Nino Falotico non svolgerà il ruolo di commissario straordinario unico dei tre consorzi di bonifica Vulture Alto Bradano, Alta Val d’Agri e Bradano Metaponto. Ad annunciarlo è il diretto interessato, che resterà quindi alla guida della segreteria regionale della Cisl. Falotico si dichiara “onorato per la proposta espressa nei suoi confronti dal presidente Marcello Pittella e dalla sua giunta” ma conferma la volontà di non lasciare il mondo del sindacato. Una decisione a sorpresa quella di Falotico che rischia di complicare il processo di rivoluzione democratica avviato da Pittella rispetto alle decisioni da assumere per rimettere in piedi enti in chiara difficoltà finanziaria come i Consorzi di bonifica.
NOMINA COMMISSARIO CDB: BENEDETTO (CD) UNA FIGURACCIA, UN RIVOLUZIONARIO SI TRASFORMA IN DON CHISCHIOTTE
“La “rivoluzione” del Presidente Pittella è inciampata in una figuraccia che, sicuramente si poteva evitare, con conseguenze di immagine (e non solo) che si ripercuotono sul mondo agricolo lucano al punto da alimentare ulteriore sfiducia nelle istituzioni e nella politica”.
E’ il commento di Nicola Benedetto, capogruppo di Centro Democratico in Consiglio Regionale che aggiunge: “senza fare del dietrologismo e dare credito alle numerose interpretazioni giornalistiche sul rifiuto del segretario della Cisl ad accettare l’incarico di commissario unico dei Consorzi di Bonifica, resta comunque l’impatto negativo, risultato di una scelta dilettantistica ancora più inspiegabile rispetto alla volontà di procedere a passo spedito verso la riforma della governance territoriale a partire dagli enti consortili, per i quali da anni è in piedi il progetto di riordino.
Non si può che esprimere preoccupazione – continua Benedetto – per l’effetto innescato di ulteriore distacco da politica ed istituzioni degli agricoltori che stanno vivendo una fase di gravissima emergenza per le continue calamità naturali, gli aumenti di spese aziendali (anche i servizi irrigui), la crisi di mercato. Conosco i problemi dei Consorzi di Bonifica e, per il poco tempo che ho avuto a disposizione, ho tentato di fare il possibile, come testimonia il tentativo di accordo con l’Enel, per ridurre i pesanti deficit accumulati in anni di gestione commissariale che non sono stati in grado di dare risposte agli agricoltori e ne hanno accelerato la condizione di dissesto finanziario con le ben note conseguenze scaricate sul personale.
Mi auguro che la vicenda serva da lezione al Presidente perché per fare la rivoluzione non è sufficiente un leader se non ha al suo fianco una squadra di rivoluzionari autentici e, tra l’altro, profondi conoscitori dei territori, delle comunità e delle problematiche nei quali calare la rivoluzione, una squadra con cui condividere scelte e decisioni che non possono trovare l’alibi delle prerogative presidenziali, altrimenti si trasformano in una rivoluzione personale, da solo contro tutti con la possibilità di ripetere ancora la figuraccia e di trasfigurare un rivoluzionario in un Don Chischiotte”.
Una volta tanto sono daccordo con Nicola..
In questa regione in 50 anni sono state fatte solo politiche clientelari, lasciando marcire l’agricoltura ed i suoi addetti.
Stendiamo un velo pietoso sulle problematiche consortili.
Piuttosto anziché nominare commissari, perché non si nominano gli amministratori!
Caro Pittella, sei anche tu un errore.