Nicola Paese e Francesco Di Caro, rispettivamente presidente e presidente onorario dell’associazione Matera Ferrovia Nazionale fanno il punto sullo stato dell’arte dei lavori in corso per la linea Ferroviaria Ferrandina-Matera che dovrebbero essere completati entro il 2026. Di seguito la nota integrale.
Nei giorni scorsi ci siamo recati sui cantieri della costruenda ferrovia Ferrandina-Matera “allarmati” da una presunta situazione di stallo presente nei cantieri. Per fortuna la situazione è diversa da come era stata raccontata, per cui ci siamo sentiti rassicurati avendo constatato che invece si procede con i lavori pur dovendo affrontare alcuni inconvenienti tecnici (che non mancano mai per le ferrovie e le strade, come dimostra l’A/V NA-BA) che comunque non creano particolari difficoltà perché dovuti alla natura dei suoli sui quali si poseranno il binario statale e la relativa elettrificazione.
Abbiamo colto anche il disappunto dei tecnici per la superficialità delle notizie recentemente pubblicate, senza aver contattato coloro che rappresentano la fonte più informata sull’andamento dei lavori per la galleria che sarà riservata ai soccorsi (cosa che causerà un probabile slittamento del cronoprogramma).
Possiamo ben dire, quindi, che i lavori procedono con una certa regolarità,mentre gli enti territoriali, le istituzioni politiche e le banche (come in passato) sono in silenzio e praticamente ferme. Certo, un incontro in prefettura fra le varie parti interessate sarebbe opportuno per parlare delle difficoltà e dello stato dell’arte.
Nell’occasione la discussione fra i firmatari del presente testo è scivolata sul referendum circa il “trasferimento” di Matera in Puglia. E qui il nostro commento ha confermato la contrarietà di alcuni esponenti degli enti consultati per i quali il tema della ferrovia statale è lontanissimo. Eppure, si tratta di una infrastruttura strategica per far entrare la Città dei Sassi nei circuiti nazionali utili per collegarla perlomeno ai maggiori centri turistici del Cento-Sud, come Roma, Bari, Taranto, Brindisi, Lecce, Cosenza, Maratea, Melfi, Palinuro, Salerno, Caserta, Napoli e le isole partenopee.
Oggi senza ferrovia statale è impossibile fare turismo. Ovvero sono strategiche con riscontri positivi sul piano sociale ed economico, in una terra dove si continua a fare i conti con le varie problematiche delle aree interne:dalla disoccupazione giovanile ad alcuni attrattori abbandonati(per I quali sono stati spesi somme considerevoli) e alla mancanza di infrastrutture per la mobilità e con la questione Marmo-Platano rimasta irrisolta. Così come avviene per le fiere turistiche e per i convegni, dove si continua e fare promozione senza porsi il problema dei collegamenti ferroviari e stradali regionali ed extraregionali. Il riferimento è ad alcuni attrattori realizzati a Senise, Brindisi di Montagna, S. Costantino Albanese, Terranova di Pollino, Viggianello S.Severino Lucano e altre strutture che avrebbero dovuto creare turismo e posti di lavoro. Invece siamo alle prese con gli effetti negativi di Matera – Basilicata 2019, con i probabili licenziamenti di Stellantis e Favorit, con la crisi idrica degli invasi lucani, la nuova emigrazione giovanile ed altre questioni. Pertanto i nostri politici farebbero bene ad occuparsi di queste situazioni anziché creare nuove illusioni e speranze per un improbabile passaggio di Matera in Puglia. Un passaggio che dovrebbe essere condiviso anche dal territorio provinciale e regionale, con Policoro. Melfi e Lagonegro che probabilmente non si opporrerebbero a tale trasferimento per poi chiedere di essere elevate a sedi di Provincia.
In chiusura una domanda: come mai a Lecce è stato costituito il Movimento “Regione Salento” (presente in vari enti pubblici) e a Taranto non sono pochi i cittadini che sperano di passare in Basilicata rompendo il cordone ombelicale con Bari? I collegamenti ferroviari sopracitati non solo farebbero arrivare in Basilicata un numero sempre più crescente di visitatori, ma incentiverebbero anche gli investimenti creando lavoro, sviluppo e occupazione.