Un dibattito pubblico a salvaguardia e tutela del parco della murgia materana. Le associazioni Adriano Olivetti Matera, Altra spesa, Amici della Biblioteca, CAI “Falco Naumanni”, Care For, CEA Matera, CEAS “Il Carrubo”, Centro Carlo Levi, Energheia, Fondazione “Le Monacelle”, Gruppo Volontari per l’Ambiente, IAC Centro Arti integrate, Italia Nostra, Legambiente, Seal Factory, Teatro dei Sassi, Uisp hanno organizzato nel tardo pomeriggio un incontro pubblico sul tema in piazza Vittorio Veneto a Matera dopo la richiesta di riperimetrazione annunciata dal sindaco di Matera, Domenico Bennardi, per stralciare dal Parco un’area di Murgia Timone, interessata dai fuochi pirotecnici del 2 luglio per la festa della Bruna e quella in cui è ubicata la Cava del Sole. Al dibattito, coordinato da Giovanni Moliterni e Isabella Marchetta, sono intervenuti Michele Morelli, Pasquale Doria, Roberto Cifarelli, Nicola Frangione, Gianni Schiuma e Antonio Zagaria.
Entro la fine di questo mese scade il termine delle candidature per la nomina del Presidente del Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri del Materano. E si ripropongono, come ogni volta, i medesimi dubbi e le medesime perplessità per un disegno elettivo caratterizzato dalla pratica politica secondo la quale chi governa ha il diritto di nominare i funzionari di propria fiducia a capo degli uffici dell’amministrazione pubblica.
Per questo tornano a riunirsi le Associazioni in difesa del Patrimonio storico e ambientale, con il desiderio di porre all’attenzione della comunità materana le perplessità sempre più cogenti rinvenienti dalla storia e dalla “gestione” degli ultimi trent’anni del Parco. Un parco, bene sottolinearlo, che non ha bisogno dell’uomo ma, al contrario, è l’uomo che ha bisogno del parco sia a testimoniare la propria passata esistenza sia a sperimentare quelle forme di uso corretto e sostenibile delle risorse richiamate negli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’ONU.
Che la nomina del Presidente sia di emanazione politica è un fatto con il quale si fanno i conti, potendosi pacificare con il consolidato modus operandi a patto che quanto espresso politicamente abbia, e debba avere, un valore di competenza e sensibilità verso quanto un Presidente del Parco si troverà ad affrontare nel corso del suo mandato.
Un parco complesso come quello della Murgia materana, come si evince dal suo stesso titolo di Parco Archeologico Storico Naturale delle Chiese Rupestri, investe infatti una pluralità di questioni da sostenere; interessano un patrimonio naturalistico, paesaggistico, ambientale, storico-artistico e archeologico continuamente minato e assalito da tendenze allo sfruttamento turistico-economico sempre più in danno della conoscenza, della ricerca, della tutela e della valorizzazione che porterebbero invece ad alimentare forme di ecoturismo ben più remunerative e frequentate rispetto al mordi e fuggi che caratterizza la gran parte delle attuali presenze, tanto più se si considera che il Parco è elemento fondamentale dell’offerta turistica complessiva del territorio della Provincia di Matera. Infatti, in un circuito virtuoso, gli ambiti turismo/sostenibilità/tutela non si elidono, anzi, tendono a rafforzarsi reciprocamente, ma per ottenere un risultato volto alla conservazione del Patrimonio, la Presidenza ha un ruolo diretto indiscutibile. La managerialità, la capacità di riformulare gli scarni organici, l’accesso a finanziamenti adeguati alle esigenze di tutela del Parco sono espressione diretta del suo massimo rappresentante. Una sfida senza dubbio impari se non si valuta con chiarezza e merito una figura autorevole, competente e che abbia nel corso del suo tempo acquisito conoscenza delle specificità del Parco.
Le associazioni sollecitano una nomina adeguata alle potenzialità reali dell’impegno, che possa proporre un vero e proprio programma di lavoro all’atto della sua elezione; auspicano che il nuovo Presidente si voglia dotare di un comitato scientifico, come peraltro previsto dallo Statuto del Parco, che comprenda esperti nelle discipline dal ruolo primario nella sostanza del parco (storici dell’arte, archeologi, naturalisti, …) oltre ad almeno un rappresentante delle Associazioni Ambientaliste ed uno delle Associazioni in difesa del Patrimonio; confidano nel medesimo supporto di esperti delle suddette discipline nel prossimo direttivo, a modifica dello Statuto, per poter coadiuvare il Presidente del Parco nelle essenziali scelte di conoscenza, tutela e valorizzazione e di crescita delle dinamiche di conservazione e potenziamento dell’area protetta.
L’area, potendo acquisire un ulteriore criterio (VIII) per l’inserimento nella Lista del Patrimonio Mondiale UNESCO, si proietta in un prossimo futuro di valorizzazione che, del tutto in linea con quanto proposto dalla Direttiva Europea, incrementi l’idea di Benessere dell’intera comunità. È chiaro che laddove qualcuno pensi di declassare alcune aree sensibili del Parco o addirittura di ridurne i confini, le associazioni, in maniera del tutto opposta, si compongono in un’idea unanime di potenziamento.
Il Parco nella sua accezione di operatore di Benessere (non meramente economico) attende un Presidente che sia all’altezza di un compito tanto complesso, per non stagnare in mezzo ai progetti che ne snaturano la sua eccezionale essenza di territorio culturale protetto, autentico e identitario.
La fotogallery dell’incontro (foto www.SassiLive.it)