Sulla “Questione petrolio” in Basilicata si registra una nota di Vincenzo Di Riso, rappresentante regionale di Altroconsumo. Di seguito l’intervento integrale.
Abbiamo appreso da poco dell’avvenuta approvazione della Legge di Stabilità -esordisce Vincenzo Di Riso, rappresentante regionale di Altroconsumo- con le modifiche apportate, e, in particolare, dell’art. 38 dello Sblocca Italia. Si è trattato di un percorso che ha visto l’intera comunità lucana, generalmente poco propensa ad assumere posizioni “forti”, decisa invece a tutelare alcuni elementi che potremmo definire “non negoziabili”, come la salute e l’ambiente. Ci riferiamo, in ispecie, alla partecipazione studentesca, che ha avuto il merito di porre la questione all’attenzione di noi tutti, ossia dei cittadini “comuni” che non hanno legami con i soggetti decisionali, i quali istituzionalmente si assumono onori ed oneri nel definire per la collettività piani di sviluppo strategici.
Ora che il Parlamento ha avuto modo di esprimersi in via definitiva – tra l’altro a pochi giorni dalle festività(è un caso?) – ebbene, proprio in questi giorni non possiamo trascurare una riflessione su come (non) siano stati comunicati i contenuti dell’intera questione. Abbiamo appreso soltanto a tratti di proposte di modifiche e spesso dagli organi di informazione che si sono preoccupati di “aggiornarci” sulla evoluzione di un problema prioritario che, ricordiamolo, non riguarda solo tutti noi, ma interessa anche il futuro del nostro territorio.
Non vogliamo in questa sede-precisa Di Riso- assolutamente schierarci a favore o contro lo sfruttamento del petrolio, le nuove estrazioni, gli strumenti anche tecnologici che si adoperano attualmente per estrarre l’oro nero, e che così tanta preoccupazione generano nelle popolazioni più vicine ai pozzi.
Vogliamo però porre una questione più generale, che attiene al modo in cui si vive insieme, al modo in cui la politica guarda ai cittadini, al modo in cui i partiti interagiscono con la comunità. E’ mancato infatti – totalmente- il confronto e assolutamente assenti sono stati momenti di coinvolgimento informativo; nessuna compagine si è preoccupata di interpellare la gente; nessuno ha pensato di comunicare quello che le forze politiche andavano elaborando come soluzione possibile, ed ancora oggi, sfido chiunque a verificare quanti cittadini abbiamo compreso gli esiti della questione.
La tutela del cittadino passa anche o prima di tutto attraverso l’informazione; non si può pensare che l’unico esercizio di democrazia sia quello di recarsi alle urne per il voto ed è davvero deprimente che si debba reclamare e richiamare i soggetti politici ad un dovere così elementare, che porterebbero benefici anche a loro stessi, nella misura in cui la comunità fosse messa in condizione di condividere alcune scelte strategiche.
Guardando, quindi, al nuovo anno, non possiamo che augurarci un cambio di metodo e sperare in un maggiore coinvolgimento e soprattutto un diverso approccio a questioni tanto vitali per la nostra comunità.
Non è utopistico pensare- conclude Di Riso- che i soggetti che dovessero adottare tempestivamente una metodologia partecipativa sarebbero premiati in occasione delle tornate elettorali che incombono, atteso che i cittadini sono ormai maturi e consapevoli.
Se! mancata informazione e che procediamo a tastoni. vedi l’AIA del centro olii di Tempa Rossa. Torniamo a 15 anni fa al centro olii di Viggiano e siamo in presenza di un greggio molto più pericoloso.