Pietro Simonetti (CSERES): “Storie di migranti: nello sport e nel resto di ogni giorno. Il caso Picerno”.
“Il Picerno e’ in serie c come il Potenza. Il calcio lucano torna, con altra squadra ad essere protagonista, dopo antichi fasti, a seguito anche dell’innesto di migranti:sia dal lato imprenditoriale, è il caso dell’emigrato Donato Curcio che ha finanziato la costruzione dello stadio e che sostiene da tempo la squadra ma anche di giocatori immigrati che hanno fatto la differenza. Questo è eccaduto in molte compagini lucane, del Sud e dell’intero Paese e nel mondo.
La multiculturalità è protagonista nella musica, sport, moda, nella innovazione ed in tutte le articolazioni della vita quotidiana.
Solo una sub cultura di accato e di becero razzismo ha potuto produrre odio, rancore e risentimento.
In Basilicata in quattro anni sono arrivati e transitati circa 70 atleti di origine africana che, oltre a giocare le partite di calcio amichevoli e di beneficenza, hanno rafforzato le squadre lucane e poi in altre regioni ed in altri Paesi:tutto questo si chiama multiculturalità è inclusione.
In definitiva il Picerno e in serie C per il contributo importante di migranti. Molte scuole non chiudono per i figli di migranti, in 2900 entreranno nelle scuole il prossimo settembre, ancora 400 giovani lucani lavorano per accoglienza richiedenti asilo.
Intanto come lo scorso anno 45.000 migranti si apprestano a raccogliere le fragole e gli ortaggi, mungere le mucche, governare le mandrie, ma soprattutto assistere gli anziani con oltre 22 mila badanti.
Ecco la realtà difficile da annientare con il falso e le menzogne. I fatti si impongono.