Nuovo disciplinare bonus gas Regione Basilicata, Adoc: “La politica lucana e i vecchi metodi”. Di seguito la nota integrale.
In tempi ormai remoti, nei paesini lucani, nell’imminenza delle elezioni si organizzavano le damine
di carità che in cambio di un pacco di pasta o di zucchero chiedevano il voto.
Che cos’è cambiato?
Nulla!
Oggi il voto lo chiedono con il “bonus gas”.
Naturalmente, per paura o per ignoranza, evitano qualsiasi confronto.
È di ieri la pubblicazione sul BUR del “Nuovo regolamento” sul c.d. “Bonus gas”.
Sono passati alcuni mesi dall’ultima riunione tenuta con l’Assessore Latronico, con dirigenti e funzionari regionali e con l’Amministratore di API-BAS S.p.A. in cui i vertici regionali avevano assunti precisi impegni che oggi sono stati puntualmente disattesi.
Altra stranezza è la firma del provvedimento. Infatti, la DGR 632/2023 che ha approvato il “Nuovo regolamento” è stata firmata dal Dirigente del Gabinetto del Presidente.
Un modo per nascondersi dietro a un dito. Peccato però che chi fa le pentole non riesce a fare i coperchi, infatti la DGR è stata approvata anche dall’Assessore Latronico che aveva assunto l’impegno di concordare il “Nuovo regolamento” con le Associazioni dei consumatori per risolvere i problemi dei cittadini lucani.
È vero che di quella riunione, misteriosamente, non è stato redatto il verbale (anche se tutto era stato registrato). Per fortuna, però, erano presenti gli organi di stampa che hanno dato notizia dell’evento e degli impegni presi.
Oggi, con la pubblicazione di questo “Nuovo regolamento”, oltre alla beffa c’è anche il danno.
Questo regolamento non dice nulla di nuovo rispetto al vecchio. Non parla degli utenti che non hanno potuto far richiesta del “bonus” a causa delle compagnie non aderenti al protocollo, è criptico circa la riduzione dei consumi del 15% rispetto all’anno precedente, propone una cervellotica formula di calcolo che smentisce le promesse della “molecola gas gratis” ai lucani, disattente quanto previsto dalla L.R. 28/22 (legge fatta a ridosso di altre elezioni) e, in conclusione, mette una toppa che è peggiore del buco nella speranza che i cittadini lucani si lascino
abbindolare.
L’ADOC di Basilicata non è disponibile ha fare da burattino per marchette elettorali.
Ciò che chiediamo a chi governa questa Regione (qualunque ne sia il colore politico) è attenzione ai bisogni delle persone.
Denunciamo e denunceremo sempre tutte quelle marchette elettorali che hanno unico scopo assicurare un posto a sedere (ben pagato) a gente che ha come unico obiettivo il proprio gretto e meschino utile.
Non volete ascoltarci, non volete il nostro contributo di idee, non volete sapere quali sono le difficoltà che le persone incontrano e che raccontano a noi, poco male, ma almeno fate qualche sforzo in più per migliorare la vita dei cittadini. Fate qualcosa di utile per questa Regione e non per assicurare a voi e ai vostri sodali un altro quinquennio di benessere lasciando i lucani a sé stessi.
L’ADOC di Basilicata non deve chiedere voti per nessuno, l’ADOC di Basilicata non mira ad un posto in Consiglio regionale, l’ADOC di Basilicata desidera soltanto una maggiore attenzione per i cittadini lucani.
Fate qualcosa di buono per questa regione che si sta spopolando, che vive drammi di povertà assoluta e che vede i suoi giovani cittadini costretti a cercar fortuna con “la valigia di cartone” come i loro nonni.