Neve penalizza il Materano, Regione respinge richiesta di Stella per stato calamità naturale. Cade nel vuoto anche appello di Benedetto
Il Presidente della Provincia di Matera Franco Stella ha inviato una lettera al Governatore lucano Vito De Filippo, all’assessore alle infrstrutture Agatino Mancusi e per conoscenza al Prefetto di Matera Luigi Pizzi per invocare lo stato di calamità naturale a favore di un territorio messo in ginocchio da una crisi senza precedenti
Riportiamo di seguito il testo integrale della lettera
Oggetto: Richiesta stato di calamità naturale
Egregio Sig. Presidente, Egregio Assessore,
ancora una volta il Materano si trova a un passo da una crisi globale e senza precedenti. Dopo i trascorsi eventi calamitosi che hanno messo in ginocchio tutto il territorio, decretando il fallimento di numerose aziende operanti nel comparto agricolo già duramente provato dalla crisi mondiale, con ulteriori gravi ripercussioni sul settore turistico, le copiose e abbondanti nevicate che stanno interessando la provincia da oltre 24 ore, in maniera ininterrotta, minacciano seriamente la ripresa dello sviluppo.
Per quanto attiene alle strade provinciali, numerosissime sono state le operazioni disposte
ed effettuate sia con il personale e i mezzi dell’Ente, che ha assicurato il pronto intervento per
fronteggiare lo stato di emergenza rendendo operativo il Piano neve già dalla giornata di sabato 4
febbraio ed emettendo l’ordinanza di obbligo di catene a bordo nella giornata di ieri 6 febbraio, sia
ricorrendo a oltre 20 ditte esterne, il tutto con l’ausilio dei Vigili del Fuoco e delle forze
dell’Ordine.
A fronte delle gravissime condizioni evidenziate sin qui, che hanno ulteriormente destabilizzato il territorio provinciale, questa Amministrazione chiede alle SS.LL. l’immediato riconoscimento dello stato di calamità naturale oltre alla disponibilità di ulteriori risorse economiche utili a finanziare interventi di ripristino delle funzionalità delle opere pubbliche, strade ed edifici, danneggiate dai noti eventi. Al riguardo non si mancherà di fornire precise e puntuali relazioni tecniche che attestino l’entità e la tipologia dei danni subiti.
Ringrazio le SS.LL. per l’attenzione e per il cortese riscontro che vorranno fornire.
Franco Stella, presidente Provincia di Matera
NEVE: BENEDETTO (CONSIGLIERE REGIONALE IDV), AFFRONTARE ADEGUATAMENTE L’EMERGENZA
“Raccogliere l’SOS del Presidente della Provincia di Matera Stella chiedendo allo Stato, come hanno già fatto le Regioni Abruzzo e Lazio lo stato di calamità, e raccogliere gli appelli che continuano ad arrivare a distanza di ore dai sindaci dei Comuni della Collina e Montagna Materana per chiedere interventi adeguati, a livello nazionale, da società che devono garantire i servizi essenziali a cittadini ed imprese e, a livello regionale, con una più efficace azione di coordinamento della struttura regionale di Protezione Civile”: è la sollecitazione del presidente del Gruppo IdV alla Regione Nicola Benedetto.
“Siamo di fronte ad una situazione d’emergenza neve diffusa, sia pure con differenzazioni, su tutto il territorio regionale, dal Potentino al Materano, che – aggiunge Benedetto – non serve sdrammatizzare e tanto meno sottovalutare. Dal vocabolario politico, specie in queste ore, deve scomparire il termine “sotto controllo”. Quando comunità locali piccole o grandi che siano, attività produttive, piccole e medie imprese, aziende agricole, esercizi commerciali sono in una situazione di difficoltà come quella di questi giorni ed in alcuni casi sono costrette alla paralisi completa – dice il presidente del Gruppo IdV – più che le polemiche su responsabilità, inadeguatezze, rilassatezze, devono prevalere l’impegno per dimostrare proprio in queste circostanze la presenza dello Stato e della Regione tra i cittadini. E’ evidente che quanto sta accadendo da giorni deve diventare motivo di riflessione politica ed istituzionale per esaminare i limiti evidenziati sinora a livello di Protezione Civile regionale e i punti deboli dei tanti Piani neve messi a punto, sulla carta, a livello di Prefetture come di Province e Comuni. Per ora, tenuto conto che le previsioni meteo ci invitano a prepararci ad affrontare altre nevicate – afferma Benedetto – si deve compiere il massimo sforzo per dare risposte alle domande più urgenti dei cittadini che sono innanzitutto di trasferimento per raggiungere famiglia e posto di lavoro, di acquisti alimentari, assistenza sanitaria e sociale, evitando che il blocco della Fiat di Melfi diventa il segno di rassegnazione perché quando nevica si debba per forza bloccare ogni attività produttiva e la gente debba restare a casa. La Regione ha tutte le condizioni, le possibilità, gli uomini (specie valorizzando il volontariato), gli strumenti perché anche una nevicata abbandonante non diventi emergenza di lunga durata”.
REGIONE BASILICATA RESPINGE PROPOSTA DELLA PROVINCIA DI MATERA PER STATO DI CALAMITA’ NATURALE DOPO LE NEVICATE DI QUESTA SETTIMANA.
In riferimento alla richiesta di invocare lo stato di calamità naturale rivolto alla Regione Basilicata da parte della Provincia di Matera, sostenuta anche dal consigliere regionale Benedetto, la Regione Basilicata ha respinto la proposta precisando che non sarà chiesto al Governo centralae lo stato di emergenza per non far aumentare tasse. Riportiamo di seguito la nota integrale della Regione Basilicata.
La scelta è di operare, fino a quando sarà possibile, con mezzi propri e di altre amministrazioni. Diversamente crescerebbero costo benzina e carico fiscale
La Regione Basilicata sta mettendo in campo tutte le iniziative necessarie a fronteggiare l’emergenza maltempo cercando di evitare di avanzare la richiesta dello stato di emergenza, in analogia a quanto fatto da tutte le regioni italiane, poiché tale richiesta comporterebbe in automatico, l’applicazione della così detta “tassa sulle disgrazie”, ossia l’elevazione al massimo di tutte le addizionali fiscali sul territorio regionale.
Con la richiesta, infatti, si dovrebbe procedere ad aumentare le accise sui carburanti di 5 centesimi di euro al litro, l’addizionale Irap dal 4,75% al 5,75% (+1%) l’addizionale Irpef dallo 0,90% all’1,40% (+50%) la tassa automobilistica del 10%. La legge 10/2011 (che ha convertito il decreto mille proroghe del 2010) ha infatti modificato il meccanismo della richiesta dello stato di emergenza, eliminando l’intervento finanziario dello Stato nella gestione delle operazioni e ponendo il carico sulle risorse regionali o sulla leva finanziaria a carico di cittadini e imprese del territorio in cui l’evento si verifica. Solo qualora questi mezzi non dovessero bastare la Regione potrebbe avanzare richiesta di un contributo allo Stato che, tuttavia, non sarebbe né obbligatorio nè certo in virtù dell’assenza di fondi sul relativo capitolo di bilancio.
Lo stesso problema era stato evidenziato appena ieri dal capo della Protezione Civile Nazionale, Prefetto Gabrielli secondo cui “In questi giorni i governatori delle regioni colpite dal maltempo non hanno chiesto lo stato di emergenza perché sanno che la richiesta si concluderebbe con un innalzamento delle accise sulla benzina”.
Conseguentemente, la Regione Basilicata ha deciso di fronteggiare l’emergenza, fino a quando sarà possibile, utilizzando i mezzi propri e delle pubbliche amministrazioni regionali senza andare a gravare su cittadini e aziende in un momento particolarmente delicato della storia del nostro Paese.
Del resto, anche l’Abruzzo, da qualcuno chiamato in causa per aver dichiarato lo stato di calamità, ha scelto solamente di procedere a un coordinamento degli interventi su base regionale e non ha invece proceduto ad inoltrare richiesta di aiuto allo Stato poiché, hanno spiegato il presidente della Regione Gianni Chiodi e l’assessore alla Protezione Civile, Gianfranco Giuliante, “La scelta dello stato di emergenza regionale di tipo B – hanno aggiunto – si è reso indispensabile per dare una risposta immediata all’emergenza in corso e consente di non aumentare le tasse ai cittadini abruzzesi così come previsto dalla legge in caso di emergenza autorizzata dal Governo (tipo C)”. Analoga scelta ha fatto anche il Lazio con la solo dichiarazione dello “Stato di calamità naturale”.
BENEDETTO, CONSIGLIERE REGIONALE IDV: SI FACCIA ALMENO RICORSO ALLA DICHIARAZIONE DI STATO DI CRISI
“Prendo atto dell’atteggiamento della Giunta Regionale di non chiedere lo stato di emergenza per non aumentare le tasse ai lucani, ma almeno si segua l’esempio del Presidente della Regione Emilia Romagna Vasco Errani che ha emesso un decreto (n.11 del 6 febbraio) di “Dichiarazione dello stato di crisi regionale fino al 31 maggio 2012 per le eccezionali nevicate e gelate nei territori delle province di Rimini, Forlì-Cesena, Ravenna, Ferrara, Bologna, Modena, Reggio Emilia, Parma e Piacenza”. E’ quanto sostiene il presidente del Gruppo IdV alla Regione Nicola Benedetto aggiungendo che “ Errani ha chiesto un intervento del Governo perchè venga accordato lo slittamento di un mese per le comunicazioni e i relativi pagamenti presso l’Agenzia delle Entrate, l’Inps e l’Inail da parte delle imprese della sua regione. Ciò a seguito del permanere delle condizioni di grave difficoltà causate dalle eccezionali nevicate e conseguenti gelate e delle previsioni per i prossimi giorni, come è previsto anche da noi. Una situazione che ha spinto lo stesso Errani a dichiarare con un decreto presidenziale lo Stato di crisi regionale in tutti i territori provinciali. Se poi non si vuole fare ricorso allo stato di crisi – aggiunge Benedetto – si può seguire l’esempio del presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, che ha scritto a enti locali, prefetture, Enel, società aeroportuali, ferroviarie, autostradali per seguire i bollettini meteo del centro funzionale e a garantire la massima attenzione alla tempestiva attivazione di ogni utile misura di prevenzione nonché delle opportune forme di allertamento del sistema di protezione civile. Almeno, in questo modo, si dovrebbe garantire, attivando un tavolo di crisi, come sta avvenendo in tutte le Regioni interessate dalle nevicate, perché non basta aprire un “canale” con il Dipartimento Protezione Civile, un coordinamento tra i Piani neve di Comuni e Province che da noi non c’è stato”.