unibas prevedendo l’istituzione di un “Collegio universitario della Basilicata” che assieme al MIUR profonderà un mirato impegno sulle politiche di diritto allo studio, lodevole esempio di sensibilità di uno stato democratico.
L’accordo sigilla pure la imprescindibile “corrispondenza biunivoca” tra i due poli delle provincie, e qui vorrei ripercorrere quanto ho enunciato già nei giorni scorsi a proposito del campus universitario in itinere d’attuazione nel capoluogo materano: la chiave di volta del futuro successo del sistema universitario Basilicata passa dal concetto di attrattivita’, connessa sia all’intrinseco valore culturale del luogo simbolo (Matera) sia a quel potenziale bacino di utenza, su questa sponda lucana, che coinvolge territori importanti – per numero di abitanti – della provincia di Bari e Taranto, vicini di casa che guardano con crescente interesse al centro patrimonio dell’Unesco come crogiuolo di cultura e città a misura di studente.
E condivido pienamente quanto richiamato dai miei colleghi sulla necessaria istituzione di un Dipartimento Cultura per completare il trait d’union dell’Ateneo con il territorio ed i suoi beni paesaggistici e architettonici.
Per non dimenticare che sono questi i luoghi in cui nascono i sogni, le ambizioni o, più semplicemente, le speranze dei giovani “born nelle terre del Sud-Italia”.
Consigliere regionale PD Luca Braia
Unibas, Stella chiede attenzione per il polo materano
Matera, 04 agosto 2011 – Il presidente della Provincia di Matera è soddisfatto per l’Accordo di programma sottoscritto dalla Regione Basilicata e dal Miur.
“Per costruire sviluppo certo – ha sottolineato il presidente Franco Stella – è necessario investire in formazione e ricerca. L’Ateneo lucano, così come è stato riconosciuto a Roma, ha raggiunto risultati positivi che incentiveranno la permanenza dei nostri giovani. Uno strumento importante per frenare la fuga dei cervelli che, per poter funzionare sul lungo periodo così da produrre risultati importanti, deve contare su un’attenzione costante da parte del governo nazionale.”
“Auspico che in questo percorso di rilancio dell’Università di Basilicata – ha concluso Stella – possano trovare altrettanta sensibilità e incoraggiamento i lavori del Polo universitario di Matera. La ristrutturazione del Padiglione Plasmati, sede universitaria, e la riconversione del Padiglione Stella a Casa dello Studente costituiscono due cuori di un progetto considerato strategico da e per l’intera comunità.”
Il presidente della Regione, Vito De Filippo, il ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca Maria Stella Gelmini e il Rettore dell’Università degli Studi della Basilicata, Mauro Fiorentino sottoscriveranno mercoledì 3 agosto a Roma (ore 12 – Sala dei Ministri – secondo piano sede Miur, viale Trastevere 76) un Accordo di programma per l’Ateneo lucano.
L’accordo riconosce l’investimento fatto dalla Regione sull’Università della Basilicata adeguando la normativa nazionale, che impone agli atenei rigidi standard, alla peculiare realtà lucana, grazie all concessione di Una serie di deroghe sostenibili proprio grazie all’intervento della Regione.
Dal 2007 al 2012, grazie a due accordi triennali, il sostegno offerto dalla Regione all’ateneo si è quantificato in 43 milioni di euro, ma l’investimento in ricerca e conoscenza fatti da via Anzio è in crescita con un piano dodecennale, a partire dal 2011 fino al 2022, che impegnerà la Regione al sostegno di lungo periodo del programma di riorganizzazione dell’Università della Basilicata, valorizzandone l’offerta didattica e formativa.
A quasi trent’anni dalla sua istituzione, l’Università della Basilicata ha raggiunto un assetto “a misura di territorio”, con un’offerta formativa variegata ed equilibrata che consente a un’alta percentuale di giovani lucani di studiare nella propria regione e con un legame didattica-ricerca caratterizzato dalla filiera lauree magistrali-dottorati di ricerca, che tende a mitigare il rischio ancora molto forte di una migrazione intellettuale post-lauream.
I buoni risultati ottenuti dalla Università della Basilicata nel campo della ricerca sono attestati dall’ottima valutazione del Comitato di indirizzo per la valutazione della ricerca (Civr). Degne di menzione, come si evince dal saldo premiale del Miur per il 2010, sono le attività di orientamento condotte dall’Università e i dottorati di ricerca. Nonostante tutto, l’Università della Basilicata ha dovuto confrontarsi con i tagli e i severi vincoli delle leggi statali. Soprattutto le limitazioni imposte dal turn over, a partire dal 2008, hanno impedito di completare i cosiddetti “piani di raggiungimento dei requisiti necessari di docenza”, richiesti dalla normativa sulle Università per l’attivazione dell’offerta formativa. Con l’accordo di programma, l’Università potrà pianificare un altro ciclo dei nuovi corsi di Laurea magistrale istituiti presso le Facoltà di Farmacia e di Lettere e Filosofia e del corso di studi della Facoltà di Economia, e procedere all’assunzione di ricercatori a tempo determinato, assicurando così il prosieguo delle attività di ricerca scientifica.
“La Basilicata dei piccoli numeri – ha commentato il presidente della Regione, Vito De Filippo – presenta specificità e caratteristiche che mal si adattano a parametri di altre parti del Paese. Così l’Università, che per noi è fattore di crescita, non potrà mai rispettare quei parametri numerici validi per gli atenei delle Metropoli e l’accordo che abbiamo messo su col Ministero, pur lasciando alla Regione il compito di reperire i finanziamenti necessari a colmare il divario, riconosce questa peculiarità consentendo nei fatti all’Università di Basilicata di continuare ad esistere. Come Regione Basilicata abbiamo creduto fortemente nelle potenzialità dell’Università, impegnandoci a investire, per oltre un decennio, risorse ingenti e ancor più importanti in periodi di crisi come questi, ma abbiamo preteso un’intesa che eliminasse quei lacci procedurali che potevano comunque finir col rendere vani tutti gli sforzi”.
In merito all’accordo che sarà firmato tra Miur, Regione Basilicata e Università degli studi della Basilicata è arrivata la nota del consigliere regionale Luca Braia, che riportiamo integralmente.
In concomitanza con la firma, dell’accordo per tenere in vita l’ateneo di Basilicata, per la sede di Matera dell’Università di Basilicata si paventa il rischio di un’iniziativa tanto contraddittoria quanto anacronistica.
Apprendo, da fonti assolutamente attendibili, che all’Unibas è stata messa in campo un’azione improvvida, spero solo indotta dai rigidi dettami nazionali, che consiste in un progetto di spostamento della Facoltà di scienze della Formazione primaria che attualmente ha sede a Matera e che potrebbe essere “dirottata” a Potenza.
Qui ci viene in aiuto l’aggettivo, tratto dal nome del maresciallo francese Jacques de La Palice, lapalissiano: lascio ai lettori di questo messaggio l’ovvietà e la logica che sorreggono le argomentazioni a seguire.
Ad oggi il capoluogo materano, già proiettato in un ambizioso progetto strategico, riserva 13 mila metri quadri di cultura (le tre sedi universitarie dell’ateneo) che confluiranno nell’istituendo Campus universitario, in itinere di realizzazione nei prossimi anni, completo di tutto ciò che rappresenta l’Università, dico un vero ateneo con aule, uffici, laboratori, studi, biblioteche, impianti sportivi, mensa, spazi ricreativi e casa dello studente! E poi ancora parcheggi e servizi d’ogni genere! Lo immaginate? Un vero campus universitario in una città patrimonio dell’Unesco, con la storia nella storia e che ad oggi però non ha luoghi dignitosi e, soprattutto, funzionali a studiarla per raccontarla, dico tutta quella storia e tanta altra cultura!
I filosofi l’avrebbero definito un connubio perfetto, ma la realtà fino a ieri ce l’ha negato con imbarazzante spavalderia; da oggi (già da qualche tempo, in verità) esiste realmente la strategia d’intervento certa ed in attuazione, con una Regione Basilicata che ha giocato una importantissima e costosa “fiche” del valore di circa trenta milioni di euro per il progetto.
Il dato oggettivo di oggi intanto (al di là di campanili che potrebbero suonare solo note stonate) è che il corso di laurea di Scienze della Formazione primaria, a Matera, è quello con il più elevato numero di iscritti e conta oltre 1000 unità, come dire sostituiamo il motore alla Ferrari tanto resta bella comunque.
Porrò tutta l’attenzione necessaria alla vicenda mettendo in campo ogni azione ispettiva asserita al mio ruolo istituzionale opponendomi con forza, senza ideologismi e sterili campanili, a qualunque iniziativa che tendi a smantellare il sistema universitario lucano e non dia centralità ad una sede con adeguati numeri e contenuti nel luogo in cui la testimonianza di storia e cultura è divenuto patrimonio dell’umanità.
E ringrazio sin d’ora il nostro presidente De Filippo, fulgido baluardo della dignità della nostra regione, che sono certo mi aiuterà a fugare ogni dubbio sulla questione, magari approfittando proprio della giornata di domani in cui sottoscriverà un Accordo di Programma con il ministro Gelmini ed alla presenza Di Mauro Fiorentino, Rettore dell’Università di Basilicata, per ricucire un ateneo su misura alla nostra terra: un documento con le dovute deroghe ad un piano nazionale asfissiante per l’ente Regione lucano che, nell’ultimo decennio, ha impegnato ingenti risorse per lo sviluppo dell’Ateneo e che ha già nella sua pianificazione un lungo percorso di crescita per almeno altri dieci anni; un impegno continuo per un risorsa, quella dell’alta formazione, della specializzazione e della ricerca, che è stata, è e vuole continuare ad essere una chance di riscossa del nostro territorio: la nostra Università, del resto, nasceva trent’anni or sono dall’urlo di dolore delle macerie del sisma che inghiottì la nostra terra nell’ottanta; era il nostro anelito alla rinascita.
La Puglia non è poi così lontana… ma a perdere ci sarebbero Matera e l’intera Basilicata.
Luca Braia, Consigliere regionale PD
SANTOCHIRICO: “ORA IL DIPARTIMENTO DEI BENI CULTURALI”
“Positivo l’accordo tra Regione, Ministero e Università che non sacrifica nessuna facoltà”
Matera, 3 agosto 2011
“Un accordo positivo, che sperimenta un efficace modello di concertazione fra Ministero, Regione e Università, e coglie i risultati di un percorso di attenzione costante, di dialogo e interazione”. Il consigliere regionale Vincenzo Santochirico (Pd) si dice soddisfatto per “un’intesa che consente di rilanciare il potenziale dell’università lucana, e del polo materano in particolare, che può contare tanto sull’offerta didattica e formativa, quanto su disponibilità di strutture e risorse”.
“Alla luce delle rassicurazioni del presidente Vito De Filippo e del rettore Mauro Fiorentino, appare chiaro – prosegue Santochirico – che la facoltà di Scienze della formazione primaria, così come le altre facoltà, potranno continuare a svilupparsi e ad accrescere le capacità attrattive dell’Università, soprattutto nei confronti dei giovani studenti provenienti dalla Puglia. L’accordo odierno, inoltre, è l’occasione per migliorare ulteriormente l’offerta formativa, con l’istituzione ad esempio, del Dipartimento dei Beni culturali e Ambientali, per il quale è già in corso un lavoro intenso e importante da parte degli organismi accademici. Si rilancerebbe, in questo modo, il progetto di una città che deve puntare su cultura, ambiente, turismo e ricerca per ridisegnare la propria fisionomia e la propria prospettiva. Il Dipartimento dei Beni culturali e ambientali sarebbe l’ulteriore tassello per rafforzare la candidatura di Matera a Capitale europea della cultura, ponendosi in profonda e intensa sintonia con la rilevante tradizione culturale delle città dei Sassi e con le vivaci dinamiche economiche e sociali che hanno permeato il territorio materano”.
“Rispetto a questa prospettiva – ha concluso Santochirico – mi sento impegnato a proseguire tenacemente il lavoro svolto negli ultimi anni, affinché, oltre alla realizzazione delle infrastrutture programmate (campus, cui si aggiungerà la casa dello studente che sarà appaltata a settembre), anche l’offerta didattica e formativa interagisca sempre più efficacemente con le potenzialità della città di Matera e dell’intera regione”.
Vincenzo Santochico, Consigliere regionale PD