In queste, ore, nei tavoli romani, si decide il futuro del sistema aeroportuale italiano. Ieri, la Conferenza degli assessori regionali alle Infrastrutture e Trasporti, durata sino alle 21. Oggi il primo confronto tecnico con lo Stato sul Dpr relativo al Piano nazionale aeroporti al quale è allegato un piano di investimenti nel settore aeroportuale.
L’intesa richiesta dal Governo non è però scontata, anzi. Le Regioni hanno rilevato molteplici discrasie, nel metodo e nel merito. Tra queste: talune difformità tra il Dpr proposto e il piano investimenti, la qualificazione di aeroporto “strategico” non contemplata dall’art. 698 del Codice della navigazione, la qualificazione di aeroporti di interesse regionale, che resterebbero fuori dal Piano, e l’assenza di indicazioni relative alle risorse necessarie al loro sviluppo.
Inoltre, non pare plausibile che taluni aeroporti sino a ieri a rischio chiusura siano rientrati nel novero di quelli di interesse nazionale mentre altri, come la pista Mattei, siano fuori. Com’è noto infatti, la Regione Basilicata, che in passato aveva contemplato un sostanziale declassamento dell’aeroporto nell’attuale aviosuperficie, da alcuni mesi ha puntato senza esitazione sull’ampliamento dello scalo, inserendo nell’Intesa generale quadro del giugno scorso un progetto di potenziamento e stanziando nell’ultima delibera di Giunta regionale 60.000 euro per lo studio di sostenibilità tecnica, economica e ambientale.
“E’ quanto abbiamo fatto valere – ha detto l’assessore alle Infrastrutture Berlinguer – facendo fronte comune con altre Regioni, come L’Emilia, che hanno chiesto l’ingresso di altri scali minori nel novero di quelli di interesse nazionale”.
“Lo Stato deve capire – ha aggiunto Berlinguer – che in gioco non è solo la Pista Mattei, ma lo sviluppo economico del Mezzogiorno. Non è pensabile che in molte aree del centro-nord vi siano aeroporti a un’ora di auto l’uno da l’altro mentre da Bari a Crotone, così come da Lamezia a Napoli, non ve ne sia alcuno. Ma come vogliamo fare Pil in questo Paese? Con le industrie inquinanti o con i beni culturali e ambientali che abbiamo?”.
Dinanzi alle perplessità avanzate da alcune Regioni, come la Basilicata, la partita è stata quindi sospesa. E la prossima Conferenza tecnica fissata al 15 dicembre. Nei giorni appena precedenti, si terrà una nuova Conferenza politica degli assessori regionali alle Infrastrutture e Trasporti nella quale la Basilicata ribadirà la sua posizione.
Intanto, al Governo è stato chiesto di ponderare il possibile inserimento nel piano di taluni scali, non ancora di dimensione aeroportuale a tutti gli effetti, che si “prenotano” come tali per particolare vocazione turistica e come parziale rimedio all’arretratezza infrastrutturale di talune Regioni. Tra questi, piena titolarità avrebbe la Pista Mattei, che potrebbe essere così destinataria di fondi ad hoc stanziati per la mobilità turistica.
La battaglia, insomma, è ancora in corso. “Una cosa è sicura – ha detto Berlinguer – non staremo zitti a guardare. L’aeroporto della Basilicata è una condicio sine qua non per qualsiasi dialogo o intesa col Governo. Non possiamo giocare la sfida di Matera Capitale europea della cultura senza cogliere l’occasione per rilanciare sul campo delle infrastrutture e dello sviluppo turistico. La Basilicata non può solo dare. Deve anche ricevere almeno quel minimo sindacale necessario al suo sviluppo economico. Ringrazio tutti i nostri rappresentanti a Roma – ha concluso l’assessore – per l’aiuto che stanno dando e daranno su questo tema. È un’occasione che non possiamo perdere”.
L’assessore, di ritorno da Roma, si è diretto subito a Marconia, dove ha voluto illustrare le questioni del tavolo romano in un incontro pubblico organizzato dall’amministrazione comunale di Pisticci.