Ponte di ferro in via del Commercio nei Sassi di Matera. Sono passati oltre due anni da quando è stato installato ma nonostante gli appelli ad una immediata rimozione da parte di associazioni e cittadini che hanno a cuore il patrimonio rappresentato dagli antichi rioni materani il ponte in ferro è ancora lì. Nel frattempo Matera è stata designata capitale europea della cultura per il 2019 e allora Pio Abiusi a nome dell’associazione Ambiente e Legalità ha inviato una lettera al Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini affinchè sia il Governo a farsi carico di questa vicenda in modo da provvedere al ripristino dei luoghi. Di seguito la nota integrale.
L’associazione Ambiente e Legalità ha interessato il Ministro Franceschini per sollecitare un intervento atto al ripristino dei luoghi che la costruzione del ponte di ferro nei Sassi ha compromesso.
E’ stato evidenziato al Ministro come il Comune di Matera utilizzando fondi strutturali rivenienti dai POR 2000/2006 ha inteso ripristinare un percorso nei Sassi interessato da crolli negli anni ’60. Per fare questo si è avvalso anche di un concorso di idee scelte da apposita commissione costituita ad hoc per dichiarare vincitore il progetto che poi è stato realizzato.
Inutile dire che in detta commissione vi erano anche rappresentanti della Soprintendenza ma ben si sa come non tutte le dita della mano sono identiche e non tutti i meloni riescono rossi.
Una volta realizzato il manufatto le perplessità sono state notevoli tanto è che in città vi è stato un vero movimento di rigetto dell’opera.
Il ponte di ferro nei Sassi di Matera era ed è proprio uno sconcio. Potrebbe essere inteso come compensativo di un sogno rimasto nel cassetto e cioè un bel ponte di ferro di una Ferrovia a scartamento normale che avrebbe dovuto collegare la città al resto del mondo.
I Sassi, però, sono altro, essi sono diventati con il tempo un patrimonio inestimabile, malgrado l’amministrazione Adduce.
Con il precedente governo la persona che parve più concreta fu l’On. Borletti e la fiducia fu ben riposta.
Vi furono scambi epistolari molto costruttivi ai quali concorse fattivamente e per il suo verso anche l’Arch. Canestrini Soprintendente ai Monumenti per la Basilicata.
Furono studiate diverse soluzioni sia per mimetizzare lo sconcio sia per rimuoverlo del tutto ma l’attuale amministrazione comunale oltre alle chiacchiere, alle bandiere di Matera 2019 e qualche selfie non è andata.
L’art.. 9 della nostra Carta Costituzionale richiama la tutela del paesaggio e del patrimonio storico e artistico della Nazione ed alla loro salvaguardia sono tenuti anche i Sindaci sbandieranti., si proceda con ferma determinazione e si faccia rimuovere o mitigare lo scempio
La delega concessa al Comune di Matera per operare nei Sassi con la legge 771/86 è stata data a condizione che gli interventi siano fatti con sapienza e non già in maniera scriteriata.
L’associazione conclude sollecitando il Ministro ad intervenire attraverso i propri uffici periferici e porre fine, così, allo scempio legittimato come è anche dall’ art.117 punto S del suddetto documento Costituzionale.
Pio Abiusi – Associazione Ambiente e Legalità