“Esprimo al presidente della prima Commissione Vito Santarsiero ed a tutti i consiglieri che fanno parte dell’organismo il plauso e il ringraziamento per aver svolto in questi mesi, con il qualificato supporto dell’Issirfa-Cnr, un importante lavoro di approfondimento sul nuovo Statuto della Regione, che ha portato alla definizione del testo licenziato oggi. Un lavoro caratterizzato da una fase di ascolto delle istanze della società e del mondo associativo, reso più complesso anche dalla contemporanea discussione sul nuovo assetto istituzionale del Senato e delle Regioni che emerge dalla riforma del Titolo V”.
Lo ha detto il presidente del Consiglio regionale, Piero Lacorazza, commentando l’approvazione del testo di riforma dello Statuto della Regione votato oggi dalla prima Commissione permanente. Lacorazza annuncia che il 27 ottobre prossimo, “data nella quale probabilmente discuteremo in Aula il disegno di legge di riordino delle funzioni delle Province, contestualmente convocherò Conferenza dei capigruppo per calendarizzare l’esame del testo di riforma dello Statuto in prima lettura in Consiglio regionale. L’auspicio è che in tempi brevi l’Assemblea riesca a ridefinire l’assetto istituzionale della Regione, anche alla luce dei cambiamenti intervenuti a livello nazionale, per dare maggiore forza alla Basilicata e ai suoi cittadini, che hanno bisogno di istituzioni snelle, in grado di esaltare i principi della sussidiarietà e della partecipazione democraticae capaci di decidere e di difendere il nostro territorio”.
Il segretario regionale del Partito Democratico di Basilicata, Antonio Luongo, esprime apprezzamento per l’approvazione della bozza del nuovo Statuto della Regione Basilicata da parte della Prima Commissione Consiliare.
Si tratta dell’atto propedeutico alla definitiva approvazione dello strumento regolante i principi fondamentali dell’organizzazione e del funzionamento dell’istituzione regionale, a cui con certosina operosità si sono dedicati i componenti della Prima Commissione Consiliare ed in particolare il suo Presidente Vito Santarsiero.
Senza ulteriori indugi – ha aggiunto Luongo- il Consiglio Regionale deve procedere alla deliberazione del nuovo Statuto Regionale, utilizzando proficuamente l’arco temporale previsto dalla doppia lettura per un inevitabile approfondimento delle questioni politiche aperte e maggiormente portatrici di un profilo autenticamente innovativo.
A mio parere- ha proseguito il segretario regionale Pd- al fine di sintonizzarsi sull’impostazione legislativa corrente in materia di autonomie locali ispirata alla netta distinzione di ruoli e funzioni tra i livelli esecutivi ed assembleari e garantire una efficace produttività del Consiglio Regionale, sarebbe auspicabile l’istituzione dell’incompatibilità tra la carica di assessore e quella di consigliere, anche mediante l’introduzione dell’istituto della sospensione temporanea dalla carica di consigliere regionale per coloro che, essendo stati eletti, dovessero essere nominati assessori.
Inoltre, qualsiasi previsione di aumento del numero degli assessori dovrà essere necessariamente coadiuvata dalla norma che prevede che la rappresentanza complessiva di ciascun genere sessuale nell’esecutivo regionale non possa essere superiore al 60%.
Sono certo – ha concluso Luongo- che lo slancio riformatore del Consiglio Regionale lucano, già ampiamente presente nel testo di nuovo Statuto regionale licenziato dalla Prima Commissione Consiliare, approderà a scelte di grande respiro ed ad ampie convergenze, che rifuggano dalla fisiologica dialettica e dalla contingente fase politica, ma siano in grado di rappresentare un importante riferimento per i valori e i principi che esprimerà per le future generazioni di lucani.
Gianni Rosa, consigliere regionale Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale: “Lo Statuto della Regione Basilicata, memoria storica e visione del futuro”.
Come per la Costituzione (o almeno come dovrebbe essere anche per la Costituzione) così scrivere lo Statuto regionale rappresenta per il legislatore un grande onore e, al contempo, un grande onere. Delineare l’organizzazione dei poteri, la difesa dei diritti civili, sociali e politici rappresenta, in primo luogo, la responsabilità di tramandare un complesso di valori, prima ancora che di norme, le quali, senza dimenticare il passato, si proiettino nel futuro costituendo “l’architettura delle regole per tutti e dei diritti di ognuno”. Anche nel territorio regionale. È un lavoro di recupero della memoria e di visione allo stesso tempo. Ed è con questa consapevolezza che anche Fratelli d’Italia – Alleanza Nazionale ha partecipato attivamente alla stesura della ‘nostra Carta dei diritti e dei principi fondamentali’.
Attraverso una task force costituita ad hoc, composta dal consigliere Gianni Rosa, dall’on.le Gianfranco Blasi, dagli avvocati Clemente Delli Colli, Luciano Petrullo, Maria Bonsera e Giuseppe Giuzio e l’economista Sergio Carnevale, abbiamo cercato di racchiudere nel futuro Statuto della Regione Basilicatalo spirito della memoria storica lucana e le esigenze che il presente ci impone.
Solo per i primi 47 articoli, la nostra task force ha proposto più di 60 emendamenti: a partire dal riconoscimento del nome ‘Lucania’ e ‘Lucani’,sebbene vi fosse chi volesse farci diventare basilicatesi, che recupera anche nella sua radice etimologica quella Terra di boschi e di lupi di cui dobbiamo essere orgogliosi; al riconoscimento dei diritti, non solo ai residenti, ma anche a chi vive e opera stabilmente sul territorio regionale, alla valorizzazione della cultura intesa non solo come elemento fondante della democrazia, ma anche come “legame civile e politico della comunità regionale”,affinchè venga intesa non solo come beni culturali, ma anche come quel complesso che include le conoscenze, le credenze, l’arte, la morale, il diritto, il costume che costituiscono il patrimonio storico ed artistico senza distinzioni basate su gerarchie di valori.
Un lavoro collegiale. Noi, come diceva Calamandrei, abbiamo messo la carta, speriamo che i giovani e le future generazioni ci mettano “il combustibile, …l’impegno, lo spirito, la volontà di mantenere queste promesse, la propria responsabilità”.