Sulla vicenda del Mulino Alvino la segreteria dell’IDV ricorda che il consigliere comunale Michele Paterino aveva anticipato nel 2012 la sentenza del Tar. Di seguito la nota integrale.
La vicenda del Mulino Alvino portata alla ribalta nei giorni scorsi dalla sentenza del Tar sembra un film già visto.
Non più tardi del settembre del 2012 Il consigliere IdV Paterino presentava, in Consiglio comunale, una mozione di indirizzo avente come oggetto “Legge 12 luglio 2011 n.106: indirizzo interpretativo di gestione dell’art. 5 comma 9-14”, proprio per far chiarezza e offrire un indirizzo “politico” da attribuire alla questione del mulino Alvino.
La mozione fu approvata e sottoscritta anche da consiglieri di maggioranza, ovvero col contributo di chi aveva condiviso il pensiero di Paterino che, con la stessa mozione, ribadiva la necessità che la politica e, nello specifico, il Consiglio comunale tornasse a svolgere il proprio ruolo di principale organo amministrativo, deputato a decidere e fissare indirizzi e obiettivi, considerandola un’esigenza irrinunciabile per la città di Matera.
Non sorprende che il Tar abbia pedissequamente riportato, nella propria motivazione, i concetti espressi nella mozione.
Sorprende invece come tutti i profeti del giorno dopo si affannino a pubblicare dichiarazioni e a chiedere dimissioni.
Questa città più che di novelli profeti ha bisogno di politici guidati dal senso di responsabilità e capacità di perseguire l’interesse pubblico, adottando decisioni e indirizzi nella totale trasparenza e imparzialità.
Probabilmente la città di Matera farebbe volentieri a meno di quella parte politica che ha fatto della deroga o dell’assenza di regole, condoni e altro, una “regola politica” da applicare sempre e comunque, tanto che molti della minoranza nell’occasione si sonno affannati a sostenere la scellerata scelta che è stata puntualmente cassata dal Tar.
Se questa maggioranza e questo Sindaco ascoltassero e tenessero in considerazioni gli atteggiamenti critici presenti al proprio interno, che non sono da confondere con gli atteggiamenti strumentali od ostili a quel programma che il centro-sinistra si è dato, probabilmente Matera riscatterebbe decenni di varianti e proroghe sistematicamente adottate e puntualmente risultate dannose per l’interesse generale.
Infatti nella mozione presentata si denunciava, soprattutto a seguito dell’entrata in vigore della Legge 106/2011 (cosiddetta legge Berlusconi o piano casa 2), la necessità e l’opportunità di evitare una “svolta a destra” ovvero una interpretazione “speculativa” che favorisse una puntuale “deroga” agli ordinari strumenti di pianificazione urbanistica generale.
Ci si chiede dov’erano coloro che puntualmente ogni domenica si affannano a raccogliere firme e adesioni, elevandosi ad esclusivi moralizzatori e depositari di buoni propositi.
Per questo motivo siamo convinti che la pianificazione e la programmazione, soprattutto se condivisa e partecipata possa essere l’antidoto migliore per combattere l’antipolitica, il populismo e la demagogia sempre più dilagante nei palazzi ma soprattutto nelle piazze.
Il TAR: organo di giustizia amministrativa si è ispirato a Paterino ed i giornalisti che scrissero sulla rappresentazione del Vangelo Secondo Matteo fatta nella settimana santa del 2004 si sono ispirati agfli scritti di Leporace di qualche settimana fa.
Non c’è dubbio Matera è terra di PROFETI. Senza dare del TU a NESSUNO e senza entrare nel merito di chi raccoglie o meno le firme la domenica.
Le dimissioni di Adduce, Giunta e perchè no del Consiglio mi sembra cosa saggia!!!!!!!!!!!!!!!
pur nel rispetto dei PROFETI vorrei agingungewre qualche altra cosa.
Fino a prova contraria i ricorsi non si fanno ad opera dello Spirito Santo. c’è sempre qualcuno che lo cura e Paterino in quei giorni, entro il 7 Gennaio del 2013, ha consumato le suole delle scarpe a passeggiare per il Corso!