Riportiamo la nota del consigliere regionale del Movimento 5 Stelle Gianni Leggieri su provvedimento del TAR sulla questione Progetto Palazzo.
“Non è più possibile utilizzare mezze misure, sognare mediazioni che non sono realizzabili e continuare a barcamenarsi tra posizioni contrastanti. La notizia di questa mattina secondo la quale il Tar d Basilicata avrebbe annullato il no della Regione al permesso di ricerca ed estrazione presentato dalla società texana Aleanna Resources e denominato “Progetto Palazzo” è un fulmine a ciel sereno che si abbatte sulle comunità del Vulture e sulla regione tutta.
Adesso occorre ritornare in piazza e far sentire la voce dei cittadini, ma soprattutto si rende necessario l’intervento delle istituzioni a tutti i livelli. Vogliamo da Pittella e dalla maggioranza di questa Regione una posizione netta contro il petrolio, contro lo Sblocca Italia e contro i progetti che si stanno di giorno in giorno concretizzando.
Chiediamo la convocazione immediata di un consiglio regionale aperto e dedicato interamente alla questione petrolio, un consiglio per fare il punto sulla situazione dei vari permessi pendenti . Un consiglio che deve portare alla elaborazione di un documento chiaro e preciso, condiviso da tutti, dove la posizione della Regione Basilicata deve apparire netta:
1. No ad altri insediamenti e all’aumento della produzione di petrolio;
2. No alla distruzione del nostro territorio e del nostro mare;
3. No all’accentramento dei poteri in capo al Governo centrale;
4. Si a politiche di sviluppo delle energie cosiddette pulite e a forme di autoproduzione di energia.
A questo punto, la preoccupazione aumenta e la politica ha il dovere di dare risposte ai cittadini, abbiamo soprattutto l’obbligo di mettere in campo tutte le azioni necessarie per impedire che si realizzino nella nostra Regione gli scenari più catastrofici e che da qui a qualche anno saremo costretti a rimpiangere di non aver fatto tutto il possibile per impedire la distruzione della nostra amata terra.
Martedi 30 giugno, il Governo regionale ha il dovere di dare la prima concreta risposta all’appello proveniente da associazioni, cittadini e dal Movimento 5 Stelle, votando compatto la mozione con cui si chiede l’impugnazione del Decreto MISE del 25 marzo 2015. Naturalmente, questo non basta, ma dimostrerebbe a tutti, almeno che è in atto una inversione di tendenza e che finalmente il Presidente Pittella ha capito di aver sbagliato tutto sulla questione petrolio”.
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Ola su istanza permesso idrocarburi Palazzo San Gervasio
La Ola, Organizzazione lucana ambientalista, rende noto che, dopo il permesso “Masseria La Rocca” della Total-Eni -Rockhopper (che fine ha fatto in proposito il ricorso annunciato al Consiglio di Stato dall’assessore regionale all’Ambiente, Aldo Berlinguer?), l’effetto “domino” della cosiddetta “moratoria bluff” dell’ex governo regionale, fa cadere anche altri dinieghi regionali alle intese. Questa volta, i giudici amministrativi del Tar Basilicata, con sentenza n. 325 del 25/6/2015, annullano, su istanza della Aleanna Resources LLC, la delibera di giunta 682 del 7 giugno 2013, con la quale la Regione Basilicata ha negato l’intesa al Ministero dello Sviluppo economico sul rilascio del permesso di ricerca di idrocarburi.Tale sentenza (la seconda dopo Masseria La Rocca) rischia di causare effetti nefasti “a cascata” anche sugli altri 4 dinieghi di Intesa Frusci (ENI – DGR n.1104/2012), Satriano di Lucania (ENI-DGR n.1249/2012), Anzi (ENI – DGR 1250/2012) Grotte del Salice (Shell – DGR n.1088/2012)
La Ola attende chiede alla giunta regionale e dell’assessore all’ambiente Aldo Berlinguer di fare ricorso al Consiglio di Stato e soprattutto chiede quali iniziativeintendano intraprendere per difendere l’intero territorio regionale dall’assalto delle trivelle. Alle comunità ed alle amministrazioni del Vulture – Alto Bradano e quelle lucane, non resta altro che una nuova mobilitazione civile e pacifica, in difesa dei diritti e della difesa e salvaguardia del territorio della Basilicata oggi a rischio, grazie alle accondiscendenze nei confronti delle compagnie minerarie da parte delle istituzioni regionali e nazionali.