“Il forte senso di appartenenza a un luogo comune, l’orgoglio di discendere dal popolo creatore delle arti e della democrazia, la voglia di promuovere e valorizzare i nostri luoghi quasi del tutto inesplorati, ma decantati da antichi e moderni poeti, ha fatto emergere l’idea della creazione di un ‘Parco archeologico della Magna Grecia’, abbracciante le tre regioni che vennero maggiormente toccate dalla colonizzazione ellenica, ossia la Calabria, la Basilicata e la Puglia”. Lo ha dichiarato l’on.Cosimo Latronico (Cor), partecipando ad una iniziativa a Policoro, alla presenza del sindaco, Rocco Leone, del titolare del Circolo velico lucano, Sigismondo Mangialardi, e dell’attrice e regista Mariagrazia Cucinotta. “Il progetto prevede anche il ritorno in loco di beni di particolare interesse storico e culturale, oggi conservati in vari musei nazionali e internazionali. Tali beni, di notevole valore educativo e informativo, essendo stati sradicati e di conseguenza decontestualizzati dal loro territorio, hanno perso la loro essenza, quell’aura impalpabile che li lega al loro contesto. Le magnifiche Tavole di Heraclea, che riportano incise le leggi agro-forestali riguardanti la città eracliota, non hanno senso di esistere in un museo napoletano. Collocarle nel Museo Archeologico di Policoro, invece, riporterebbe le lamine nel loro luogo di appartenenza, infatti, i resti degli antichi templi che vengono citati nei testi in esse riportate, sono ancora visibili nel parco archeologico della Siritide. Le opere devono sempre, e in ogni caso, essere preservate e conservate nel loro paese di origine, la loro decontestualizzazione provoca quasi una sorta di “morte etica”del bene stesso. Privando, di conseguenza, il sito del suo reperto identificativo. Riconoscersi nell’antica Magna Grecia vuol dire soprattutto ricordare le nostre radici, osservare il territorio ricco di reperti ed emozionarsi mentre li si osserva. Bisogna raccogliere l’eredità, la storia e la cultura che pervade le nostre viscere fin dall’antichità. I ragazzi in futuro – ha concluso Latronico – non dovranno lasciare questa meravigliosa terra, ma valorizzarla e cercare di dar voce a quel passato che ancora permane silenzioso all’interno della storia stessa”.
Set 03