In Basilicata, su 211 provvedimenti di convalida delle dimissioni, in 180 casi si tratta di donne. Pipponzi: “Intervenire su sistema di welfare inadeguato”
In Basilicata, nel corso del 2021, l’85 per cento di chi ha scelto volontariamente di abbandonare il proprio lavoro è donna e le ragioni sono da attribuire alla “mancanza di sistemi di welfare aziendali e sociale”.
E’ il dato più significativo estratto dalla Relazione annuale sulla convalida delle dimissioni lavoratrici madri e lavoratori padri redatta dall’Ispettorato territoriale del Lavoro di Potenza e Matera in sinergia con l’Ufficio della Consigliera regionale di parità, presentato questa mattina nella Sala Inguscio della Regione Basilicata su iniziativa della Consigliera Ivana Pipponzi.
A introdurre i lavori il presidente della Regione Basilicata, Vito Bardi: “Il rischio di discriminazione di genere nel mondo del lavoro è un tema centrale per l’intera società e non soltanto per le donne. La conciliazione di lavoro e famiglia richiama tematiche culturali e di welfare che devono essere al centro dell’agenda di ogni governo. Scontiamo ancora un grave ritardo rispetto ad altri Paesi del nord Europa. Dobbiamo incentivare azioni volte a favorire la partecipazione femminile nel settore imprenditoriale perché le donne non rinuncino al sacrosanto diritto al lavoro sancito dalla Costituzione e, al contempo, dobbiamo stare al fianco degli uomini perché contribuiscano alla gestione familiare”.
Nel 2021 – anno di riferimento del Relazione dell’Ispettorato Lavoro – sono stati emessi 211 provvedimenti di convalida (64 nella provincia di Matera e 147 in quella di Potenza) di cui 180 su richiesta di donne (62 a Matera e 118 a Potenza) e 31 su richiesta di uomini (2 a Matera e 29 a Potenza).
Significative le ragioni alla base delle dimissioni: mentre la maggior parte dei lavoratori (ben 21 su 31) ha deciso di lasciare il lavoro per “passaggio ad altra azienda”, per la maggior parte delle lavoratrici la scelta di dimettersi è legata alla “mancanza di sistemi di welfare aziendali e sociale tali da consentire alla mamma di conciliare le esigenze lavorative con quelle di cura della prole”. In particolare, su 180 donne, la mancanza di adeguati strumenti di welfare sociale ha inciso per 106, mentre mancanti strumenti di flessibilità e conciliazione tempi di vita e di lavoro nell’organizzazione aziendale hanno indotto 53 lavoratrici madri ad abbandonare il proprio lavoro.
“Attraverso la lettura di questi dati – ha commentato la Consigliera regionale di parità, Ivana Pipponzi – emergono le problematiche connesse alla tutela della genitorialità e al contrasto alle discriminazioni di genere, ed è proprio da queste che bisogna partire per costruire le future azioni politiche del mercato del lavoro femminile. Il rapporto dice chiaramente che l’assenza o l’inadeguatezza dei sistemi di welfare penalizza le donne. la genitorialità impatta in maniera strutturalmente diversa sulla partecipazione al mercato del lavoro di uomini e donne Occorrono interventi mirati per superare il divario di genere e raggiungere l’effettiva parità”.
Nel rapporto, presentato dal dirigente regionale dell’Ispettorato territoriale del Lavoro di Potenza e Matera, Michele Lorusso, è emerso anche un altro dato interessante legato alla pandemia da Covid-19: cessato il cosiddetto “effetto lockdown” che nel 2020 aveva determinato una netta flessione delle dimissioni e risoluzioni consensuali, il dato è tornato a crescere nel 2021 con un aumento di dimissioni volontarie del 26 per cento nella provincia di Potenza e del 64 per cento in quella di Matera.
Altro dato rilevato è legato alle politiche industriali: la scelta di Stellantis di spostare parte della propria produzione all’estero ha incrementato sensibilmente i recessi favoriti dai cosiddetti incentivi all’esodo.
Per l’assessore regionale allo Sviluppo economico e lavoro, Alessandro Galella, la relazione dell’Ispettorato del Lavoro sarà “oggetto di studio per le politiche attive del lavoro”. “La prossima programmazione europea – ha detto Galella – prevede diversi milioni di euro da destinare alle pari opportunità, sarà nostro compito indirizzare i fondi nel miglior modo possibile”.
All’iniziativa ha preso parte anche la Consigliera nazionale di Parità supplente Serenella Molendini che, in collegamento da remoto, ha posto l’accento sulla rappresentanza femminile nel mondo del lavoro. “I dati – ha detto Molendini – sono ancora molto drammatici. Nel 2008 l’occupazione femminile in Italia era del 30 per cento. Ad oggi solo alcune regioni, come il Trentino Alto Adige, si distinguono per aver raggiunto e superato l’obiettivo del 60 per cento ma nelle altre regioni questa percentuale è ancora molto bassa. Le donne, nel rapporto con il lavoro, hanno vissuto un vero e proprio tradimento”.
La Giornata internazionale della Donna è stata celebrata con l’inaugurazione di un’opera del giovane pittore lucano Fabio Grande dal titolo “Woman” che intende sublimare la forza femminile interiore e ancestrale. L’opera pittorica, collocata all’ingresso della Direzione generale per lo Sviluppo Economico, il Lavoro e i Servizi alla Comunità della Regione Basilicata, resterà in esposizione per 30 giorni.