Non ci può essere crescita e sviluppo imprenditoriale in assenza di legalità e sicurezza sociale. E’ il concetto più volte sottolineato nel corso dell’incontro “Il futuro del Sud nella legalità”, nell’ambito del Programma Operativo Nazionale Legalità 2014-2020, svoltosi oggi a Salerno, a cui ha preso parte per la Regione Basilicata con l’Autorità di Gestione del Po Fesr Basilicata, Antonio Bernardo, e l’Autorità di Gestione del Por Fse Basilicata, Francesco Pesce.
Il Pon Legalità 2014-2020 è il Programma Operativo Nazionale a cofinanziamento europeo che si propone di rafforzare le condizioni di legalità di cittadini e imprese delle regioni meno sviluppate: la Calabria, la Campania, la Puglia e la Sicilia – che già avevano beneficiato del Pon Sicurezza nella programmazione 2007/2013 – e la Basilicata che si è aggiunta nella programmmazione 2014/2010.
Con l’obiettivo di rendere un Sud più attrattivo e competitivo, è stato destinato un investimento di circa 377 milioni di euro a cui concorrono per il 75 per cento il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr) e il Fondo Sociale Europeo (Fse) e per il 25 per cento risorse nazionali.
Il Pon Legalità, gestito dal Dipartimento della Pubblica sicurezza del Ministero dell’Interno, finanzia interventi che intendono affermare la cultura della legalità mediante azioni di sostegno alla Pubblica amministrazione nella lotta contro la corruzione e la criminalità organizzata, attraverso azioni finalizzate ad aumentare la sicurezza nelle aree produttive e attraverso azioni di inclusione sociale.
Durante l’incontro, alla presenza del ministro dell’Interno Marco Minniti, di una nutrita platea di giovani e di amministratori pubblici delle cinque regioni interessate, sono stati illustrati gli ambiti strategici di intervento con le relative dotazioni finanziarie: circa 91 milioni di euro (Asse I) saranno destinati a interventi volti a migliorare le capacità di contrasto alla criminalità da parte delle Pa; circa 98 milioni di euro (Asse II) per rafforzare, attraverso sistemi di sorveglianza evoluta, le aree produttive a maggior rischio di infiltrazione criminale; circa 56 milioni di euro (Asse III) per favorire l’inclusione sociale attraverso il recupero dei beni confiscati, destinandole ad ospitare centri di accoglienza per migranti, minori e donne vittime di violenza; circa 46 milioni di euro (Asse IV) per la gestione dei beni confiscati favorendo l’inclusione sociale e la diffusione della cultura della legalità; circa 70 milioni di euro (Asse V) saranno inoltre utilizzati per migliorare le competenze delle Pa nel contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata e per rendere più trasparente le procedure e le aggiudicazioni degli appalti pubblici.
Il ministro Minniti, nel suo intervento, ha ribadito che per la crecita economica del Sud, e quindi di tutto il Paese, è necessario promuovere un libero mercato che non sia condizionato né dalle mafie né da alcuna forma di corruzione. Tra gli altri interventi di particolare interesse, quello del Capo della Polizia – Direttore generale della Pubblica sicurezza, Franco Gabrielli; del Capo dipartimento per le Politiche di coesione della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Vincenzo Donato; del Presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia; del direttore della Direzione “Crescita intelligente e sostenibile e attuazione dei programmi” presso la Direzione generale per la Politica regionale e urbana della Commissione europea, Rudolf Niessler.
Tutte le informazioni sulla presentazione dei progetti, destinati ad enti locali, amministrazioni pubbliche centrali e regionali, sono disponibili sul sito internet del Ministero dell’Interno.